Quando era il giorno prima della partenza ho detto, troppo ad alta voce: "Và che magari tengo un diario sul blog del mio breve periodo a Londra". Lì lo dicevo, qui lo nego. Non gliel'ho fatta, perdono.
Londra però me la sento sotto le unghie, nelle pieghe delle maniche arrotolate della mia camicia, tra le pagine del libro che facevo finta di leggere in aereo. E domani faccio doccia e lavatrice. Ci sono tanti piccoli pensieri che mi sono nati mentre ero là e che ogni tanto sento muovere e crescere. Londra ha seminato, quando raccolgo condivido.
Intanto la City, che poi sono mille piccole e medie cities, con ciascuna la propria marca di cassonetti, si è tenuta qualcosa. E io saluto così:
cheers
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