Il freno. Che bella parola, che bella sensazione, prima risplende, pinza e ganascia, pastiglia e perno. Facile a dirsi, difficile a montarsi. Sappiate che per prima cosa non tutti ti vendono il freno, taluni ti dicono che conviene cambiare la bici, più che cambiare il freno, che la tua bici ha un sacco di difetti, ruote storte cerchioni storti, catena molle, cambio rotto, manubrio storto la sella tagliata e diciamocelo, “è anche un po’ brutta”. E ti fa male dentro sentir dire queste cose, che Paolo mica se le merita. Si, la mia bici si chiama Paolo.
E allora tu decidi che non vuoi andare dai ciclisti, che insultano Paolo, e vai da Decathlon, solo che fa troppo caldo, i commessi sono in maglietta, tu sei imbacuccato come un cosacco la vigilia di natale durante la “cosaccata della vigilia” (usanza cosacca che coinvolge la neve, la vodka donne nude e sushi, colpa della globalizzazione). Alla richiesta del freno mister D.(ecathlon) ti risponde che loro ne hanno solo uno e lo montano su tutte le bici, e che il tuo telaio deve essere predisposto, e in realtà Paolo al limite è arrugginito sfregato, bagnato, sudato, ma non predisposto. Se proprio glielo chiedi è disposto.
E allora tu decidi che non vuoi andare dai ciclisti, che insultano Paolo, e vai da Decathlon, solo che fa troppo caldo, i commessi sono in maglietta, tu sei imbacuccato come un cosacco la vigilia di natale durante la “cosaccata della vigilia” (usanza cosacca che coinvolge la neve, la vodka donne nude e sushi, colpa della globalizzazione). Alla richiesta del freno mister D.(ecathlon) ti risponde che loro ne hanno solo uno e lo montano su tutte le bici, e che il tuo telaio deve essere predisposto, e in realtà Paolo al limite è arrugginito sfregato, bagnato, sudato, ma non predisposto. Se proprio glielo chiedi è disposto.
E così scopri che ci sono tanti freni per le biciclette, a bacchetta, per bici rigide, a disco, per bici veloci, e poi un ciclista un po’ più simpatico lo vede e dice “ah, quello lì”. E allora ti compri il famoso freno “quello lì”, e sbuffi un po’ perchè il ciclista te lo vende ma non vorrebbe, o almeno te lo vorrebbe montare lui e aggiunge:
“vale più il freno che la bici”.
“grazie, ma se volevo sentire uno che mi parla di cose che non lo competono mi andavo a fare un corso prematrimoniale da un prete”.
Che poi magari voi direte ma guarda che il ciclista è competente in fatto di freni di bici, e invece no vi dico io, il ciclista è competente solo quando gli dai trenta euro, il freno costa otto, il ciclista non è competente in fatto di freni.
“ma non hai studiato Aristotele?”
“si ma Aristotele non conosceva i ciclisti” -dico io
Prova ulteriore è che quando monti “quello li” non va mica bene, perchè il ciclista è furbo e vuole gli altri 22 euro, e ti da un pezzo in meno, un perno troppo corto, e allora prendi il freno vecchio, smonti il perno che è più lungo e lo metti sul nuovo, quello lì, e pensi “suca”.
Poi vai con la tua bici, libero, libero di esplodere la tua potenza, di spingere fino all’ultimo e inchiodare e sei felice. Felice perchè finalmente il freno frena, non rallenta, inchioda, e hai fatto tutto da solo, e nel tuo piccolo, hai sovvertito il sistema, mica gli hai dato retta a quello li che ti diceva di andare in XXIV Maggio a comprarti una bici(rubata).
Quel porco del ciclista di Via Solari(Zanazzi) che non mi ha venduto il freno durante la pausa pranzo. |
mosic
il post è molto bello ma il ciclista di via Solari non si chiama Silvestrini, che anzi è un signor ciclista in via Vigevano.
RispondiEliminavacca boia, correggo subito
RispondiEliminae cmq è vero, silvestrini è molto bravo.
RispondiEliminazanazzi e un porcello.