
Metti l'imbrago e una giacca, via gli scarponi, su le scarpette. Moschettoni, rinvii e cordini. Pronto. Andiamo? Sei finalmente all'attacco. E inizi a salire. Un tiro di corda. E ricomincia il freddo. Secondo tiro di corda. Questa volta è veramente esposto. Hai arrampicato appena venti metri, ma se guardi giù vedi tutta la valle. Terzo tiro di corda. Le mani fredde cercano sulla roccia un'appiglio, una maniglia, le braccia che tirano, le gambe che spingono. E mentre sei li appeso, e dentro senti qualcosa che non riesci a capire, ma sai che è una sensazione molto vicina alla paura, ti giri indietro e vedi tutto, la valle, il sentiero sui cui hai camminato. E ti sembra tutto bellissimo. Quarto tiro di corda. Veramente in cima. Hai vinto. Sei arrivato in cima. Certo non da primo, non hai rischiato niente, ma ce l'hai fatta. Non sei stato il primo e non sarai l'ultimo. Forse chiunque volendo potrebbe farlo. Ma lì ci sei tu. Non sai come spiegare quello che senti, come descrivere quello che vedi. La sensazione del vuoto sotto di te. Non sei tanto in alto, appena 50 metri. Ma qua è più alto della Tour Eiffel, più alto dell'Empire State Building, più alto di tutto. Sopratutto da qua non scendi con l'ascensore, non scendi con le scale. Scendi in doppia. Appeso a due corde.
Nel video ci sono Brian(vestito di nero) e il capocordata nonché istruttore Davide(in rosso).
mosic
vi stimo. Anche se non mi interessa molto l'arrampicata, è bello ciò che hai espresso.
RispondiElimina@orso: purtroppo foto proprio dalla punta non ne ho, anche perchè la situazione era un po sbatti, però ho aggiunto un video, siamo una ventina di metri sotto la punta, alla base del terzo tiro!
RispondiElimina...e cadde
RispondiEliminazitto ebreo
RispondiEliminanon me ne vogliano gli zitto. seno poi mi accusano di razzismo.
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