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La storia inizia qui, nel 1973, a Manchester, una delle città più grigie e industriali di tutto il Regno Unito e se pensate al periodo storico in cui si ambienta questa storia, bene, forse di fumo ce n’era ancora di più. Troppi strascichi e ricordi, troppo contrasto di colore tra i ventosi anni 60 e gli inevitabili 70, che avrebbero dovuto obbligatoriamente reggere il confronto col precedente decennio. I 500.000 Mancunians come tante piccole formiche erano tornati al lavoro nelle industrie tessili affacciate sull’Irwell e nessuno, tra i giovani che popolavano gli scalchignati pubs, avrebbe immaginato che il lento e inesorabile riflusso generazionale si sarebbe di li a poco trasformato in una nuova età dell’oro. La fiamma dei Pink Floyd ormai s’era spenta, per non parlare di quella dei Beatles e la gente era stanca d’essere costretta a imparare a memoria dogmi teorici musicali per poter apprezzare il concerto di uno dei troppi gruppi pretenziosi che si affacciavano sulla scena musicale.