e un cappello
argento tra le tue mani e nei tuoi occhi
umido e tagliente
di racconti mai chiusi e mai spenti
come gli inizi fatti e disfatti, rifatti e ancora fatti
con la speranza di ricominciare.
ridevi e ti batteva il ritmo
che scandiva i secondi che scandivano lei
e battevi il legno forte sui timpani e sulle casse
per non sentire la lontananza della promessa dei suoi baci
insicuri come dubbi nei tuoi incubi bui
in tutti i sottoscala di palazzi di periferia
in cui non siamo mai entrati
avevi solo il cappello
a coprirti gli occhi
rossi e persi in un vuoto bianco
e le mie lacrime
cadevano con le tue
incapaci di dare conforto
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RispondiEliminala tua più bella, grazie mo
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