giovedì 27 gennaio 2011
Non così LOGIC
Hi guys,
Intraprendendo questa nuova carriera da sound designer, sono ancora in cantiere ma presto ne uscirò, sto venendo a conoscenza di un mondo che per me era quasi sconosciuto e a causa del quale ho deciso di iniziare un percorso di studio tecnico del suono; parlo del mondo dei cosiddetti Sequencer. Allora, tutti noi almeno una volta nella vita siamo stati a ballare in un club, ci scommetto (poi c'è chi ci va di meno, tipo Asgard e Mosic, non per questo meno rispettabili di altri, tipo Franz).
Sono altrettanto certo che moltissimi aspettano che arrivi il fine settimana solo per gettarsi nel carnaio sudato di qualche Magnolia di turno per rimbesuirsi con i beats che propongono gli ormai innumerevoli Disk Jockeys che popolano l'underground cittadino. Ora, se ci si ferma un attimo tra un battito di cassa in quattro e una rullata sintetizzata e si va al bancone e per ordinare un drink, possono sorgere alcune domande. Quelle classiche, soprattutto se si è un po' alticci sono: DOVE mi trovo? in un club, chiaro! PERCHE'? per ballare, ovvio! QUANDO? beh, io voglio ballare ora e subito, che domande mi fai... Ma quanti di noi ci poniamo la questione del COME? No, avete capito male; non del Come ci arrivo al Magnolia, in macchina cazzo, è lontanissimo; ma del COME tutto ciò accade, ovvero come il DJ suona, cosa suona quando da quell'impianto scorre il ritmo che ci entra dentro. Infatti è solito che molti si limitino a fruire del servizio senza porsi troppi problemi. Ebbene se si va ad analizzare quello che sta dietro alla consolle si scopre che ormai la tecnologia, anche in campo musicale, sta soppiantando la "stupida macchina umana". Con questo non voglio dire che il Dj sia un povero peerla al quale basta toccare tasti per far suonare tutti gli aggeggi che si porta da casa, lungi da me; alcuni Dj sono dei veri e propri geni! Dico però che Tutte le tracce suonate live nei club sono frutto di un meticoloso taglia e incolla in cameretta tramite sequencer. Per i più profani di voi sto parlando di programmi come Garage Band, tramite i quali si possono creare gioiose canzoni prendendo effetti, suonando virtualmente strumenti musicali con tastiere UsB e quantizzare, campionare, stretchare, effettare, registrare qualsiasi suono. Con questi programmi si può sul serio creare un disco perché le possibilità proposte al loro interno sono veramente infinite. Di fatto Garage Band è il primo con il quale chi possiede un mac si scontra. Ma è solo un embrione, un girino rispetto a mostri molto più professionali come Logic o ProTools, Live o Qbase... applicazioni che io sto piano piano imparando ad utilizzare in classe e posso dire con tranquillità ,relativa, perché io stesso ne sono un pò intimorito, veri e propri prolungamenti dello studio di registrazione. Mi trovo a poter scegliere di utilizzare 40 tipi diversi di aplificatori per chitarre, microfoni per batterie, sintetizzatori e compressori, che esistono in realtà, sono acquistabili in negozi specializzati, ma che io col mio bel Logic posso usare con un semplice CLiC. Vi basti pensare che interi Album nascono sulla base di questi medesimi programmi: quasi tutti i dischi Rap e Hip Hop, tutte le compilation elettroniche ma anche nelle roccaforti dell'analogico quali ROCK, JAZZ, INDIE si sta sempre più ricorrendo ai suoni che si trovano nelle suddette applications per comporre le canzoni. Tutto ciò semplifica, e di molto, il lavoro del fonico in studio che in un tempo lontano, ormai preistorico se si pensa alle evoluzioni nel campo, era costretto a tagliare con le forbici il nastro del mitico multipista e a incollarlo per montare i pezzi, con dispendio energetico triplicato e scontrino della tintoria (famose sette camicie) quadruplicato. Ora le band hanno già i progetti su Logic e non fanno altro che portarli in studio per fare in pratica solo un lavoro di Mixaggio. E' spaventoso e bellissimo allo stesso tempo pensare che con il mio computer comodamente sdraiato sul letto e magari fumandomi una bella paglia io possa creare un album tutto da solo. Ci vuole molta pratica lo ammetto, un pò perché come dicevo prima le opzioni di lavoro e le scelte adottabili sono infinite, un pò perché i programmi sono intuitivi fino a un certo punto, poi devi smanettare e scoprire con la tua buona volontà! Ma ho deciso di farlo come lavoro, quindi mi tocca.
Solitamente avviene così: Ho il mio bel mixer al quale cablo i miei bei synth, i miei bei compressori ed equalizzatori, una bella scheda audio, perché no, e infine il mio computer da quale lavoro. Facile no? see va beh era solo per esemplificare!
Ovviamente la riuscita di un pezzo è data dalla creatività di chi lo mette insieme, ovviamente ci vuole talento e allenamento per produrre dei buoni beats che facciano shakerare le ragazzine e ancor più ovviamente bisogna imparare ad usare le macchine che ti permettono di sfruttare al meglio tali invenzioni tecnologiche (mixer e quant'altro), ma tutto è diventato molto più facile. Queste applicazioni HI tech esistono da anni ma sono in costante crescita e permettono ad ogni nuova uscita un utilizzo sempre più complesso e dettagliato. Quindi la prossima volta che andate al Belli di Notte non pensate che il Dj sia un santone su un piedistallo ma pensate che ciò che fa lui, se avete voglia e tempo, lo potete fare anche voi. E non pensate che queste bellezze si usino solo per sparare effetti speciali spaziali, servono anche semplicemente per mettere a tempo una "take" di batteria, o per togliere un suono spiacevole nella registrazione di basso che ho fatto.
Tutti noi oggi possiamo creare un disco.
Ps. C'è da specificare che Logic, ad esempio, se lo dotiamo di tutti gli annessi e connessi (pad, sinth etc etc) costa molti soldi se lo si vuole acquistare. Ma si sa, c'è un'altra bella tecnologia che si chiama Torrent...ecco, ora spero solo di non essere incriminato per incitamento alla pirateria informatica.
Ad ogni modo ci tengo a sottolineare che io cercherò sempre di rimanere ben ancorato al mio mondo analogico di musicista terrestre, privilegerò sempre una registrazione in studio priva di troppi effetti sonori, ma se avrò bisogno di quantizzare (mettere a intervalli regolari, cioè mandare a tempo) il mio pezzo, non esiterò a servirmi di un sequencer.
Spero comunque di non essere mai così ubriaco da non riuscire ad andare decentemente a tempo....
Evviva la musica, in ogni suo ambito.
dolu
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
invito chi ha messo inutile, prima a succhiarmi le palle e poi a spiegarmi il perché, del succhiarmi le palle, ovvio
RispondiElimina