sabato 30 giugno 2012

Procediamo, procediamo























Ti ho portato con me,
anche dove non avrei dovuto, anche quando sapevo che non mi saresti servito.
Sei stato con me al freddo, illuminato solo da candele
dai freddi neon
delle bibblioteche
da alogene
di case,
macchine,
dal sole
su muretti, rifugi e spiagge.

Sei stato con me quando i giorni diventano lunghi e
per illuminarti bastava la luce.

Ti ho sudato,
solcato, graffiato,
ti ho strappato.

Ti ho poggiato su vetri unti,
tavoli di legno,
di acciaio,
tra cuscini e leggii,
sull'erba e tra le mie gambe.

Ti ho piegato, aperto e ripiegato

Ti sei intruso negli zaini come compagno di mutande, magliette e moschettoni
corde e imbraghi, giacevi inutilizzato.

Ti temevo,
ti rispettavo,
mi servivi.

Ti ho piegato, aperto e ripiegato
senza capirti,
ti ho fissato.

Ti ho sporcato
di caffè, cioccolato, briciole e succhi vari,
ti ho asciugato e tamponato per non farti stropicciare,
e nonostante queste cure te ne sei sempre fregato.

Ma ti ho passato e adesso non mi cacherai più il cazzo,
perchè ho capito cosa sei, sei solo un libro, niente più che
un libro arancione.

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