Libro IV
Giunsero ad un ampia, che tra i monti giace,
Nobile cittadina, e le regali case
Del glorïoso Menelao trovaro.
Nobile cittadina, e le regali case
Del glorïoso Menelao trovaro.
“Turu tu tu, turu tu tu, turu tu tu tuuuu”
click “Pronto?”
“Allora?”
“Allora cosa?”
“Allora cosa?? Ma sentitelo! Io sono qui che da due anni faccio e rifaccio sta fottutissima tela e tu cosa
mi dici? 'Allora cosa?'
“Penny ti prego non ti arrabbiare, lo sai, se fosse per me sarei già lì...”
“Ulisse, mio caro, non voglio arrabbiarmi, mi vuoi solo dire dove sei o magari quando torni? La devo buttare la pasta? O no?”
“Guarda, adesso sono qua in questo paesotto, ti dico, c'è Menelao che vorrebbe cenassimo con lui, mi sembrerebbe scortese...”
“...”
“Non fare così dai, ti prometto che domani mattina sul presto ci mettiamo in viaggio e massimissimo una settimana, e sono a casa.”
“...”
“Ok?”
“E coi proci?”
“Ancora ti vanno dietro quei luridi? 'Rco Zeus che nervi...”
“Dai vabbeh, continuo ancora con la tela”
“Ecco brava”.
“Ti amo”
“Anch'io amore, adesso devo scappare che sta arrivando Menelao”
“Ciao, e torna presto”
“Si amore, ciao”
“Ciao ciao
Nessun commento:
Posta un commento