venerdì 30 dicembre 2011

Cattiveria gratuita

Ho qualcosa di strano. Ciclicamente vado a vedere siti animalisti, non so come mai. E poi provo un misto di rabbia, e pietà. Vedere tutti quei dati sul numero di animali uccisi dal momento in cui sono entrato nel sito, i più svariati video sulla macellazione e la vita dei poveri animali scatena qualcosa dentro di me. Qualcosa che non riesco a capire fino in fondo, a comprendere. Faccio un salto alla sezione video e, divisi per categorie, ne trovo di tutti i tipi e per tutti i gusti: caccia, pesca, tradizioni religiose, vivisezione, macelli e micamacelli. Video di una tristezza infinita, tesi a dimostrare la nostra crudeltà verso gli animali, le bestie. Intanto i numerini scorrono veloci, e scopro che in neanche un minuto vengono uccisi circa 1'000 maiali e 10'000 polli. Di nuovo quella sensazione che mi prende la pancia, poi lo stomaco. Cosa può essere, che cosa la scatena? Forse allora hanno ragione, forse il mio corpo tenta di avvertirmi, di dirmi che quello che faccio è sbagliato? Sono dati di fronte ai quali uno mica può restare impassibile. E allora ecco che capisco la mia sensazione. Anche perchè se a mezzogiorno uno si vede maiali, polli, uova, manzi e bistecche, insomma è normale che gli venga fame. No?


 mosic

sabato 24 dicembre 2011

24 Dicembre 2012

io il Natale lo capisco bene. capisco che debba essere un momento di aggregazione, in cui i parenti si uniscono, vogliono vedersi, mangiare, bere e stare insieme. Capisco che come evento annuale porti con sé sia ripetitività noiosa, sia convenevoli scontati ed evitabili, ma so anche che per molti il Natale non è semplicemente Natale... Vuol dire ritrovarsi dopo tanto tempo, unirsi e sorridere. La ritualità di certi gesti mi spaventa, di anno in anno, ciò nonostante non riesco a comprendere quelli che "odiano" il Natale. Semplicemente sarebbe giusto non viverlo come Natale. Insomma sto Natale è bello alla fin fine: perché mangi e bevi senza il problema di lavorare il giorno dopo, anche. Perché è bello pensare che alla nonna e alla zia fa piacere vederti, di brutto, anche se tu non ne avresti manco per le palle, e poi capisci che vederle ha reso felice anche te, di brutto.

Purtroppo però, in questo momento, vorrei davvero farmi solo i cazzi miei.

martedì 20 dicembre 2011

Vedenza


se fossero parole al vento
voglio ascoltarle comunque
e sorridere, piangendo di gioia
per un abbraccio
un bacio
portandoti con me,
a rincorrere un sogno..

..vedere il mondo, da un altro pianeta

sabato 17 dicembre 2011

E' tardi, forse non troppo.

ti ricordi benissimo quando è cominciato, era inverno ma cadevano le foglie, faceva ancora caldo e tu pensavi solo ai tuoi pensieri, che domani non ci sarebbe stato per te un domani che i tuoi "sì" diventavano "ma" e i tuoi "ma" erano mai. Tutto era uguale a ieri e tutto era lontano da adesso tutto era uguale a domani perché non c'era oggi.

Mani sporche mi offrono mandarini. La ragazza davanti a me sorride ne prende uno, il sorriso di traverso di chi ne sa molto più di te, di me sicuro.
Ormai ho bevuto, ormai è troppo tardi. Chi avrebbe mai pensato che quegli occhi dolci erano capaci di sciogliere polverine nel mio gin tonic.
Bevo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Come se lo facessi tutte le sere. Tutto sta nella naturalezza del gesto, nell'ostentazione di quella che i più temerari definiscono come "facciadimerda". Se funziona bene, altrimenti sembri solo scemo. Penso di fare abbastanza schifo a dissimulare sicurezza.
Aspetto lentamente l'effetto, aspetto di morire.
L'unica cosa che mi viene in mente è il palogoal. La palla colpisce forte la palo e rimbalza in rete. Tutto lì, il mio cervello è impegnato a formulare milioni di azioni che terminano con un palogol. Non riesco ad uscire dal loop.
Sono in silenzio da troppo tempo. La ragazza che mi ha drogato è tornata a ballare senza dire niente. Mi sembra di non parlare da ore, forse è solo la cosa che sta facendo effetto. Penso alle ombre sui sassi, ai tatuaggi non finiti, alle vele delle barche che si scuciono. Lei si è tolta le scarpe e balla a piedi nudi, io preferisco sciogliermi su un muretto, ketamina? MD? Passa Louis, il tipo sporco che ho conosciuto questa sera, parla di birra dello striscione, di bombolette spray, non in quest'ordine, forse. Le parole gli si staccano dalla bocca e vengono perse, il rumore dei tamburi e la lingua straniera fanno il resto. Mi nascondo dalle luci e vado a pisciare, ci sono bicchieri tirati nei cespugli, sassi appuntiti nella sabbia e finisco senza accorgermi nel terreno di qualcuno. 
La luce della luna è davvero incredibile illumina alogena tutto intorno, piscio piano facendo fatica, penso che se morissi adesso non sarei felice.

martedì 13 dicembre 2011

Sulla breve incredibile storia della patata


Coltivata fin dal 800a.c. in Sudamerica, viene introdotta in europa nel XV secolo da David Marcelo Pizarro, senza però grande successo culinario. Veniva infatti usata per lo più come pianta ornamentale, in particolare i germogli. Una serie di concause ci porta direttamente al 1565, data in cui Filippo II di Spagna inviò al papa un certo quantitativo di patate, che vennero scambiate per tartufi e quindi assaggiate crude, con ovvio disgusto. Da quel momento le patate vennero bandite dalla mensa Papale e successivamente anche dalle altre mense regali. Venivano infatti considerate sapide, poco digeribili e velenose in quanto avevano provocato conati di vomito ai commensali Papali. 

Per lo sdoganamento della patata bisogna attendere Antoine Augustin Parmentier, già inventore del Parmigiano Augustino(versione elaborata francese del Parmigiano), da cui il cognome. Parmentier riusci a dimostrare la non nocività della patata ingerendone lui stesso ingenti quantità alla coorte di Luigi XVI di fronte al mondo accademico, sia cruda che cotta. Convinse anche il re a promuovere delle coltivazioni di patata e a farle sorvegliare solo durante il giorno, così che la notte i sudditi potessero liberamente rubarle, assicurando così notevole pubblicità al nostro amato tubero. Tutt’ora ignote le cause per cui Parmentier si battè con tanto vigore per la pubblica rivalutazione di questo tubero.

 Esplose così l’amore per la patata, tanto che nel 1789, durante la rivoluzione francese, si impose come cibo popolare e venne coniato il motto “Liberté, Égalité, Fraternité et Pomme de terre”. 


Da questo momento in poi la storia della patata è ben nota, simbolo universale di fratellanza e pace, viene regolarmente servita sulle tavole di tutta l’europa, nelle più svariate preparazioni.

Viva la patata, viva l'Italia.

Citazioni Famose sulla Patata:

“Il mio regno per delle patate!” -Re Sole sulle patate

“Meglio due patate oggi che una domani” -Antico detto popolare sulle patate

“Una patata è per sempre”- Il papa sulla patata
“Chi cazzo tiene le chiavi?”-The Fox sulle chiavi dell’armadietto delle patate.




mosic

lunedì 12 dicembre 2011

Truccati a festa




Chi era a casa a guardare la Champions Mercoledì scorso? Io si. In realtà l'ho seguita un pò in TV un pò per Radio ma abbastanza da avere le idee chiare su quanto successo. La situazione è presto spiegata: nel girone D il Real Madrid gioca ad Amsterdam già qualificato e certo del primo posto mentre il Lione gioca a Zagabria contro l'ormai ultima Dinamo.
Per passare i francesi devono di sovvertire l'insovvertibile, di immaginare l'inimmaginabile, di sfidare la forza oscura: la differenza reti (parametro che entra in gioco subito dopo i punti) di +9 in favore degli Aiaci olandesi, che al momento sono secondi. 
La prima frazione si svolge serenamente e si conclude con uno 0-2 in favore del Real, prevedibile data la qualità dell'equipo blanco e la quasi certezza del passaggio da parte degli olandesi,  e un 1-1 in Croazia che lascia poche speranze sebbene il parametro sia sceso a +7. 
E' a questo punto che entra in gioco Steven Spielberg...
O almeno sembrerebbe...

Mettiamo le mani avanti

"Ogni entita', non importa quanti tentacoli abbia, puo' avere un'anima''


A proposito del battesimo degli Ufo, glielo offrirebbe? ''solo se me lo chiedono."


Così Padre Consolmagno, in un intervista rilasciata al Daily Telegraph, ai margini del British Science Festival. A dimostrazione del fatto che non importa il contesto in cui uno si trova, quando ha una cazzata in canna, la spara.


Aspettiamo ora una dichiarazione dal mondo ebraico. Che un Rabbino si faccia avanti e si offra di circoncidere l'alieno! 


Nella migliore delle ipotesi tornerebbe da dove è venuto, dopo essere stato accolto da una secchiata di acqua in testa e...zac.


Ma per la salvezza questo ed altro.




Classica espressione Aliena l'istante successivo alla circoncisione, si notino i capelli bagnati dall'abbondante battesimo


mosic



venerdì 9 dicembre 2011

Date a Cesare quel che, eccetera.




Qualche giorno fa è stato scritto questo post
Qualche ora fa è apparso questo articolo




Vorrei portare all'attenzione dei nostri lettori l'impressionante somiglianza tra il video da noi pubblicato e quello di Repubblica.it. Gli osservatori più attenti riusciranno a notare che non solo i due filmati si somigliano, ma addirittura parrebbero essere due copie identiche. Nell'articolo pubblicato da Franco Vanni sul sito del quotidiano si legge:

L'autore del filmato, residente nella piccola via in zona Papiniano, racconta: "Ho fatto un frontale in motorino con una macchina poiché un gentiluomo aveva deciso di non pagare Ecopass".
Ecco, la testimonianza dell'autore del filmato suona esattamente come una frase del post scritto da Mosic. Come è possibile questa meravigliosa coincidenza? Mosic, dopo aver pubblicato su noaut, ha prontamente girato al sito del quotidiano il link alla nostra pagina, nella speranza che la sua inchiesta sui "furbetti dell'Ecopass" (che stile, Repubblica) avesse più visibilità. Nella fretta di far conoscere il clamoroso filmato al grande pubblico, la redazione del quotidiano si è confusa, scambiando "del blogger Mosic" con "nostro" e "scrive" con "racconta". Mosic non ha raccontato dell'incidente a Repubblica, ne ha scritto su noaut.blogspot.com, e la paternità del video non è di un misterioso "autore" senza nome.
Internet è luogo di scambio e di condivisione, l'ultima spiaggia libera, in cui nessuno possiede nulla e ogni informazione appartiene alla comunità, ma in questo trionfo di libertà esiste un'etica, oltre a un regolamento. Ognuno è libero di condividere, purchè citi la fonte. E mi pare che questa sia buona creanza non solo in internet, ma nella vita in generale. Voglio dire, se io ti insegno a fare una cosa fichissima che ho inventato e poi te ne vai in giro a spacciarla per una tua idea, quanto meno ti considero uno sfigato. "Le regole sono uguali per tutti" ricordo di aver letto sulle pagine di Repubblica, con una certa costanza a dire il vero. Traggo la conclusione che, alla fine, nonostante ci si faccia portatori di belle parole e alti ideali, se tu sei piccolo e io sono grande, io di te me ne sbatto. 

Noaut lotterà perché a Mosic sia riservato il plauso che si merita per il suo lavoro.


Noaut lotterà perché in Rete continui a esserci uguaglianza, indipendentemente dal numero di visualizzazioni di una pagina.

martedì 6 dicembre 2011

Idee Confuse

Ho tante idee un po' confuse, un po' astratte, un po' giuste e un po' sbagliate.

Parliamo delle pensioni ad esempio. Varie cose mi sfuggono, a volte mi sembra di contraddirmi da solo. Credo sia chiaro a tutti che la nostra generazione la pensione probabilmente se la scorda. In compenso c'è gente che va in pensione a 50 anni. Adesso stiamo alzando il limite minimo per andare in pensione e c'è gente che ha pure il coraggio di lamentarsi? Ma che ti lamenti? Ma non ho capito, vivrai fino 80 anni e a 60 te ne vuoi andare in pensione? E poi la Germania, dove si va in pensione a 67 anni, dovrebbe essere d'accordo a fare un prestito all'Italia? eh no... mica funziona così..

Sax, una sera di nebbia.





Suonò con foga, passione, con rabbia, con amore e il suo canto rauco si aprì attorno a lui e dai suoi polmoni, dal suo cuore, da suo vecchio sax si allargò alla spiaggia, superò la linea colorata, si distese sul viale del lungomare, raggiunse il molo del porto dove le onde della burrasca si infrangevano con spumeggiante violenza; raggiunse i viali alberati, le insegne spente degli hotel, i parcheggi delle vetture, le cime dei pini frustate dal vento, le barche attraccate nei porti che mordevano gli ormeggi come cavalli selvaggi desiderosi di libertà; andò  sull'insegna del Top In, su quella della sua pensione, sui viali di circonvallazione e finalmente si aprì fino ad abbracciare tutta la riviera. Andò sui volti tirati dei camerieri e delle ragazze di servizio che fra poco avrebbero dovuto alzarsi per raggiungere le cucine unte e bollenti e sature di vapori; andò sui posteggiatori di taxi che sonnecchiavano con il capo reclinato sui vetri dei finestrini, una rivista aperta in grembo; andò sulle cabine telefoniche, sui binari viscidi e luccicanti delle stazioni, sugli strass delle puttane e dei travestiti che raggiungevano le loro stamberghe di lusso, andò sui corpi molli degli amanti addormentati e finalmente placati dopo una notte d'amore, andò sui visi dei portieri di notte accucciati nelle loro sdraie pieghevoli, andò nelle camerate delle colonie per bambini, in quelle per vecchi, raggiunse finalmente quella porta, di fronte alla sua stanza in cui - ormai lo sapeva - stava sognando una donna, una donna che ancora non aveva osato mostrarsi durante quei suoi ritorni all'alba ma che ogni notte lo attendeva. E il suono del suo sax, la sua musica, fu come il rauco grido di dolore delle cose e degli uomini colti in quel momento bagnato, all'alba, dopo il diluvio.

Pier Vittorio Tondelli, Rimini.


Per insegnare a tutti che si possono scrivere periodi lunghi senza punti, senza essere Cesare. Le mani tremanti dietro la telecamera sono le mie purtroppo. I più attenti noteranno che si parla di chiavi e di porte, i meno attenti no.

lunedì 5 dicembre 2011

Potresti essere uno di loro

togliere l'audio, se possibile




Quest'opera di finzione è stata ideata e sviluppata da un team multiculturale di credo e confessioni religiose differenti.

domenica 4 dicembre 2011

Sul fregare l'ecopass e rischiare incidenti


Via Tristano Calco tra i suoi pochi pregi e molti difetti, annovera quello di portarti dentro la zona ecopass gratis, se percorsa in controsenso. Di questo si sono accorte molte persone, che sfruttando il fatto che la via di per se non e tra le più battute di Milano, la percorrono al contrario. Che di furbi l'Italia sia piena non sorprende. Ma in questo caso c'è qualcosa di strano, nella cartina qua sopra(come anche nel video) è visibile un edificio sopra la scritta via Pietro Azario. Tale edificio è una questura, la questura di Porta Genova. Qualcuno vorrà mai sostenere che i poliziotti non siano al corrente che a dieci metri dalle loro scrivanie decine e decine di macchine al giorno eludono così le telecamere dell'ecopass? Che poi fosse quello il problema reale. Il problema reale è il rischio incidenti che si crea. Io stesso ho fatto un frontale con una macchina(ed io ero in motorino) poichè un gentiluomo aveva deciso di non pagare l'ecopass.

Tornando alla questione poliziotti. Sapete molto spesso in divisa, chi c'è dentro quelle macchine? 

Allego anche un video fatto con una telecamera fissa sul balcone. In totale ho effettuato circa un ora di riprese, tra le 12.30 e e 13.30 di un giorno qualsiasi.



mosic

giovedì 1 dicembre 2011

Rich Aucoin: We're All Dying To Live


3 o 4 anni di lavoro, 500 artisti, tra cui nomi noti e cori di bambini, archetti e qualcosa di elettronico, 40 film di dominio pubblico spezzetati e riallacciati; alla fine nel cd risultano 22 brani e titoli chilometrici. Bello e bravo.

La bellezza del paese Italia

Entro in macchina e taac, indosso i guanti del pilota. Taac, ho acceso il bolide e figa sono il padrone della strada. Sembro piccolo, ma scorrazzo ovunque.
L'altro giorno, ero in via Carducci. Sai, quella dello strip bar del Gianni, dove pippo e ballo come un nègher il sabato sera. Ero là che c'era un pirla di traverso col SUV, e io mica ci passavo di là. Figa guardo a destra e c'è il cazzo di cordolo per i tassì. Guarda tè se quei terùn mi ciulano il lavoro e si fanno fare pure le cazzo di vie preferenziali. Grazie a dio mi giro e dall'altra parte c'è un corridoio libero come il colera: messa la quarta ero già libero dall'ingorgo. Figa che soddisfazione. Ma ti pare che un pantulo di un ciclista mi si mette tra le ruote? Poi dico, cazzo, c'hai la bici? Bravo pirla.
Mi si stava spantegando sul cofano, Dio sa come s'è salvato.
Meno male che c'erano i pulotti, che ciò strizzato l'occhio e via, han capito subito che sono uno che ce l'ha duro, con la mia Smart.

Profondità di un bicchiere d'acqua

Che l’uomo fosse mutevole, indecifrabile e corrotto lo si era già capito ai tempi della foglia di fico.

Gestire i cambiamenti è problema di molti, tutti, alcuni, nessuno.

L’ambiente che ci circonda in determinate situazioni che si vengono a creare, muta il nostro modo di relazionarsi, il modo di comportarsi, di gestire situazioni, di sorridere, ridere, scherzare, arrabbiarsi, perfino di pensare.

Maturità?
Dipende.

Integrarsi, reintegrarsi.

Abitudine.

Scombussolamento.

Pensieri.

Difficoltà non tanto di capire ma di farsi capire. Situazioni che si complicano. Comportamenti che si capiscono ma che non si vogliono accettare e non si vuol far vedere di aver compreso ed accettato.

Esporsi, nascondersi, fingere.

Diventare grandi rimanendo incoscienti.

mercoledì 30 novembre 2011

ORDINE DEL GIORNO


-Sì..ehm... buongiorno a tutti... scusate sono un po' emozionato, non sono abituato a parlare in pubblico... sì, ecco, buongiorno, volevo solo dire una cosa, fare un breve intervento. Mi chiamo Giansergio, ho 42 anni e ho moglie e due figli, Carletto e Jacopo. Ecco, io volevo solo dire una cosa, che mi sembra la gente non ha ben capito, cioè nel senso che non se ne parla tanto, ecco, non che la gente è scema, ma si sente tanto parlare, no, di crisi, di debito pubblico, di sprèd, no, e sono cose che sono importanti, si capisce, e tutti la sentiamo la crisi, cioè che la mattina lo vedi che il caffè adesso costa di più e che uno dice 'si vabbè sono dieci centesimi in più' e io lo so che sono pochi, ma poi dieci centesimi qui dieci centesimi lì poi alla fine fanno tanto, cioè poi uno li sente, no, i dieci centesimi, e io dico che è giusto parlare di queste cose, che la gente lo deve sapere che c'è la crisi e che bisogna fare gli sforzi, ma ci sono tante cose che se ne parla poco, cioè che una volta esce la notizia e poi, bum, basta, sparisce. E io dico che è giusto che i giornali parlano della crisi di governo e che non c'è lavoro, voglio dire pensate a quei poveracci a termini merese, no, che gli hanno chiuso la fabbrica, e poi è vero che dobbiamo fare gli sforzi i sacrifici, no, per superare questa crisi, e io dico che è giusto, capito, fare i sacrifici. E c'è un sacco di gente che dice che bisogna avere fiducia nel paese, che dobbiamo restare in Italia, che non bisogna andare via, no, e io dicevo giusto, e tutti i giornali ne parlano e dicono un sacco di cose su queste cose e poi invece alcune notizie non se ne parla più e invece è meglio se ne parliamo di certe cose, perchè bisogna affrontare i problemi di faccia, no,capito, voglio dire uno i sacrifici li fa, ma deve sapere la storia tutta come è, mica solo quello che fa comodo sapere. Io dico che bisogna parlare chiaro e allora mi è venuto in mente di venire qui e parlare davanti a tutti voi, anche se sono imbarazzato e io lo so che a parlare non sono buono, ma io questa cosa la volevo dire perché è tanto tempo che ci penso, da quando è uscita la notizia e poi nessuno ne ha più parlato, e io lo voglio dire perché ci ho due figli e io penso a loro, si capisce, sono padre di famiglia e devo pensare ai miei figli e in che paese cresceranno, e quando io sarò vecchio cosa avrò fatto per loro, no, è chiaro che ci tengo, e allora io dico che qua, in questa assemblea ce ne sono altri di padri e madri, che  hanno i figli e sono preoccupati come me e allora io questa cosa la volevo dire. Ecco, scusate che non sono bravo e sono un po' nervoso qui davanti a voi, ma questo io lo volevo dire con fermezza, ecco, che io i miei figli in un paese che non c'è più novantesimo minuto, io non ce li faccio crescere. Grazie a tutti. Arrivederci.

martedì 29 novembre 2011

Sulle macchine-scroto che mi investono in via Carducci - Dedicato a te "imbecille"

Avete presente via Carducci? Ma si quella via dove non c'è niente se non uno strip bar che fa molto cool. Avete presente che c'è una preferenziale per i taxi e gli autobus? Avete presente che quella preferenziale è "recintata"? Nel senso che ha un piccolo zoccoletto giallo per terra che impedisce che suddetta corsia venga invasa? Ecco nel senso opposto di marcia c'è una preferenziale per le bici, e non c'è nessuno zoccoletto a protezione. Che se ci pensi è logico, meglio tutelare un autobus che è grosso, che se una macchina ci sbatte contro poi il comune deve pure fare le menate con l'assicurazione per farsi ripagare i danni, piuttosto che tutelare le bici, che se una macchina ci sbatte contro al comune proprio non frega un cazzo. 

lunedì 28 novembre 2011

Ma perché corrono tutti?

Cosa mi sono perso? Dove scappano? Polpacci molli, seni pesanti tute sformate inadatte persino alle mura domestiche. Trecce e code unte svolazzanti, cappellini cerchietti, fasce di spugna. K-way per sudare pantaloncino-bermuda-calzettone bianco nke, maglietta tennica, scarpa fosforescente scarpa sfondata.
Dovrebbero scriverlo, lo scriverei io all'entrata di ogni parco, di ogni zona pedonale, come un foglietto illustrativo:
"Miete più vittime l'infarto domenicale che il bagno in mare dopo la frittura"
Ma state a casa, grattatevi le palle, guardate la partita, non alzatevi dal letto, tutto ma la corsetta no.

Un padre nel lungo percorso della disintossicazione da "corsetta"riscopre  la domenica mattina  a giocare con i figli. 

venerdì 25 novembre 2011

melòdia

Sarò 
ogni tuo "però"
ogni detrito dello scontro di noi due 
ognuno controcorrente
ognuno per se 
non serviranno le scintille dei nostri jeans bagnati
luridi
per eccitare i nostri desideri insonni
apatici
non servirà scambiarci i piumoni
per avere ancora più freddo
continueremo a respirare con le maschere antigas
polveri e radiazioni
per soffocare il mio torace 
e vomitare addosso la nostra calma piatta
fino a farla esplodere.

e le mie costole 
le mie costole
le intreccerai meticolosamente
farai una cornamusa 
che suonerai da sola 
malissimo
ma pensando a me.





giovedì 24 novembre 2011

Un Po più in là (Monviso)

Un fiume molto lungo non poteva che nascere da una montagna appuntita, come la si disegna da piccoli. Come la disegnavo io da piccolo e come la disegno da grande, perché non sono molto cambiato.

.





Per chi se lo fosse chiesto, io me lo sono sempre domandato, ecco nasce da qui, anzi da lì il Po (per i più interessati la montagna a punta in centro).

Po' si scrive con l'apostrofo che sta a segnalare che è caduto qualcosa da "poco". Il fiume Po invece non ha apostrofo ne accento ma si scrive maiuscolo.

Niente di indispensabile

mercoledì 23 novembre 2011



Quando parti fa freddo, non sai se arriverai. Le gambe bruciano, acide, il fiato corto, il catarro di tutti quelli che prendono la macchina da soli lo senti nel letto la sera. 

E dici questa città non ci morirà tra le braccia, e invece muore, soffocata, in circonvallazione, nei parcheggi in doppia fila, muore lampeggiando, ben più di quattro freccie e tu con lei. 

Il manubrio storto, il cambio rotto, senza luce, senza grasso, ruggine, sudore, col cappellino fa troppo caldo, senza fa troppo freddo. Ed anche se a furia di ferirvi siete diventati consanguinei ed anche se sai quando e da dove sei partito, anche se sai che qualcosa si è rotto e hai provato ad aggiustarlo, e non sai se reggerà, sai che ti sei perso un pezzo di strada, ma non sai a che punto eravate e vai avanti, pedali, e scopri che non è sempre in piano, e in salita fai più fatica, ma non vorresti mai smettere di pedalare.

E hai dovuto cambiare i freni, ma ci sono voluti tre anni per capire che per correre tra le macchine devi poter frenare, e anche se non sai dove sei diretto, eppure la ami. 
Perchè non importa dove stai andando, non importa arrivare, l’importante è che siete tu e lei, 

la mattina alle otto nel traffico, 

o alle due, 

da soli.











mosic

domenica 20 novembre 2011

Non Bere Rum

Vi siete mai chiesti perche rum e pera non ve li servono nello stesso bicchiere?
Ve lo dico io.
Fa schifo.

mosic

(Forse a 1,5 non pubblica, forse si. La mattina aggiorna.)

sabato 19 novembre 2011

Meu destino

"Come è forte il tuo cuore d'arancia"
                                                                                                                                  
Troppe cose hai detto, perchè troppo hai pensato, contraddicendo tutti e contraddicendoti. Il vento ti sputa sempre addosso, continuano a non capire. Sai già cosa succederà, scappare non serve, di sicuro non ne saresti capace. Hai già visto questa scena milioni di volte dentro gli incubi vividi e reali che non hanno fine. Sai anche come andrà a finire, non ti serve guardare la palla che gonfia la rete, ti giri ad esultare. Quello che ti stupisce è l'assoluta mancanza di partecipazione, l'apatia prima della tempesta. Il rumore sordo del palo. Rimani lì saldo, travolto dall'impatto, muro d'aria che sposta e ti fracassa. Come svegliarsi e sapere i minuti sulla sveglia, come il fumo dai camini di novembre non smetterà di uscire, non smetterai di respirare, il tuo cuore non smetterà di colpire, rimarrai intrappolato tra sonno e veglia, tra notte e giorno, tramonto e alba, ma nell'attesa devi restarci dentro guardarti allo specchio e continuare a non capire.

Thievery Corporation  & MoOn 

venerdì 18 novembre 2011

Sui freni dei velocipedi e sul sovvertire il sistema

Il freno. Che bella parola, che bella sensazione, prima risplende, pinza e ganascia, pastiglia e perno. Facile a dirsi, difficile a montarsi. Sappiate che per prima cosa non tutti ti vendono il freno, taluni ti dicono che conviene cambiare la bici, più che cambiare il freno, che la tua bici ha un sacco di difetti, ruote storte cerchioni storti, catena molle, cambio rotto, manubrio storto la sella tagliata e diciamocelo, “è anche un po’ brutta”. E ti fa male dentro sentir dire queste cose, che Paolo mica se le merita. Si, la mia bici si chiama Paolo.  

giovedì 17 novembre 2011

Un pò più in là



Oggi andavo incontro al mio prossimo destino
quello inutile, solito
curvo
capo chino
spinto dal battito affannato del mio stesso cuore

tentavo di annebbiare il flash
infinito
passato
di quello che era un ricordo pulito
con accordi dissonanti sparsi nella testa

l'altro giorno
era freddo ma non troppo
in mano un ramo
lanciato lontano
più del solito
per saltare i giorni, che contavo.


Volevo dormire

l'altro giorno
il luccichio di quegli occhi
nella mente mia
trasporto
anima
volevo sognare

e correvo forte
con un "bel cappello e delle rose"
e la cordicella sola di un palloncino
nella mano
un pò più in là…


since I've been loving you
m



mercoledì 16 novembre 2011

Post Scripta



Nuove chicche da ascoltare sulla radio di NoAut. Dopo la novità delle playlist torniamo agli antipodi senza pigrizia indotta (mosic) e scarichiamo da smanettoni veri come una volta.


La novità è questa: E' uscito il nuovo album  del beatmaker e rapper casertano Kaos. 

Invisibili

Noi non siamo niente. Invisibili, silenziosi, sudati, infreddoliti e subito accaldati, col fiato corto sputiamo grigio. Non abbiamo luci, spesso non abbiamo freni inibitori e non inibitori. Trasformiamo energia pulita in energia pulita. 



“tanto di me ha paura, passo prima io”      

“tanto sono più veloce, passo prima io”

“tanto se mi vede frena o mi evita”







E anche io mi trovo dall’altra parte alle volte. Ma capisco, sempre più, che se è in mezzo alla strada, è perchè ci deve stare. Se non si schiaccia sulla fila di macchine c’è un motivo. Perchè lui non va troppo lento, sono gli altri troppo veloci. E devono rallentare. 





Milano, 14 Novembre



Taglio Milano
bagnato e bianco
respiro
nebbia
fendo cortine
fumo
e attimi
seguo rotaie
misuro
cavi
perdo lacrime
confondo
luci.
Luci con te.

venerdì 11 novembre 2011

A.A. sei una minchia.

"Non faremo un'ammucchiata" dice Bossi, salvo contraddirsi intrinsicamente dopo neanche trenta secondi auspicando un cambio di vertice, Angelino Alfano premier subito, con lo stesso esecutivo. Pur sempre di ammucchiata si tratta. E intanto si prospetta uno scenario inquietante. Dopo 17anni di Berlusconi, avremo l'onore di veder candidato Angelino Alfano. Ma chi è costui? Nessuno in particolare. Uno dei tanti, ha iniziato con la DC, che non fa mai male, ha proseguito la carriera nel PdL, e un giorno si è trovato a fare il ministro della giustizia senza meriti particolari. Insomma è "una minchia". E non lo dico con cattiveria, ma purtroppo è la verità. Il suo più grande merito è quello di averci messo la faccia, perchè bisogna ammetterlo che con questo governo serve proprio una bella faccia tosta. Non devi ridere mai, anche quando stai sostenendo la più grossa cazzata della tua vita di fronte a milioni di persone, devi stare serio. "le cene a casa del premier avevano un carattere squisitamente elegante". Ma stiamo divagando. Torniamo ad Angelo. Non sono preoccupato tanto per lui, poco mi frega che sia stato al matrimonio della figlia di un mafioso, queste cose si sà, ai politici capitano di continuo, non sanno di chi sono i matrimoni, gli comprano le case, alla mensa di montecitorio un carpaccio di filetto a soli 2,76€, quello che mi turba è che si sta aprendo la strada a tanti piccoli A.A. E quindi gia mi vedo fra dieci anni a urlare imprecazioni verso tante piccole "minchie" che se ne vanno in giro per il parlamento. E questo mi turba, nel profondo. Mosic

giovedì 10 novembre 2011

trompe l'œil

Il trompe l'œil, termine francese che significa "inganna l'occhio" (da tromper, ingannare), è una tecnica pittorica. Indica una pittura che, in base a espedienti illusionistici, induce l'osservatore a credere di stare guardando oggetti reali.Un tipico murale trompe-l'œil può rappresentare una finestra, una porta o un atrio per dare una falsa impressione che la stanza sia più grande.



Siamo una generazione guercia. Ci è regalata una vita dalle infinite possibilità, possiamo scegliere, da privilegiati, dove, come e chi essere. Decidiamo la vita in base ai traguardi che ci poniamo di volta in volta, siano essi di natura economica, sociale o culturale. Inseguiamo i nostri sogni man mano che ci si presentano, cercando di soddisfare i nostri desideri nel modo più efficace e veloce possibile.
 Lo scorrere del tempo come un susseguirsi di mete da rincorrere, tappe. Studiare per laurearsi, per trovare un lavoro, per affittare una casa, per scegliere i mobili e vestiti, per andare in vacanza. E a vent'anni facciamo il possibile per arrivare al primo grande obiettivo: essere affermati o quantomeno chiaramente in procinto di esserlo, alla soglia dei trent'anni. Rendendo così i trent'anni una soglia.

sabato 5 novembre 2011

Sull'Imprevedibilitezza degli eventi e le vecchie che fanno i fuochi

Cioè che poi a volte ci ripenso. Al mare a Framura(vicino alle 5 terre, ndr che sarei sempre io) c'è una vecchia, che vecchia non sembra. La sua più grande passione è fare i fuochi, e fa tutti sti fuochi, almeno tre insieme, controllati dice lei. Controllati da lei. E brucia la spazzatura. E prima o poi lo so che oltre la spazzatura brucia anche la casa, la mia, e la sua, e l'albergo. E allora io non dirò: "caspita, era imprevedibile". Perchè non è vero. Non è prevedibile quando la vecchia fa il fuoco, anche se tutti le dicono di non farlo. Mentre gli altri dormono, la vecchia non dorme, raduna la spazzatura e fa il fuoco. Ma nonostante questo io già prevedo che mi brucerà la casa. Che poi magari non succede, ma io nel caso sarò pronto. E questa vecchia mentre fa i fuochi, e mentre li controlla, sono anni che dice:

"va là che fan schifesse da queste parti, non si può!" -che cosa vecchia?
"li tutte ste terrazze che han fatto pei monti"-perche?
"eh non li puoi non coltivare, le radici servono, li tengono insieme"
"e poi fan troppe case, e le fanno a caso" -brava vecchia, le dico io.

La vecchia lo diceva. Diceva che qualcosa non andava. Che poi non lo so se sta vecchia ha ragione, o è solo una vecchia che fa i fuochi intorno a casa mia e mi puzza la casa. Quindi non è che faccio accuse. Però insomma, diciamo che se poi un giorno arrivo a Framura e la mia casa è bruciata, mica dico:

"vacca boia, era imprevedibile"


Vacca Boia in un momento di riflessione sui massimi sistemi.
mosic

lunedì 24 ottobre 2011

Inaccettabili quelle risa

Ma cosa! Ma de che?


Ma è inaccettabile questo governo! Cioè abbiamo un presidente del consiglio coinvolto in ormai non so neanche più quanti processi, che se ne frega del paese e pensa ai fatti suoi, schiavo della lega(la lega ci rendiamo conto? si fanno guidare da Bossi che ormai non capisce neanche più da che parte è girato!).
Ma scusate perchè la Germania ci dovrebbe aiutare?  Perchè ci dovrebbe dare dei soldi? Quando da loro l'età pensionabile è 67 anni, e da noi si sono fatte polemiche su 58, 58 e mezzo, 60 no, è troppo! Ma andate al diavolo, la vita media si è allungata, lavorate! Ve la devo pagare io la pensione? e poi chi pagherà la mia?

Ridono?
e per fortuna che ridono, tra un po' ci mandano a quel paese.

mosic

domenica 23 ottobre 2011

Cattolica, 20 gennaio 1987 – Sepang, 23 ottobre 2011

‎"Io vedo anche alcuni miei amici che magari capito finito il liceo, non sanno nemmeno loro che cosa fare, se andare all'università, se lavorare. Secondo me una cosa che aiuta a vivere in modo comunque più coraggioso è avere un obiettivo. Che sia di qualsiasi tipo, di sport o di lavoro. Però Diobò se te hai nella testa un obiettivo, un qualcosa che devi raggiungere, secondo me ti aiuta ad andare avanti senza paura"


Sogna come se non dovessi morire mai, Vivi come se dovessi morire oggi.  


A quello che è accaduto noi non crederemo mai


un bacio Sic


#58

mercoledì 19 ottobre 2011

Plastic


Grazie Chrissie Hynde

Non ti conoscevo fino a ieri sera. 
Poi ho scoperto la tua esistenza e mi sento davvero di ringraziarti di cuore Chrissie
Grazie per aver aperto VegiTerranean, il tuo ristorante vegetariano. 
Grazie per sostenere la Peta. 
Grazie per il tuo attivismo animalista e il tuo impegno. 
Grazie, perchè ti dedichi a questi nobili battaglie, dopo una vita per la musica.
Ieri una voce mi ha detto che sei anche stata più volte arrestata. 
 Perchè se non ci fosse gente come te, che ormai non ha più niente da fare, toccherebbe a noi, comuni mortali, con un lavoro, portare avanti queste battaglie. 

domenica 16 ottobre 2011

Good morning midsummer!

Sulla cima, è la risposta ad ogni tua domanda,
sulla cima”, gridava Messner al fratellino prima che fosse travolto dalla slavina,
quanto manca? Sulla cima
cazzo
sulla cima, è il tuo unico pensiero,
quando sono sulla cima cazzo, pensi, sarà un'altra cosa,
sulla cima, anche se magari è una cresta, che ti piace di più,
sulla Cina, è il tuo obbiettivo preferito di risiko
ci devi proprio arrivare sulla cima,
e sei consapevole che il tuo è un quesito ancestrale
ma devo proprio arrivare sulla cima?” si chiedevano Abramo ed Eva
ma quanto è lontana 'sta cima?” si chiedeva Dante tendando di affrontare il purgatorio.

Quando ci arrivi, però, è strabello e pensi: “bello”. E allora guardi giù e su, poi ti sdrai, ti metti il cappello, e ualà.


Info lettore:
i disegni sono tutti nella pagina disegni, in alto a sinistra.

Quando si coglie il vero significato

Roma a ferro e fuoco
Scontri con la polizia
Una camionetta incendiata
Danni per milioni di euro
Viene impedito di manifestare pacificamente, colpa di un gruppo di violenti
Nonostante le migliaia di persone in piazza, a Roma e non solo
(pure a Tokyo)

Cioè, che la liga è spettacolare, che la premier è bella vera..


Cioè che poi mi dicono che il nostro non è un bel campionato. E invece a me piace. E dicono che gli arbitri sbagliano. E mi piace pure quello. Che forse non siamo forti come il Barcellona, che gioca il campionato da solo. E invece da noi succedono cose che voi umani.. in casa il Napoli vince 3-1 col Milan, e poi perde 1-2 col Parma. L'inter è a 4 punti, e mica è scarsa. Il Milan le fa compagnia nella parte destra della classifica. Le provinciali sono in testa. Guarda il palermo, vende Pastore, dato per morto, miracolo Mangia e son 10 punti. E comunque vai te a vincere a Catania sotto la pioggia. Prova a uscire vivo dal San Paolo, cosa pensi quando entri negli spogliatoi degli ospiti de "Il nuovo stadio della Juventus"? Com'è esibirsi alla scala del calcio? Hai mai visto un derby in Italia? A Roma, o a Milano? Non ci sono più le sette sorelle? al limite ci sono i sette nani? Forse è vero, avete ragione.

Ma sono sette nani incazzati duri, e non è mica facile 

e questo è forte vero
e sì, è anche nano
mosic

sabato 15 ottobre 2011

Blindate il parlamento

Blindate il parlamento. 

Nascondetevi nelle vostre case(che non sapete chi vi ha comprato). 
Tenetevi strette le vostre perversioni, le vostre Minetti. Affrettate i vostri lodi, i ddl, le leggi incostituzionali. 

Attenti alle mazzette, le buste di coca, gli iPad coi siti porno. 
Affrettatevi a votare per i vostri colleghi assenti, nascondete la mano sotto un foglio. Pagate i portaborse, assumetene quanti più potete. 

Fate Stato l'Antistato, intitolate le vie a Craxi, crolleranno tutte le Schola Armaturarum che gestite. 
Non crediate che questo sia un nuovo inizio, non lo è. 

Morto un papa non ne faremo un altro, non siamo ancora così marci. 
Non vi rivolgeremo più la parola, ma non subirete processi ufficiali. Resterete soli, ignorati.
Le vostre paure si avvereranno. 

Alcuni sanno che non credo, spesso preferisco le ghiande per terra. E del paradiso poco mi frega, non lo cerco, non lo voglio. Ma se dovessi chiedere una cosa, una soltanto, vorrei l'inferno. E lo vorrei in terra, vorrei poterlo visitare, e vedervi, vecchi rugosi e ignudi bruciare e gridare il dolore che avete provocato, i danni che le vostre azioni ci hanno recato.

Aggrappatevi ai vostri crocifissi, pregate Cristo, pentitevi, fustigatevi, stringete i cilici, fateli penetrare a fondo nella carne, chiedete pietà al signore.

Da noi non avrete il perdono.

E niente conterà più
ne la destra, ne la sinistra.


Nella speranza, un giorno non molto lontano, di veder bruciare il parlamento,
e voi con esso.

Le capacità ultraterrene di chi fischietta in parete.




Lo so il video è un po' lungo, lo so parla di arrampicata, ma se lo guardi bene fino in fondo ti accorgi che non parla solo di arrampicata senza corda ma parla di paure e di limiti, di ossessioni, e di mani troppo grandi. E alla fine non è così lungo.

Alex Honnold Free Solo

(Per i più impazienti minuto 10'50'')



giovedì 13 ottobre 2011

Stereomood

Un po' di pubblicità spero di potergliela fare, visto che mi ha fatto conoscere delle canzoni davvero squisite, e poi mi fa compagnia quando non hai granché da ascoltare.
Stereomood
Questa è una di quelle, dagli Arcade Fire con amore
                                                                       Maxence Cyrin

lunedì 10 ottobre 2011

Non fare incidenti all'ora di cena

A cosa pensi se scrivo "carroattrezzi"?

Pensi forse a Carl?


O forse a qualche altro adorabile cartone animato?

Magari a quello buffo, tutto a salsicciotti, che sempre sorridente distribuisce sorrisi ai malcapitati guidatori in difficoltà? Un amico fedele, che ti cava dai guai nelle situazioni peggiori?

Ma la realtà è terribilmente diversa.

venerdì 7 ottobre 2011

Beirut

  
Zach Condon a 16 anni decise di farla finita con la scuola (benché pare fosse proprio bravo) e di partirsene bel tranquillo dagli States per dirigersi verso l'Europa a conoscere il continente più antico del mondo (se escludiamo l'Africa, il continente di scimmie e banane), esplorare la sua cultura millenaria e fare collezione di nuove esperienze musicali, lui, che a soli 15 anni aveva già autoprodotto roba notevole dalla sua piccola cameretta. La leggenda narra che condusse vita di sregolatezze, piccolo com'era, tra sbronze e droghe e puttane, finché una sera, mentre oziava nella sua degradata, immagino, stanzuccia d'albergo, sentì provenire, dalla stanza superiore, degli incantevoli suoni. Si rivelarono, dice la leggenda, musici gitani: in un turbine di ispirazione compose in questa sola serata, assieme agli ignoti gitani, il suo primo album, The Gulag Orkestar. Bello, innegabilmente un bel prodotto, ma seza dubbio l'apogeo l'ha raggiunto con l'EP Long Island e le successive piccole produzioni, nelle quali a questo spirito balcano ha unito cazzeggio bohemien, componendo musica parigina. É in questo secondo momento che imbraccia la fisarmonica, che accanto alla trombetta calza a pennello.
L'ultimo album, The Rip Tide, è infine una produzione secondo me ben più matura, e anche se non ha ricevuto risposte positive le meritava tutte. Le Vagabond, The Peacock, Santa Fe, A Candle's Fire tutta bella musica, insomma.


Di chiavi e di porte

scrivo adesso per evitare di farlo quando sarò portato via dal vento. Pensavo di conoscere Milano, poi mi sono svegliato un giorno ho scoperto che anche qui è arrivata la Bora, e le finestre scoreggiano.
Situazione: Immagina di stare davanti alla porta di casa con in mano le chiavi, provi a farle entrare nella serratura ma non entrano, sei sicuro che quella è la tua porta (questo è solo un vecchio gioco preso in prestito da un amico ma gli esempi possono essere molto diversi).
Quella porta cerchi di aprirla, perché cazzo è la tua porta, ma lei proprio non ne vuole sapere. Allora ti incazzi cerchi di buttarla giù a pugni di farla cadere, la cazzo di porta, ma ovviamente non sei Chuck Norris e soprattutto non sei in america le porte non cadono ai tuoi piedi. No, non sei ubriaco. No, non sei schizofrenico. Ti tocca soffermarti sulla porta. A guardarla bene ti piace la porta, non la guardi mai, non ci pensi mai a quanto sia fondamentale per entrare. Un secondo prima sei dentro, un secondo dopo sei fuori, in questo caso fuori. Che ti rimane da fare? Fai come la volpe, giri i tacchi, vai via, pensando che in fondo non eri così sicuro, che quella fosse la tua porta, che forse dietro quella porta ci sono cose che non vuoi più vedere, o cose che hai visto per troppo tempo, che poi è un po' la stessa cosa. Situazioni che già conosci e sentimenti che non senti, chiavi che non aprono porte e porte che forse  non hanno dietro niente. Vorresti trovare la soluzione ma non c'è soluzione al problema, accettare che la porta è chiusa, per quanto tu possa essere sicuro di avere le chiavi giuste, le chiavi perfette che sono sempre entrate senza fatica. Questo ti porti dietro, non il cellulare non il portafogli, solo la convinzione che la prossima porta sarà dietro un angolo, sarà bassa e scomoda ma non avrai bisogno della chiave per entrare.