Mani sporche mi offrono mandarini. La ragazza davanti a me sorride ne prende uno, il sorriso di traverso di chi ne sa molto più di te, di me sicuro.
Ormai ho bevuto, ormai è troppo tardi. Chi avrebbe mai pensato che quegli occhi dolci erano capaci di sciogliere polverine nel mio gin tonic.
Bevo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Come se lo facessi tutte le sere. Tutto sta nella naturalezza del gesto, nell'ostentazione di quella che i più temerari definiscono come "facciadimerda". Se funziona bene, altrimenti sembri solo scemo. Penso di fare abbastanza schifo a dissimulare sicurezza.
Aspetto lentamente l'effetto, aspetto di morire.
L'unica cosa che mi viene in mente è il palogoal. La palla colpisce forte la palo e rimbalza in rete. Tutto lì, il mio cervello è impegnato a formulare milioni di azioni che terminano con un palogol. Non riesco ad uscire dal loop.
Sono in silenzio da troppo tempo. La ragazza che mi ha drogato è tornata a ballare senza dire niente. Mi sembra di non parlare da ore, forse è solo la cosa che sta facendo effetto. Penso alle ombre sui sassi, ai tatuaggi non finiti, alle vele delle barche che si scuciono. Lei si è tolta le scarpe e balla a piedi nudi, io preferisco sciogliermi su un muretto, ketamina? MD? Passa Louis, il tipo sporco che ho conosciuto questa sera, parla di birra dello striscione, di bombolette spray, non in quest'ordine, forse. Le parole gli si staccano dalla bocca e vengono perse, il rumore dei tamburi e la lingua straniera fanno il resto. Mi nascondo dalle luci e vado a pisciare, ci sono bicchieri tirati nei cespugli, sassi appuntiti nella sabbia e finisco senza accorgermi nel terreno di qualcuno.
La luce della luna è davvero incredibile illumina alogena tutto intorno,
piscio piano facendo fatica, penso che se morissi adesso non sarei
felice.
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