Era un esteta purissmo e per lui l’estetica era addirittura più importante della musica stessa e infinitamente più importante del commercio di musica.
Ma parliamo un attimo di come Tony Wilson fece la conoscenza della sua prima grande creatura musicale, i Joy Division. Come dicevamo sopra, il futuro Mr. Manchester fu tra i più attivi nell’organizzare il primo live della storia dei Sex Pistols nel 1976 alla Lesser Free Trade Hall, alla quale suonarono come band d’apertura anche i Buzzcocks. A quel live erano presenti anche quei quattro giovani che ispirati dal concerto comprarono le chitarre e in breve tempo si misero a comporre e suonare in giro formando una nuova band; in realtà la verità sta come sempre nel mezzo e infatti Terry Mason con Peter Hook, membri della band, andarono a un precedente concerto dei Sex Pistols, mai pubblicizzato come il primo vero loro Gig, e lì capirono che avrebbero dovuto formare un gruppo, così decisero di chiamarsi Warsaw. L’esperienza Warsaw durò solo due anni e fu un continuo avvicendamento di musicisti, in particolare di batteristi, ma si tramutò presto grazie alla verve del frontman, il celebre Ian Curtis, nel progetto base dei Joy. La loro prima esibizione si tenne al Russell Club nell’estate del 78’ e l’ascesa fu rapidissima dato che nel Dicembre dello stesso anno la band ebbe anche il proprio battesimo londinese; nel Gennaio del 79’ la faccia di Curtis era su tutti i music magazines del Regno Unito. Lanciatissimi verso una carriera di successi i Joy Division iniziarono nel medesimo anno il loro tour in Europa che li portò a suonare in diversi fra i più noti clubs come ad esempio il “Paradiso” di Amsterdam; è proprio in questo locale che fanno uno dei loro live più celebri.
A questo punto Tony Wilson iniziò a lavorare seriamente al suo progetto Joy Division pur come sempre incassando pochi soldi e dopo enormi peripezie riuscì ad organizzare un tour americano nel Maggio dell’80, che purtroppo non ci sarà mai, perché il genio compositivo della band Ian Curtis si suicidò il 18 Maggio impiccandosi in camera sua, molti i motivi: depressione cronica, crisi epilettiche continue che lo limitavano notevolmente nelle sue performances live...
Le prime parole di Wilson alla notizia della scomparsa dell’amico furono:” maledetto stronzo, e ora io come faccio?”.
L’avvenimento scosse chiaramente gli altri membri della band, dalle cui ceneri però nacque una nuova fenice, dallo stile più disco, i New Order. Con loro Manchester inizia ad assaggiare le prime note dance del periodo dato che i New Order decidono di usare sintetizzatori per i loro pezzi. Nello stesso periodo parte un altro treno dance, che però viaggia su binari leggermente distanti rispetto al primo, poiché Sean Ryder, autentico poeta e genio musicale, porta i suoi Happy Mondays a volare più su di tutti, creando di fatto un genere su misura per chi vuole ballare grazie a nuove sonorità elettroniche funzionali al ballo. Tony Wilson riunisce ancora una volta tutti sotto la sua ala protettrice, la mitica Factory Records.
Con l’inizio degli anni 80 prende vita il concetto di MADCHESTER, con la città che diventa centro culturale e musicale di tutto il Regno Unito e fucina di nuove mode che s’espanderanno anche in tutt’Europa.
Questo nuovo corso della carriera manageriale di Tony vede l’immediato affermarsi dei New Order soprattutto grazie all’arrivo nel gruppo della tastierista Gillian Gilbert che propone l’utilizzo dei primi sequencer, drum machines e synth per fare musica. Il loro primo lavoro, Movement (1981), è lo specchio di un cambiamento di successo, dettato anche dall’opera di produzione artistica di Martin Hannett, attore non protagonista quantomai importante anche per il successo dei Joy Division e che lo sarà altrettanto per quello degli Happy Mondays.
E’ necessario fare un breve appunto su Hannett: era un produttore davvero eclettico, qualcuno potrebbe definirlo un pazzo, ma senza dubbio era un illuminato. Nel 79’ produsse Unknown Pleasures, il primo album dei Joy Division servendosi di suoni registrati in una toilette e nel 1981, per Still, sempre dei Joy, non soddisfatto della registrazione di alcuni suoni costrinse il batterista a registrare sul tetto degli studi per una notte intera. Subito dopo sparì per un breve periodo nello stesso anno e quando Wilson, deciso a volergli affidare lo studio dei New Order si mise a cercarlo, lo trovò nella campagna del Sussex mentre registrava il silenzio in una sterminata pianura.
Il lavoro di Martin Hannett fu indispensabile per il successo dei tre gruppi gestiti dal nostro protagonista.
...To be Continued
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