lunedì 28 marzo 2011
Un Muro Di Suono! Phil Spector e la rivoluzione del Layering
Per chi non sa chi sia Phil Spector consiglio di riguardarsi Easy Rider: è lui lo spacciatore con cui trafficano Peter Fonda e Dennis Hopper all'inizio del film. Allora aveva abdicato già al ruolo di massimo profeta della musica pop: con l'avvento dei Beatles tutte le gerarchie del mondo della musica vennero irrimediabilmente sconvolte. E curiosamente Spector produsse poi per gli stessi baronetti di Liverpool l'epigrafe discografica, "Let It Be", lavorando in seguito al fianco di Lennon per "Imagine" e Harrison per il brano "My Sweet Lord". Ad ogni modo il momento magico era finito: miliardario dall'età di 21 anni, si era ritirato a vita rpivata, solo 26enne, nella sua villa-fortezza a El Dorado, sopra il Sunset Strip di Los Angeles, da dove si spostava a bordo di lussuose auto dai vetri fumé, protetto da imponenti guardie del corpo che lo facevano sembrare ancora più minuto di quanto già
fosse.Una vita soffocata dal mito che la sovrastava: lui schivo e introverso, misantropo e paranoico per sua stessa ammissione. Come se fosse ridiventato infine il bimbo piccolo, brutto, timido e oppresso da un'ingombrante figura materna che era stato. Nato nel Bronx da famiglia ebrea il 26 Dicembre del 1939, Philip Harvey Spector fu segnato nel cuore alla tenera età di 9 anni dalla prematura scomparsa del padre. Prova ne è il fatto che nel 1958 intitolò la prima canzone che scrisse "To Know Him is To Love Him", interpretandola poi insieme ai Teddy Bears. Primo 45 giri e immediato successo: numero uno in classifica! Da Hollywood, dov'era emigrato con la madre, ritornò nella natìa Grande Mela ed entrò nello staff del Brill Building che lavorava per conto della Atlantic, vera e propria fucina di musica in cui il giovane Phil esordì con "Spanish Harlem" di Ben King, famoso per Stand By Me, anch'essa prodotta da Spector in seguito. Facendo tesoro dell'esperienza avuta in quel campo e prendendo spunto da quel tipo di organizzazione discografica (produzione, autori, turnisti, cantanti) fondò nel '62 la Philles Records, etichetta indipendente, con la quale dominò le classifiche pop americane sino al 1965 compreso! Virtuoso del Layering (stratificazione, quindi nel caso Sovraincisione), creava musica fatta a strati che cozzava con la concezione naturale della leggerezza delle melodie. Faceva grandissimo uso di riverberi e variatori di velocità; tutto ciò era ottimo per l'ascolto su radio AM e su Jukebox, e per ottenere tale risultato dai suoi recordings radunava folle di musicisti per suonare parti orchestrali pompose e spettacolari, spesso duplicando o triplicando il suono prodotto dai singoli strumenti per creare un effetto unisono. Anche se la massa dei produttori spingeva per la tecnica "multitraccia" in studio, Phil vi si oppose sempre con la ferma credenza che la stereofonia "toglieva controllo al produttore in favore dell'ascoltatore". Inoltre preferì sempre i singoli agli album pensando che questi ultimi fossero solo raccolte di "merda" con due o tre successi soltanto. Rivoluzionò il modo di registrare musica e da lui impararono tutti coloro che poi produssero i capolavori degli anni 60, come SGT. Pepper's Lonely Hearts Club Band, giusto per citare un immortale esempio. Ma Nel 1966 il castello iniziò a vacillare quando una sua ambiziosa produzione di Tina Turner fece fiasco e lui, orgoglio ferito, chiuse l'etichetta e si barricò nella sua magione californiana, prima citata. Nonostante ciò lanciò successivamente segnali della sua personalità ribadendo, se fosse necessario, il concetto della superiorità del MOno, nella sua visione delle cose: il cofanetto era intitolato appunto "Back To Mono". Il giornalista e scrittore americano Tom Wolfe lo definì il primo "Magnate dell'adolescenza", ovvero l'uomo che diede identità a una generazione intera in quegli anni sapendo unire la forza del rock 'n' roll al romanticismo dell'easy listening.
Spunto tratto dall'articolo "Oltre il muro del suono", A.Campo - Kataweb
e da lezione di "Storia della musica registrata" con F. Fabbri
Bella lì
6oludrums
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