sabato 22 dicembre 2012

Uovo nel frigorifero rotto


Oggi mio padre mi ha detto che quando era piccolo lui, le uova non si tenevano nel frigorifero.
L'ha detto perché io gli avevo chiesto di buttare quell'uovo, che era stato fuori dal frigorifero per una settimana. Non era colpa nostra, l'avevamo dimenticato perché il frigorifero si era rotto, e lì in cima, dove ci stanno le uva, nessuno ci guarda.
Io comunque non gli ho creduto, e ho pensato che tanto quell'uovo marcio, mica l'avrei mangiato.
Poi, più tardi stavo girando a torso nudo per casa, e non avevo freddo, ho pensato che nella mia casa fa troppo caldo, nonostante mia mamma continui a spegnere tutti i termosifoni. Qualcosa non funziona, perché non è possibile che io possa girare a torso nudo in casa quando fuori c'è la neve sui tetti, e le uova marciscono dentro i frigoriferi rotti.

venerdì 14 dicembre 2012

Sto Papa,


Qualche utile consiglio qualora vi troviate nell'accidentale caso di dover sostenere l'esame di diritto penalissimo.



Non date troppo peso alla spiacevole circostanza per cui il vostro “buongiorno” rimane senza risposta il professore non è maleducato ha solo fretta. Fretta di mandarvi a casa.

Perché portare con sé il libretto, non pensate anche voi che sia un peso superfluo?

Cercate di non rispondere direttamente e con sicurezza alle domande, sembrerete arroganti, lui non tollera i suoi simili.

Quando il professore parla al telefono non è per scortesia, in fondo sta parlando di voi “No aspettami arrivo, questo lo mando via subito”

Arrampicatevi pure sugli specchi, a lui piace sadicamente vedervi scivolare.

Non importa quante parole tu non riesca a ricordare di un articolo, in ogni caso sono quelle fondamentali.

Il caso governa ogni cosa, lui non favorisce i frequentanti solo non considera gli altri degni della sua attenzione, ma questo non incide in alcun modo sul suo giudizio, è il caso che vi ha eliminato in partenza.

Studiate come se non ci fosse un domani per essere inattaccabili, se la vostra preparazione ha una falla state pur certi che sarete in balia dell'umore dei professori. L'umore dei professori varia tra pessimo e malvagio, ma stiamo parlando di meteoropatia, non di una scienza esatta.

Tutte queste informazioni sono puramente frutto dell'immaginazione dell'autore, l'autore non ha mai avuto esperienza diretta di questi fatti, né ha sentito di esperienze analoghe da cui abbia potuto prendere spunto, fatti di questo tipo sono unicamente prodotto della sua estrema fantasia.

martedì 6 novembre 2012

Memento.


...Ho l'impressione che la vita sia davvero veloce, non posso dirlo con certezza data la mia relativamente giovane età. Ecco, per esempio relativa a cosa? Se fosse relativa a quella di Jimi Hendrix, di Marco Simoncelli sarei davvero vecchio, quasi prossimo alla morte. Se fosse relativa a quella di Buddy Holly non sarei nemmeno nato.  Relativa a una media, un fatto assodato, una credenza comune, che la vita debba durare circa 75 anni almeno, per un maschio. 
Ragioniamo per medie, per statistiche e il vero tesoro, di questa vita, è annullare completamente la "verticalità" che la inquina. Nella nostra testa ogni giorno che passa una linea che è partita dal basso, da 0, cresce verso l'alto progressivamente fino ad interrompersi idealmente nel momento della nostra morte. Dobbiamo interiorizzare il concetto del "qui e ora" per non perderci nulla. E' un lungo cammino, io ci sto provando, ed è così dura. Ma nel momento in cui realizzi che stai facendo progressi è quanto di più gratificante esista. 

Per questo consiglio a tutti voi di godersi davvero ogni piccolo granello di vita che ci passa tra le mani, e per questo ho fatto qualche piccolo esempio.

Godersi il pollo al curry di tua madre, nel momento esatto in cui lo addenti (sostituite pure il pollo al curry con qualsiasi pietanza cucini bene vostra madre)
Godersi il primo sorso della pinta di birra appena spillata, quando, da buon celiaco, non te ne ricordi nemmeno il sapore.
Godersi il momento in cui la palla entra in rete, il grido, e il pensiero che in quell'istante la vittoria della tua squadra sia seriamente più importante di qualsiasi altra cosa. Più di Obama, più della finanziaria, più della fame nel mondo.
Godersi l'istante in cui guardi negli occhi un esemplare dell'altro sesso, cercando di capire cosa stia pensando di te e che cosa ci sia di così diverso tra di voi.
Godersi i racconti della nonna, capendo una volta per tutte che è un momento unico, e che forse sarà l'ultimo.
Godersi ogni istante che passi con i tuoi genitori, soprattutto se inizi  a vederli sempre di meno.
Godersi lo sguardo di tuo padre che invecchia ma è sempre lui, anche se non ci credevi qualche anno fà che potesse invecchiare. Mentre giocavate insieme ti sembrava Batman, e ora capisci che è un uomo, e che è Batman a essere finto.
Godersi la vitalità di tua madre, i suoi consigli preziosi come l'oro, che si veste ancora come una ventenne, ed è la donna più bella del mondo.
Godersi le notti con gli amici, e le mattine in cui ti racconti le notti, che spesso poi non te le ricordi nemmeno.
Godersi una vacanza
Godersi un momento, pensando che davvero quel momento sia unico, e lo è, perché così com'è non potrai mai ricostruirlo e sarebbe sbagliato tentare di farlo.
Godersi un momento di crisi come un momento di gioia, sembra assurdo ma come il giorno e la notte, non potrebbe esserci l'uno senza l'altro.
Godersi un attimo passato con una persona completamente diversa da te, cercando di imparare anche se credi di sapere già tutto.
Godersi una lezione noiosa.
Godersi la fatica, il lavoro, la noia, godersi la disperazione.
Godersi una serata da solo in casa
Godersi un complimento, come una critica
Goderti il tuo bagaglio di esperienza e di emozioni, di vita, che ti sei creato da solo e che nessuno potrà mai toglierti, perché è il tesoro più grande che tu abbia, perché SEI TU.

Perché TU, sei tutto quello che vedi e senti, tocchi e assapori. TU sei tutto quello con cui parli, con cui ti confronti. TU sei il tempio buddista che hai visitato, e l'oceano in cui hai nuotato. TU sei un pezzo di tua madre, un pezzo di tuo padre e un pezzo di tutti quelli che, come dicono le Miss "ti vogliono bene". 

Tu non sei quello che pensi sarai un giorno, tu sei tutti i minuti, i secondi che vivi.

Love

venerdì 26 ottobre 2012

Barchetta di carta su pacchetto di sigarette; tecnica mista, collezione privata; Tavolo vecchia volpe, Milano l'altra sera.


I più la definiscono insoddisfazione sessuale, altri una non meglio precisata “repressione”, alcuni studiosi del comportamento attribuiscono a questi gesti significati psicologici difficilmente inquadrabili come: mancanzad'affetto-ansia-aggressivitàlatente. Possiamo classificare numerose forme espressive tutte potenzialmente fastidiose per coloro che vi sono accanto, tutte potenzialmente letali per coloro che possiedono disturbi diametralmente opposti al vostro. Partendo dallo strapparsi i capelli per creare moquette organiche sui pavimenti di ceramica bianchi, passando per lo sminuzzamento (fino alla dimensione di microcoriandolo) dei sottobicchieri di carta al pub (quest'ultima miete vittime tra i gestori dei locali, costretti a raccattare coriandolo a coriandolo fin sotto le gambe dei tavoli le vostre piccole creature), scarnificazioni a strati che nelle forme più lievi si attestano a mangiarsi unghie/smalti/pellicine superficiali. Per non tralasciare le forme più subdole, come rendere le sigarette degli sventurati fumatori inaccessibili tramite la contraffazione di pacchetti e la modificazione di alcune parti di essi per ritardare l'indispensabile momento di piacere.
Dopo aver cercato con scarsi risultati di disintossicarmi o almeno di porre dei freni, se non altro inibitori, per consentirmi il vivere sociale, ho ripiegato sulle forme più creative; molti penseranno a forme artistiche protoimpressioniste, io preferisco chiamarla, levitazione



giovedì 18 ottobre 2012

lunedì 8 ottobre 2012

Marinai, cime e altri equivoci.

Attenzione! Avviso per tutti quelli che sono partiti e hanno dimenticato qualcosa, qualcosa che non sta in tasca.



Ero lì che me ne stavo a scivolare sulla roccia umida della valle, e guardavo passare le nuvole sul Precipizio. Bestemmiavo dopo essermi aperto le mani, sono rimasto sull'erba fradicia a guardare in alto, e ho capito che sbagliavamo tutto: le nuvole sono le onde, che Oceano è il cielo, e insomma siamo dei marinai, non degli alpinisti. Altro che cima, si parla di cime, corde grosse di canapa e le vele gonfie, nient'altro che tende che resistono al vento. Abbiamo sbagliato, usavamo il materiale sbagliato, per questo sto andando a comprare una piccola "barca a vento", solo così possiamo giungere in vetta.

Manca anche a voi?

mercoledì 26 settembre 2012

Hume-ismo d'ascensore


PIANO 7
È un pensiero semplice, come semplicemente è nato, osservando i tasti consumati dell'ascensore.

mercoledì 19 settembre 2012

Renata Ligabue


La bufera politica che in questi giorni si sta abbattendo sulla regione Lazio, ci sta facendo dimenticare quanto quest'artista sia stata capace di incantare con il suo rock italiano, milioni di persone da tutto il mondo. E forse è proprio il caso di dirlo che, come solo i più grandi sanno fare, sempre a suo modo, aveva già provato a denunciare la drammatica situazione del consiglio regionale con l'amarezza dei suoi versi. Siamo con te Renata Ligabue.











domenica 15 luglio 2012

Una condanna esemplare 10x100


Sono passati undici anni. Quando è successo ero piccolo ed ero al mare con i miei nonni, a Loano, in liguria a pochi chilometri da Genova. Ricordo che tornavamo a casa dal mare e ascoltavamo il telegiornale che raccontava quello che stava succedendo. Capivo che era molto grave perché mio nonnno urlava davanti alla televisione, e perché non condividevo nulla di quello che diceva. Anni dopo, undici anni dopo, stavo studiando legge quando ho letto che erano state condannate definitivamente cinque persone. Queste persone adesso sono diverse quanto lo sono io da allora, seduto a tavola con un nonno che urlava contro i manifestanti. Sono persone, non dobbiamo dimenticarlo: Francesco Puglisi, operaio, 14 anni di reclusione, Marina Cugnaschi, assistente sociale, 11 anni e 6 mesi, Alberto Funaro, infermiere, 10 anni, Ines Maresca, educatrice 6 anni e 6 mesi.

sabato 30 giugno 2012

Procediamo, procediamo























Ti ho portato con me,
anche dove non avrei dovuto, anche quando sapevo che non mi saresti servito.
Sei stato con me al freddo, illuminato solo da candele
dai freddi neon
delle bibblioteche
da alogene
di case,
macchine,
dal sole
su muretti, rifugi e spiagge.

Sei stato con me quando i giorni diventano lunghi e
per illuminarti bastava la luce.

Ti ho sudato,
solcato, graffiato,
ti ho strappato.

Ti ho poggiato su vetri unti,
tavoli di legno,
di acciaio,
tra cuscini e leggii,
sull'erba e tra le mie gambe.

Ti ho piegato, aperto e ripiegato

Ti sei intruso negli zaini come compagno di mutande, magliette e moschettoni
corde e imbraghi, giacevi inutilizzato.

Ti temevo,
ti rispettavo,
mi servivi.

Ti ho piegato, aperto e ripiegato
senza capirti,
ti ho fissato.

Ti ho sporcato
di caffè, cioccolato, briciole e succhi vari,
ti ho asciugato e tamponato per non farti stropicciare,
e nonostante queste cure te ne sei sempre fregato.

Ma ti ho passato e adesso non mi cacherai più il cazzo,
perchè ho capito cosa sei, sei solo un libro, niente più che
un libro arancione.

giovedì 28 giugno 2012

Dal talk show alla panchina con grande umiltà


Che poi sono tutti bravi a criticare gli altri, sempre pronti a saltare addosso a chi cerca di fare un lavoro onesto, con l'obbiettivo di cambiare qualcosa. E' un malcostume che va combattutto quello di denigrare una persona che cerca di apportare delle rivoluzioni nel proprio campo, è così facile gettare merda su Costanzo, mettendo in ridicolo la sua interpretazione del David Letterman e attaccando la sua vita privata, dando del travestito a sua moglie Maria De Filippi. Però adesso sono tutti pronti a saltare sul carro del vincitore, tutti concordi nell'affermare che il suo merito è indiscutibile, non è impresa da pochi cambiare la mentalità di una squadra di campioni che adesso grazie a lui giocano come un collettivo, nessuno prima di lui è stato capace di conquistare un europeo, un campionato del mondo e infine di arrivare in finale anche di questo europeo in Polonia e Ucraina. Va a capire la gente, se solo ogni tanto si fermasse a pensare a quello che dice.  

Maurizio Costanzo cerca di importare il tiki taka in nazionale

Maurizio Costanzo chiede a Fabregas di fare la prima punta

Non è mica da questi particolari


Ero seduto sull'erba, con le gambe distese, e cercavo di riprendere fiato. Era estate e faceva caldo, un caldo umido che non lasciava scampo ma quando sei piccolo non pensi che il caldo ti possa fermare, non ti fai così tante domande, e di sicuro non in quel momento. Eravamo tutti buttati attorno alla panchina, guardavo il viso rosso e accaldato dei miei compagni vestiti di bianco. Alcuni scioglievano i muscoli, perchè l'allenatore ci diceva di non stare mai fermi, e quando ci mettevamo a terra dovevamo muovere le gambe per tenere i muscoli caldi, facendo ballare i polpacci, solo quelli più bravi lo facevano, gli altri si annoiavano. Il mister forse non sapeva che c'erano quaranta gradi, il mister forse non sapeva che noi i muscoli ancora non ce li avevamo.

domenica 17 giugno 2012

And No one paied attention when you just stop eating


Conosco una persona che si chiama ******** *******, ed esiste veramente. Non conosco molto bene la sua storia, né quella della sua famiglia, non conosco i suoi genitori di persona, so solo quello che mi è stato raccontato.

mercoledì 13 giugno 2012

CINNAMON



La sparizione
delle sagome dei camerieri
fuori dai ristoranti
non è avvenuta in una data precisa.
Sono cose che misteriosamente accadono
come la comparsa dei biscotti Togo
al cioccolato.
Tutto è cambiato.
Prendete le chewingum.
Quando ero piccolo il massimo
erano le chewingum a palline dentro la boccia.
Perché una cosa va detta:
anche se i telefilm erano in bianco e nero
c’era sempre una cosa a colori,
la boccia delle chewingum.
Poi sono venute
le prove tecniche di trasmissione.
Se eri fortunato
ti poteva capitare di avere un amico con l’antenna esatta
che captava la Svizzera
o Capodistria.
Tele Capodistria
era un vulcano di emozioni.
Film partigiani
dove i tedeschi erano cattivi
e i partigiani buonissimi e intelligentissimi.
Un paradiso socialista.
Dopo le palline
sono arrivate le Riprova
sarai più fortunato.
Le più ambite
erano quelle di Fort Apache
e se superavi la prova
potevi lanciarti dalle Brooklyn,
la gomma del ponte.
Al tempo per le chewingum
avevano un mucchio di sapori in più
ed il meglio,
il più rivoluzionario,
era il Cinnamon.
Il Cinnamon era il vero gusto da Black Panthers,
da Malcolm X.
Il Cinnamon è la cannella,
ma non vale.
Il Cinnamon
quando è arrivato il riflusso,
lo hanno abolito.
Evaporato, sparito.
Uno andava al bar
e trovava solo le Centerfresh,
quelle con dentro il liquido.
chewingum da maggioranza silenziosa.
La sinistra calava
ed ecco comparire le chewingum del capo
che mangia pesante.
Pesante.
Erano tempi difficili.
C’era chi si dava alle Stimorol danesi
e chi si drogava con le Dentigomma
che si trovavano solo in farmacia.
Poi il miracolo.
Un giorno, al Circolo Gramsci,
preso dallo sconforto per avere scoperto che esistono
le Big Babol Revolution,
ho gettato l’occhio dietro ai Boeri
e alle liquerizie Goleador.
Le Cinnamon erano tornate.
Strano che l’Unità non avesse detto niente.
Alle Cinnamon e a tutti i compagni caduti
bisognerebbe dedicare una piazza
davanti ad un ipermercato.

I was the Duke of Earl


Ho scorto la sua sagoma scura arrestarsi dietro il portone; ora è pronta a rimettere tutto in ordine, scende dal trono e abbandona lo scettto;

1) -cosa sta succedendo, non sono più io, parliamone amore, ti amo, non voglio perderti, come siamo arrivati fino qui? Amore, amore abbracciami.
Il mio respiro su di lei è soffice e tenero, le mani sfiorano i suoi capelli che sono corti, biondi, boccoli.
Da un lato, la routine ha vinto. Tutto sarà come sempre è stato, il cuore si accomoda in poltrona.
Dall'altro, sento posarsi piano una sensazione di perdita; enorme, infinita perdita.

2) Dall'altro lato del portone vedo la sua figura scura scendere dalla bicicletta, pronta a tradire tutti i nostri litigi e baciarmi, dirmi che vuole stare con me, perchè io sono la sua unica certezza. Ma il mio piede è più veloce ad afferrare il pedale. Metto in moto le ruote, mi allontano e alle mie spalle lascio la sua figura goffa, che cerca di mettere su uno stupido cavalletto la stupida bicicletta che le ho regalato e che non le è mai piaciuta per correre da me e dimenticare tutto e ricostruire da zero.
Non credo saprò quello che sarebbe successo, le ruote mi hanno portato via prima che tutto questo potesse succedere. Non mi ha fermato, non mi ha raggiunto, non ha raggiunto in tempo la maniglia del portone, non ha voluto inseguire la mia ombra appiccicosa. Il dolore di vedermi andare via ha fermato l'atto in tronco, prima che potesse reagire.
Non visto lei piangere a terra, raggomitolata stretta sulle piastrelle del mosaico. Neppure l'ho vista tornare a casa sola: per questo probabilmente tutto ciò non è successo.
Amore mio, ti ricordi? Non esiste più niente. Io ho voluto che finisse. Cos'hai fatto amore, quando mi hai visto pedalare via? Mi chiedevi scusa? Chiedevi di parlarmi? Chiedevi che non finisse così, che ci potesse essere qualcos'altro tra noi e la fine?
Mi hai accavallato i pensieri, o meglio, il cervello. Amore qui si soffre per te.
Ma tu non ti accovaccerai più crucciata su questa sedia, triste, per leggere queste righe.
Non ci sarà nessuna litigata poi, nessuna pace.
Non cercherai più di capirmi, non condivideremo più nulla.

giovedì 7 giugno 2012

Terremoto





Quello che nessuno si è accorto è che dopo il terremoto, niente sarà più uguale a prima. Nessuno ha ancora detto questa banalità, che serve per cominciare a rendersi conto di quello che è successo. Perché non dobbiamo pensare che il terremoto sia un incidente, che una volta sistemata “l'emergenza terremoto” tutto tornerà come prima, tutto andrà avanti e la paura sarà solo un ricordo.

mercoledì 6 giugno 2012

- E io dove cazzo la metto?

Con l'arrivo della bella stagione, le persone decidono che sì, perché non prendere la bici, per carità è una cosa giustissima, è una cosa sacrosanta, anche se forse saremmo tutti più sicuri se montassero le rotelle o guidassero direttamente un triciclo, be ma non me la voglio prendere con i ciclisti della primavera che spuntano come gerani in primavera, no non siete solo voi, siete solo complici di un errore strutturale che sta alla base. Io vorrei parlarci con l'inventore delle rastrelliere, secondo me non è mai andato in bici, o forse la legava ai pali e si divertiva sadicamente a vedere la scena, presone piegate e incastrate tra le bici che tentano con la catena di legare a cazzo di cane almeno la ruota. 






Situazione tipica di una rastrelliera durante la bella stagione

giovedì 31 maggio 2012

Prijedor


Avrei voluto che iniziassero col rumore dell'acqua del fiume della Neretva, con il suo colore verde, ma non ricordo che forma avessero i miei pensieri.

D-scrivi?
M-tre pagine al giorno! Io non so dove trovi tutto questo tempo
B-veramente solo ieri sera ha avuto l'ispirazione, dopo la Rakja
M-mi duole dirtelo Lorenzo, ma non potrai più scrivere
L-come?
M-eh, non trovo una presa a tre buchi
L-ma è scarico?
M-eh si
D-ma scusa scrivi a mano
L-non ci riesco, mi sfuggono i pensieri dalla testa
M-vero. Vero, succede anche a me

Roemer Chapter 3


The Roemer Saga Part 8: Accidents happen

> Starting in the spring, gym class is now outside
> While Cycling back to school (our crappy school doesn’t have it’s own football field or something) Roemer proposes a race
> Some guys who do bycycle racing in their free time accept
> First they let Roemer be in first place, but then they start with their “real” cycling pace
> One decides to hit Roemer on his shoulder while cycling past him
> Bad decision
> Roemer forgets about “with great power comes great responsibility” and activates Roemerbo speed
> Roemer closes in one of the guys and jumps of his bike onto him
> The guy goes down
> Roemer get’s his bottle out of his backpack
> “Remember this?”
> heforgotitwasmenothim.jpg>Roemer fucking jams the bottle down his throat
> Luckily, before the guy started puking, someone pulled Roemer off of him
> Roemer is still in Roemerbo, and jumps on his bike and speeds off into the distance
> We all cycle to school
> Just Before we reach school we some of the girls in our class on the road, standing still
> Then we see that on the road in front of them a bike is lying on the hood of a car
> The girls hadn’t seen the accident, but the car driver said the cyclist had run away
> Back then nearly everyone rode the same bikes so it could have been anyone
> We get back to school, Roemer is nowhere to be found
> Once we reach math class, Roemer is sitting there, studying
> Teacher says Roemer said some of us did some horrible things to Roemer
> Almost everyone got into trouble
> Not me
> Although only half of us are in class the rest of the day
> Things might have been weird, but the day became truly golden when I saw Roemer going home by foot, instead of by bike
[c'è un mondo ubriaco intorno a me]

|interno notte|

zerozerotrentadue, nemmeno troppo tardi, sicuramente troppo sbronzo.

mi manchi.

secondo la migliore tradizione bohèmien, bevo assenzio, ma è un caso, prima ho bevuto altro e andava bene lo stesso. La verità è che se non bevo non riesco a scrivere, non che sono bohèmien. E la verità più vera è che se bevo non mi rendo conto di quanto io scriva male.

l'ultimo post che ho scritto l'ho definito "un delirio". Per uniformità di stile ora faccio una fatica mortale a fare le virgolette.

Mi gira la testa. Come agli occupanti di Macao un paio di settimane fa, ora invece l'unica cosa che gira, a chi ci ha creduto un po', sono i coglioni. Questo non sarà un post di protesta contro un movimento fallito, solo, volevo dire che sono deluso. Deluso da chi mi aveva detto che avrebbe fatto di Milano, la città che amo, una terra libera e vergine per l'arte, per la creatività, mentre tutto ciò che rimane non è altro che macerie di post-comunismo sinistroide senza speranza.

Io amo davvero Milano. Vivo nella città più bella d'Europa, l'unica a non sapere di esserlo. Credo sia arrivato il momento di dire ai milanesi: "Uè, disciuliati (con la s separata dalla c, non letta in sibilante liquida, sc, ma alla tedesca, dis-ciulati, con la ci come la leggi) e esci di casa, la tua città è da vivere."

Ma non è di questo che volevo parlare.

In realtà non è che essere sbronzo mi aiuti veramente a scrivere, mi aiuta a non accorgermi che quanto scrivo è una merda. E non c'è niente di meno romantico di questo. Anche perchè l'ho già detto.
Non ho niente da dire, amici. Vorrei, ma veramente, poter essere un punto di rifermento intellettuale, vorrei davvero essere ammirato per le mie capacità di analisi. Invece, quando scrivo, bevo, così non mi rendo conto di scrivere stronzate.

Vorrei solo dire un'ultima cosa (mettere l'apostrofo qui mi ha dato una grande soddisfazione, dunque mi verso un altro bicchiere):

-l'amore è una cosa bella.

sembrerà un troiata, ma, in realtà, non lo è. Esiste un sacco di gente che sostiene che l'amore funziona solo se sostenuto da una struttura ben definita di tensione.

"un po' faccio quello che si fa desiderare, così poi lei mi muore dietro"

Son stronzate.
Chiaramente, desiderare ciò che è difficile da ottenere è più stimolante, specie se poi arrivi a raggiungere i tuoi obiettivi, ma impegnarsi a essere sfuggenti a ma suona di troiata. "Io voglio fare l'amore con te ogni minuto della mia vita", cit., anonimo.

vogliatevi bene.

ne vale la pena.

anche se domani cancellerò questa merda.

buonanotte

L'Esile.

mercoledì 30 maggio 2012

Sul prevedere i terremoti

Ci tengo a esprimere il mio personalissimo parere su un personaggio che, come i funghi dopo la pioggia, sbuca sempre dopo i terremoti. Giampaolo Giuliani. Questo simpatico signore, usando Beppe Grillo come cassa di risonanza, ci fa sapere che aveva previsto anche questo terremoto. Ribadisce che può prevedere i terremoti con 6/24 ore di anticipo.
Ma perché ha tanto successo questo truffatore? Ma sopratutto perché è un truffatore?

martedì 29 maggio 2012

Discariche


L'altro giorno sono stato in discarica. Io amo la discarica. Provo attrazione fisica per quei contenitori giganti verdi, dove vedi di tutto. Amo quello del legno, dove ci trovi dalle travi portanti ormai secche e scheggiate ai nuovissmi interni in radica di qualche macchina di serie, senza dimenticare porte, stipiti delle finestre, cassettiere e sedie con tre sole gambe. E tu vai lì con quello che devi buttare e ci sono dappertutto addetti dell'amsa gentilissimi che non aspettano altro che aiutarti nell'impresa di individuazione dell'appostito contenitore di dimensioni colossali. Ci sono persino famiglie con i bambini, che si aiutano a vicenda con le cose da buttare e fanno grandi catene di riciclaggio e ti senti parte di una riforma verde che cambierà il mondo, per fortuna è l'unico verde rimasto, visto che per la lega bisogna cominciare a guardare nelle galere. E quando sei lì tutto festante e abbagliato da tutto quel verde giochi a fare canesto con i tuoi copertoni e con i tuoi cavi elettrici e con tubi d'acciaio di sifoni otturati. E per ogni cosa c'è il contenitore giusto, come ti insegna l'addetto verde. C'è persino il contenitore grande per le lavatrici che si apre dal basso perché una lavatrice non la riesci a tirare facendo canestro. Ma quello che più amo è il contenitore dell' INGOMBRANTE (che scrivo maiuscolo per ovvie ragioni di spazio) ecco nell'ingombrante ci butti tutto quello che non va da nessuna parte, ecco il grande mucchio. E la gente lì impazzisce, ci butta gli sci, perché d'estate non li possono usare penso io, e ci butta le televisioni che non riescono a prendere gli zingari che stanno subito prima della discarica, e poi ci butti tutto quello che ti viene in mente, e ti assicuro che se non è venuto in mente a te, sicuro ci ha pensato qualcun'altro a buttarlo lì. Io ci butterei anche i miei piedi se potessi nell'ingombrante e dio solo sa quanto io ami camminare. E' come un immenso cimitero delle cose che non si usano più, delle cose che non sono più di nessuno ma è un cimitero allegro perché secondo me le cose sono proprio felici di trovarsi tutte insieme nell'INGOMBRANTE.





Famiglia felice in discarica

lunedì 28 maggio 2012

Ostello Bello


Riportiamo il testo integrale del comunicato di OstelloBello.
«La prima volta che siamo andati in Asl, planimetrie dell'immobile alla mano, ci è stato detto: "Volete fare un ostello? Le leggi ci sono, dovete conoscerle. Noi non diamo pareri preventivi. Voi fate l'ostello e poi noi usciamo per il controllo. Se ci piace ok, altrimenti ve lo chiudiamo".

martedì 15 maggio 2012

Piccola lista delle venti cose che penso prima di dormire stasera

  1. non è vero che se ti pagano è un lavoro, ma se non ti pagano non è un lavoro;
  2. non è vero che pulire casa tua è un lavoro;
  3. non è vero che l'artista è un lavoro;
  4. non è vero che se qualcosa ti piace il tempo lo trovi;
  5. è vero che in media le facoltà scientifiche sono più difficili di quelle umanistiche;
  6. non è vero che tutti i corsi devono finire con una laurea. Tipo la laurea in fare le borse non dovrebbe esistere;
  7. è vero che la filosofia è masturbazione intellettuale. Quando hai finito di farti una filosofia ti rimane sempre il rimpianto che non fosse una scopata;
  8. la facoltà di filosofia contribuisce a punto 5 e rientra nel punto 6;
  9. a volte un tradimento è proprio bello da sentire.
  10. non è vero che se uno se ne va io poi gli devo chiedere come va e non viceversa;
  11. non è vero che i figli dei ricchi bisogna considerarli persone normali: in media sono più stupidi;
  12. l'osservazione 11 vale a qualsiasi livello di ricchezza il pensante la pensi;
  13. se la fotografia in un film è brutta ma il film è bello io me ne sbatto della fotografia;
  14. se "Diaz ha un brutta fotografia" è il tuo primo commento a Diaz, mi porrei qualche domanda fossi in te;
  15. ho visto Capitan America e mi sono addormentato gli ultimi venti minuti: questo non mi ha impedito di commentare il finale. Purtroppo, avendo russato, sono stato scoperto;
  16. sto ancora aspettando il seguito di Batman con Two-Face. Per capire come mai vedi punto 13;
  17. non riesco a trovare una soluzione logica al mio dilemma fumare è bene/spacciare è stupido, quindi continuerò a pensarla così;
  18. farsi strisce di coca alle feste dall'altra parte dell'oceano non significa studiare fotografia;
  19. anche se sembra una frase fatta, non mi piace chi si compra il futuro;
  20. se il punto 18 ti sembra moralista, fottiti. Lo dico per senso etico, non per morale.
mosic

domenica 13 maggio 2012

Macao


E' cominciato da un po' e noi non vogliamo stare a guardare. Macao ci da una grande possibilità, quella di partecipare, a qualcosa che è allo stadio prima di un'idea ed è già forte come tante persone. In questi giorni ci sono andato spesso, prima timido, poi a sproposito (un secondo dopo che ce ne siamo andati sono arrivati a suonare gli afterhours) e questo mi ha fatto capire che se vogliamo partecipare a questa “cosa” l'unica cosa da fare è partecipare, alla faccia delle tautologie. Dentro, in ogni angolo, si respira, per prima cosa polvere, e poi tanta voglia di fare, ci sono scritte con le dita appunto nella polvere, ci sono avvertimenti “oltre qui non andare c'è sole sbatti” c'è gente che salva le rondini con le ali spezzate e noi che abbiamo scotchato tutte le fineste. Ci sono muri dove puoi scrivere cose artistiche e posacenere fatti con le bottiglie, c'è un giardino quasi rigoglioso, ma non ho capito dove si fa pipì. Ci sono tante scale, che sembrano passare subito quando sali e non finire mai quando scendi. E quando dall'alto guardi Milano c'è chi è con te che dice “A Milano manca uno sfogo in verticale” e tu non sai se è vero, però è proprio bello. Poi ho visto un buco profondissimo che se ci cadi muori, e dove ti viene voglia di farci la pipì ma non si può. E poi ci sono tantissime persone che ti dicono cosa devi fare, e ci sono altre persone che discutono su cosa devono fare le persone che stanno facendo delle cose, insomma ci sono tante cose da fare e tante che non sappiamo da dove cominciare e altre che non sappiamo neanche che si devono fare. Per questo si deve andare lì, vero?

Per chi avesse dubbi circa la legalità consiglio di leggere anche questo


Guardare il Pirellone in faccia da pari

Buco profondissimo dove se cadi muori, ma non ci puoi fare pipì

giovedì 10 maggio 2012

V ^^

Quello che dice è una cosa semplice, che però bisogna tenere a mente, io per primo.




Ringrazio sempre V.C.C

mercoledì 9 maggio 2012

9-Maggio-1978

Non troppo tempo fa, è bene non scordarlo, c'erano persone che si battevano per qualcosa, che ci è stato descritto in film e canzoni, e quelle cose contro le quali si battevano, be adesso ancora non sono storia e per questo non vedo perché dobbiamo smettere di crederci anche noi.


Il 9-Maggio-1978 moriva Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, solo la forza dei suoi familiari ha consegnato alla giustizia gli assassini, oggi sono passati 34 anni senza di lui.



giovedì 26 aprile 2012

con qualche ora di ritardo



L'ho trovata e mi è piaciuta, ma non so esattamente a cosa si riferisca, se qualcuno lo sapesse, potrebbe commentare, no?

giovedì 19 aprile 2012

ROEMER chapter 2

The Roemer Saga Part 3: How can you kill that, which has no life?

> Plans to take down Roemer are starting to be made
> One guy proposes the stealing of his math books
> That’sactuallykindofgood.jpg
> We get that same guy to steal his books
> The kid is a fucking wimp, like 4 and a half feet long and has red hair and a freckles
> Even Roemer doesn’t see him as a threat
> “Hey Roemer can I see your math books?”
> “You have the same math books as me”
> “I know, but I forgot mine”
> “Ok, here you go”
> What we didn’t know yet, is that the ginger dwarf was also a fucking moron
> “HAHA I GOT YOUR BOOKS”
> DUDE THAT WASNT PART OF THE PLAN.jpg
> ROEMERBO ACTIVATED
> Roemer jumps the guy and fucking starts biting him in his arm
> Turns out Roemer is half pitbull or something, because the midget can’t get him off
> The little redhead brought it on himself, we’re not helping him
> Roemer suddenly let’s go and grabs his books
> Then hé goes back to his seat and starts reading them as if nothing happened
The Roemer Saga Part 4: Friend or Foe?
> A few weeks later, out of fucking nothing, Roemer suddenly starts sitting together with us during lunch breaks
> Luckily, every single one of us understands that this can be funny as hell if done right
> One of my friends, possibly the friendliest motherfucker I have ever met, actually takes him to his house one day
> Shows him Super Smash Brothers: Melee
> This will, about a year later, be a vital element of probably the biggest lulz I have had in my life
> Roemer goes to school the next day and is suddenly a SSMB expert, even though he doesn’t own a GameCube
> Then later we have what I think was history class and we are watching Disney’s Hercules
> We’re not watching it for fun, but to see the differences between pop culture and what really happened (even though the Greek Mythology, while awesome, is fiction)
> In the movie Hercules causes wreckage to some shit
> Starts doing his signature move I described in the first post
> This time he’s not stopping
> “Hey Roemer it wasn’t that funny”
> Roemer keeps going louder, he’s already going for about 2 minutes now
> Teacher walks towards him and asks if he’s ok
> Suddenly Roemer jumps up
> Thisgunbegood.jpg
> Roemer goes fucking Dovahkiin on the teachers ass, shouting/laughing into his face maniacally at volume levels previously unheared
> Suddenly Roemer sits down with a straight face
> He screams “WHAT ARE ALL YOU FUCKERS LOOKING AT, WHY DO YOU GUYS ALWAYS TRY TO GET ME”
> Idon’tknowwtfisgoingon.jpg

Now we are seriously fucking scared of Roemer, we already knew he was
asperger, but he seems to be some kind of psychopath too.

martedì 17 aprile 2012

L'incendio senza fine che (quasi) distrusse Milano



Faceva freddo nella stanza. Faceva freddo perché erano solo in due, e anche se c'erano tante cose nella stanza faceva freddo. I vestiti e i libri buttati un po' ovunque li guardavano. Si aspettavano qualcosa da loro, che qualcuno dicesse una parola, che qualcuno facesse qualcosa. La finestra che dava sul balcone era aperta e nessuno dei due voleva chiuderla, pensavano che il freddo se lo meritavano, che il freddo per loro era un privilegio.Fuori c'era la pioggia incerta della primavera, c'era la notte fatta di parole che anche questa volta non si sarebbero detti. Fuori c'era come sempre odore di bruciato. Dentro suonava un vecchio vinile di Bon Iver, suonava sporco come tutto quello che c'era in quella stanza, dove faceva freddo e dove niente si muoveva. I loro cuori che un tempo avevano combattuto tante battaglie adesso si limitavano a battere. Erano giovani i due e senza speranze, perché avevano imparato che le cose non dipendevano più da loro. Questo ti insegna, sopravvivere in una città divorata da un incendio. Erano diventati grandi senza nemmeno accorgersene, mentre l'incendio che tutti pensavano si spegnesse nel giro di qualche settimana era andato avanti per anni. I filosofi e le persone colte dissero che tutto ciò che arriva dal nulla è costretto a durare per sempre, e furono i primi ad abbandonare Milano. Gli scienziati scoprirono nelle profondità della terra padana vene di antracite, e spiegarono ai cittadini che il processo di combustione del minerale è difficile da innescare ma una volta preso fuoco è costretto a bruciare a lungo. Quanto a lungo nessuno lo sapeva, e nel dubbio anche loro andarono altrove. Tutti con le loro ragioni, tutti con le proprie speranze, con le loro possibilità, tutti con le loro valige andarono via. Erano rimasti solo loro due, non ancora adulti ma già soli. Il più grande aveva un cappuccio e la barba, il più vecchio la barba non ce l'aveva più, aveva deciso di affrontare le cose. 

lunedì 16 aprile 2012

ROEMER chapter 1

This story is not of a tard, in the Netherlands where I live tards go
to special schools, but about an asperger like no other.

His name was Roemer, pronounced as "Roomer" in English.

> Be in new school in 7th grade becaus in Holland everyone has to switch schools after 6th grade
> Be in kind of a boring new school class, but it's okay
> Run into this Roemer kid everyday, always sitting alone during lunch
> He'd often run around the school crying
> Never really pay attention to him
A week after part 1
> We find out Roemer is good at math
> And when I say good, I mean seriously fucking good
> Not important now, but will come into play later
> Two guys sitting behind him start fucking with him during biology class
> Poking in his back with pens etc.
> Roemer rightfully tells them to fuck off
> One guy starts saying that Roemers dad is both his grandpa and his dad (we found out Roemers dad was in his seventies)
> ROEMERBO TIME
> Roemer jumps over his table (Roemer always sat in front of the classroom) and grabs a broom standing against the wall
> “DIE YOU FUCKING NIGGERS DIE” (we would find out Roemer fucking hates niggers)
> Starts hitting them with the broom
> One guy crying on the Floor
> Hits the other guy so hard the broom breaks
> Teacher walks in (she was copying some papers or something)
> “WHAT IS HAPPENING HERE?”
> Roemer goes fucking super sayan and runs out the class like a bull
> Allofmywhat.jpg
> The guys who got hit with the broom ar the only ones who get into trouble

I thought Roemer would get expelled, but this was only the beginning

giovedì 12 aprile 2012

Alighieri Dante

Per lei assai di lieve si comprende
quanto in femmina foco d'amor dura
se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende



Purgatorio
Canto VIII

ELìTA FESTIVAL

Ciao Ragazzi,

Dal 18-22 Aprile al teatro Franco Parenti in occasione del Salone Del Mobile ci sarà l'Elìta Festival.
Io suonerò insieme a colleghi Sound Designers (il 19, il 20 e il 21) all'interno del progetto Walk-in-Mi
creato da noi.
Venite numerosi a sentirci e a godervi il festival che sarà fighissimo.
Linkatevi e troverete tutto quello che riguarda il nostro live set e alcune info sull'evento in generale

http://www.ied.it/milano/blog/ied-a-elita-festival/33141

much lüv


lu6o

lunedì 9 aprile 2012

Buona santa pasquetta



Eravamo su un tetto oggi, o meglio su una terrazza su un tetto, che poi è la stessa cosa. Abbiamo mangiato, bevuto e mangiato, e poi ancora un po' mangiato perché si sa l'agnello...E' una settimana che magio carne, e colgo l'occasione per salutare gli amici vegetariani che ci seguono da casa.

domenica 8 aprile 2012

Hipster oggi, il tradimento della rivoluzione beat


Quando penso agli hipster penso a brick lane, ai pantaloni skinny con il risvolto alle caviglie, camicioni a quadri di cotone vintage, cappellino di lana, meglio se fa caldo. Penso agli occhiali grandi, ai baffetti, David Foster Wallace  nello zaino. Disadattati, niente più che una moda. Poi ne becchi uno così gli dici, "Hipster", quello si incazza. E' anche vero che se vai da uno e gli dici sei un roncio quello non la prende bene, ma qui c'è qualcosa di diverso. Tutte le mode rifuggono le generalizzazioni e gli etichettamenti e cercano di distinguersi, a nessuno piace sentirsi una pecorella nel gregge ma hipster è legato a doppio filo con l'essere anticonformisti. Parliamo di dopoguerra americano, degli anni quaranta e cinquanta, parliamo della controcultura del bebop, le autostrade verso l'oriente la meditazione trascendentale, per dirla in tre lettere: lsd. Si parla di ragazzi bianchi figli di una borghesia stantia, circondati da una società oppressiva che rifiutano. Deridono quello che c'è intorno perché sono figure distaccate, non ci stanno all'omologazione del pensiero. Se fosse una foto sarebbero Keruac e Cassidy che appoggiati al muro non guardano l'obbiettivo. 

sabato 24 marzo 2012

Chi cerca non trova.

Gipi era un disegnatore, poi come dice lui, per un caso del destino fece un film. E' spontaneo e identico ai personaggi dei suoi fumetti e a me fa ridere.
Cos'altro dire, guardatevi cosa combina a Milano, anzi Rosate.



lunedì 5 marzo 2012

Composizione II

Qui su NoAut > my brand new track.

Un pò viaggiosa, a tratti caotica.

Ditemi voi.

Lu6o


Composizione II


domenica 4 marzo 2012

Roccia




Veniamo respinti
dura come il granito
fragile come un sogno
per scaricare la nostra frustrazione
dobbiamo imparare ad urlare
contro qualcuno che non risponde
assorbe le nostre sofferenze
non risponde
è muta
muta come la roccia

                                                                                                                  
                                                                                                                  Foto: Brian Baldassarre




TESTA ROTTA NON FUNZIONA

AVVISO AL LETTORE:
qui sotto non c'è un post, ma una visione. 

giovedì 1 marzo 2012

martedì 21 febbraio 2012

Sui professori sadici.


A volte penso. Capita anche a me. Ne saranno sorpresi professore e assistente con cui ho fatto l’esame oggi. E mi chiedo: che cosa spinge un professore e un assistente a sfottere ogni singolo studente si presenti sotto le loro grinfie? A provare a umiliarlo? A insultarlo, a creare un ambiente ostile, in cui lo studente non solo non si può esprimere al meglio delle proprie possibilità, bensì estremamente al di sotto? Al peggio direi? Beh io un paio di cose le immagino. Immagino che la frustrazione sessuale giochi un ruolo quantomeno fondamentale. É chiaro infatti che siti pornografici, masturbazione continua e le continue penetrazioni ano-nasali a cui si sottopongono ogni giorno non siano abbastanza.

lunedì 20 febbraio 2012

Horace Nelson

Ebbene si, prima di diventare quello scomodo giornalista rosso che oggi conosciamo (o almeno così credono i più) Horace Nelson fu un grande, ma che dico, un grandissimo generale.
Fu la prima e l'unica flotta, la sua, che sconfisse via mare il bassissimo corso, alla storia come Napoleone. In suo onore Londra decise di erigere una statua, che tutt'ora occupa il centro della arcinota Trafalgar Square. (Ahimè l'orgoglio di vantare un tale eroe come compatriota spinse un po' troppo in là la mano dell'ingegnere incaricato della realizzazione, dal momento che ora la statua si trova ad un' altezza tale da renderla praticamente invisibile ad occhio nudo).
Insomma, proprio non riesco a capire come tanto decorato condottiere abbia deciso, negli ultimi anni della sua vita, di occuparsi delle scomode questioni della politica italiana.



Nelson intervistato dopo la gloriosa vittoria contro Napoleone













Indiani

lunedì 13 febbraio 2012

RADICAL KITSCH

Noi di NOAUT, noi, siamo figli d'arte.
Figli d'arte no, ma parenti sì.
Cioè, parenti nel senso “di sangue” neanche, però nostra cugina è fidanzata con uno...
Il suo nome è uno tipico del sud, non è che ce lo si ricorda.
Magari non andava benissimo a scuola, però con la musica ci sa fare.
Insomma questo qui, questo Francesco Capriello, suona in un gruppo, che si chiama Radical Kitsch.

Gruppo eclettico,
anticonformista,
insano
come gli piace essere definiti

Nuovo CD,
nuovo singolo,
DEMODE'





domenica 12 febbraio 2012

Neve e addii


Leo apre gli occhi e li sfrega con le mani secche, intorno a lui l'aria pesante e il piumone caldo lo ricoprono. Fuori il vento gelido ghiaccia la tanta neve che è caduta in questi giorni, come non se ne vedeva da tempo. Marta è girata sul fianco, forse finge ancora di dormire. Leo resta fermo per sentire ogni minimo rumore, lascia passare il tempo, la sua bocca è ancora marcia, e si sente ancora stordito dall'alcol. Guarda la spalla di Marta che esce dalle coperte, scorge appena il tatuaggio che sembra una cicatrice, muove un dito per toccarlo, per sentire se è in rilievo. A quel punto la sua mano si blocca, alza la coperta, scende piano dal letto. Lei dice qualcosa, Leo non vuole sentire, calpesta dei vestiti, apre delle porte e va in cucina, deve mettere su un caffè.
Conosce bene quella cucina, prende la tazza e accende la macchinetta lurida. Non è casa sua, in casa sua non ci sarebbe quel disordine, ma conosce quelle pareti come se lo fosse. Attraverso la finestra guarda i tetti imbiancati di Genova, non può fare a meno di fare entrare quel freddo dentro di sé, la desolazione del suo addio che è arrivato inaspettatamente. Perché anche lui non ha mai creduto alle sue stesse parole, anche lui non pensava che l'avrebbe mai fatto “I keep feeling smaller smaller”. I suoi piedi cominciano a sentire freddo e raccatta delle calze di lana di Marta, le tira più su del ginocchio, non può fare a meno di sentirsi infinitamente ridicolo. Appoggia i gomiti sul tavolo di marmo gelido e beve il caffè bollente, guarda l'ora, non manca molto prima all'appuntamento con Drago che lo porterà in stazione. Non pensa a niente, non pensa di aver fatto niente di sbagliato, niente di stupido. I suoi pensieri sono scollegati dalla realtà sono immersi nella neve e nel ghiaccio, è questo il motivo si ripete, è questo il motivo per cui me ne vado, qui non sento più niente.

venerdì 10 febbraio 2012

Registro delle Opposizioni

Penso che a tutti sia capitato di rispondere ad una di quelle telefonate dove ti propongono la migliore tariffa telefonica, la più conveniente connessione Internet, il miglior pacchetto dati per il tuo cellulare, il supermercato con carrelli più grandi e silenziosi, la palestra con il numero di gnocche che supera decisamente di netto il numero di attrezzi per facilitare l'acchiappo (passatemi il termine), il negozio di verdura dove incredibilmente vendono il cavolo senza capuccio e il gorgonzola dolce ma piccante, e potrei andare avanti per ore con gli esempi ma penso che tutti voi abbiate capito di cosa io stia parlando. Ebbene si. Di tele-marketing.

giovedì 9 febbraio 2012

Bidella

Frequentando il quarto anno di liceo scientifico, posso con fierezza annunciare che questo è oramai il dodicesimo anno della mia esistenza che condivido quotidianamente con queste curiose creature, i Bidelli.

sabato 4 febbraio 2012

Posto Immobile

Sarò parziale, mezzo cieco, e vedrò il problema da un solo lato. 
Capisco il posto fisso. Capisco cosa rappresenti. Capisco l'art. 18, anche se odio la Camusso, e capisco che probabilmente non è li per merito. E non mi venga a sbandierare il curriculum sotto il naso, che tanto non ci credo.
 Quello che non capisco, nel profondo, dal profondo, è il posto fisso. 
Cioè fatemelo dire: una noia mortale.

venerdì 3 febbraio 2012

The Little America



Ed ecco che per la sezione viaggi vi proponiamo un breve pit-stop in Liberia. 
Non solo terra natìa del pallone d'oro Giorgino Weah ma anche quarto stato più povero del mondo; un paese nella totale anarchia, sotto l'occhio delle Nazioni Unite che però lasceranno il paese fra un anno, e a quel punto......


Attingiamo dal sito di Vice, la nota rivista americana che anche da noi in Italia ormai da un bel pò gira, fortunatamente sotto forma di sapere gratuito, cosa rara... Bene, perché i reporters di Vice sono veramente gente col pelo sullo stomaco e questo reportage vi farà venire i brividi, veramente.....


Il documento si svolge in 8 parti da circa 7 minuti cad. 


(ndr)Alla fine di ogni parte non smaronatevi a cambiarla perché Vice metterà per voi in sequenza.


Ora 2 consigli.


E' caldamente consigliato mettersi molto comodi e non spegnere la luce.


E' fortemente sconsigliata la visione a un pubblico non adulto, o sensibile.




Fasten your seat-belts




Luv
http://www.vice.com/it/the-vice-guide-to-travel/the-vice-guide-to-liberia-1