martedì 28 giugno 2011

Sotto coperta

Non confondere mai vertigini e sangue”

sono ore che ti rigiri nel letto, è tardi per alzarti, è tardi per il caffè è tardi per tutto. E' tardi anche per il ricordo di lei. Non sai se è notte o giorno, sai che è sbagliato, non sapere nemmeno se la luce che striscia sotto la tenda sia alba o tramonto. Hai il suo nome tatuato è per questo che fa tanto male, te l'ha detto nel sogno. Sei su questo letto da sempre, da quando hai smesso di credere nelle attese. Da quando hai scoperto il silenzio dei tuoi pensieri disordinati, che sono colpi stonati sui tamburi, un po' ti manca il ritmo, ma le tue braccia sono scheletriche ormai non sono capaci di sollevare nemmeno le coperte. Cemento, sei in una bara di cemento, perché sei pazzo e instabile, sei una scoria radioattiva.
Forse hai dormito, forse sei svenuto, da quanto non mangi? Non che te ne freghi qualcosa, che tu ti ricordi non hai mai avuto fame. Il cellulare vibra, per un attimo hai voglia di vedere chi è, rispondere e urlare aiuto, hai paura come un bambino, hai voglia di essere stretto tra le braccia di qualcuno che ti dirà che tutto andrà bene, che non è troppo tardi. Ma è troppo tempo che nessuno sente la tua voce, non che tu sia uno che parla molto, ma la tua voce acuta ti ha sempre dato fastidio, così quando hai scoperto che ascoltare richiedeva più fatica e attirava meno l'attenzione hai deciso di prendere due piccioni con una fava. Ce la puoi fare a chiamarla, a farle risentire la tua voce sporca, forse non sei nemmeno più capace di parlare, forse ti basterebbe toccarla con le tue mani grandi, ma sai che a pesare tra di voi non è solo la distanza. Basta poco in fondo.
Adesso basta, ti alzi anchilosato dal materasso gettato per terra, e raccogli tutte le forze, hai bisogno di tanta forza per fare quello che devi fare. Basta sogni, basta incubi, ti tocca la realtà.
E' con una calma che non avresti mai sperato che raccogli una siringa da terra, la riempi d'aria, tanta aria, perché sei morto, te ne serve tanta per tornare a respirare.


Da qualche parte sull'autostrada del sole

Nessun commento:

Posta un commento