Sarò parziale, mezzo cieco, e vedrò il problema da un solo lato.
Capisco il posto fisso. Capisco cosa rappresenti. Capisco l'art. 18, anche se odio la Camusso, e capisco che probabilmente non è li per merito. E non mi venga a sbandierare il curriculum sotto il naso, che tanto non ci credo.
Quello che non capisco, nel profondo, dal profondo, è il posto fisso.
Cioè fatemelo dire: una noia mortale.
Ok ok, facile parlare, sono fortunato, ho una famiglia alle spalle che mi può aiutare e mi fa studiare, e mi mantiene. Vero, avete perfettamente ragione. Ma vedete ora io non voglio sostenere che le lotte per l'articolo 18 siano sbagliate, onestamente non ne so abbastanza. Quello che mi fa tristezza, è vedere gente nella mia stessa posizione bramare il posto fisso, in pratica un Santo Graal. E così diventa un obiettivo.
Posto fisso, entrata fissa, mettere da parte qualche soldo, farsi la casa, magari con giardino, magari no, un cane o un gatto, moglie/marito, figli, nipotini, loculo, una bella foto, rip.
Alla fine io sono nato senza posto fisso, in partenza. Una possibilità che non ho mai avuto, semplicemente perché sono nato nell'ottantotto.
Non la contemplo. Forse perché i miei non hanno mai avuto un posto fisso. Anche se i miei nonni lo avevano. E non sono mica figlio di ricchi banchieri. Insomma, per vivere dovrò lavorare tanto per intenderci (dio me ne scampi dal non lavorare).
Eppure questa idea del posto fisso, non so come dire, non mi fa paura l'dea di non averlo.
Semmai il contrario.
Non so, ma per me il posto fisso equivale all'idea di lavorare nella fabbrica di "Modern Times".
Beh ora potete dire che ho una visione parziale e incompleta. Ma secondo voi una che dichiara:
«Svoltiamo verso l'innovazione o facciamo i cinesi d'Europa?» (sempre la Camusso)
non ha una visione un tantino parziale del problema?
Bah.
mosic
p.s. poi magari sbaglio eh? non so magari fra dieci anni mi vedrete in prima linea a manifestare sottobraccio con la Camusso. Ma secondo me no.