giovedì 31 maggio 2012

Prijedor


Avrei voluto che iniziassero col rumore dell'acqua del fiume della Neretva, con il suo colore verde, ma non ricordo che forma avessero i miei pensieri.

D-scrivi?
M-tre pagine al giorno! Io non so dove trovi tutto questo tempo
B-veramente solo ieri sera ha avuto l'ispirazione, dopo la Rakja
M-mi duole dirtelo Lorenzo, ma non potrai più scrivere
L-come?
M-eh, non trovo una presa a tre buchi
L-ma è scarico?
M-eh si
D-ma scusa scrivi a mano
L-non ci riesco, mi sfuggono i pensieri dalla testa
M-vero. Vero, succede anche a me

Roemer Chapter 3


The Roemer Saga Part 8: Accidents happen

> Starting in the spring, gym class is now outside
> While Cycling back to school (our crappy school doesn’t have it’s own football field or something) Roemer proposes a race
> Some guys who do bycycle racing in their free time accept
> First they let Roemer be in first place, but then they start with their “real” cycling pace
> One decides to hit Roemer on his shoulder while cycling past him
> Bad decision
> Roemer forgets about “with great power comes great responsibility” and activates Roemerbo speed
> Roemer closes in one of the guys and jumps of his bike onto him
> The guy goes down
> Roemer get’s his bottle out of his backpack
> “Remember this?”
> heforgotitwasmenothim.jpg>Roemer fucking jams the bottle down his throat
> Luckily, before the guy started puking, someone pulled Roemer off of him
> Roemer is still in Roemerbo, and jumps on his bike and speeds off into the distance
> We all cycle to school
> Just Before we reach school we some of the girls in our class on the road, standing still
> Then we see that on the road in front of them a bike is lying on the hood of a car
> The girls hadn’t seen the accident, but the car driver said the cyclist had run away
> Back then nearly everyone rode the same bikes so it could have been anyone
> We get back to school, Roemer is nowhere to be found
> Once we reach math class, Roemer is sitting there, studying
> Teacher says Roemer said some of us did some horrible things to Roemer
> Almost everyone got into trouble
> Not me
> Although only half of us are in class the rest of the day
> Things might have been weird, but the day became truly golden when I saw Roemer going home by foot, instead of by bike
[c'è un mondo ubriaco intorno a me]

|interno notte|

zerozerotrentadue, nemmeno troppo tardi, sicuramente troppo sbronzo.

mi manchi.

secondo la migliore tradizione bohèmien, bevo assenzio, ma è un caso, prima ho bevuto altro e andava bene lo stesso. La verità è che se non bevo non riesco a scrivere, non che sono bohèmien. E la verità più vera è che se bevo non mi rendo conto di quanto io scriva male.

l'ultimo post che ho scritto l'ho definito "un delirio". Per uniformità di stile ora faccio una fatica mortale a fare le virgolette.

Mi gira la testa. Come agli occupanti di Macao un paio di settimane fa, ora invece l'unica cosa che gira, a chi ci ha creduto un po', sono i coglioni. Questo non sarà un post di protesta contro un movimento fallito, solo, volevo dire che sono deluso. Deluso da chi mi aveva detto che avrebbe fatto di Milano, la città che amo, una terra libera e vergine per l'arte, per la creatività, mentre tutto ciò che rimane non è altro che macerie di post-comunismo sinistroide senza speranza.

Io amo davvero Milano. Vivo nella città più bella d'Europa, l'unica a non sapere di esserlo. Credo sia arrivato il momento di dire ai milanesi: "Uè, disciuliati (con la s separata dalla c, non letta in sibilante liquida, sc, ma alla tedesca, dis-ciulati, con la ci come la leggi) e esci di casa, la tua città è da vivere."

Ma non è di questo che volevo parlare.

In realtà non è che essere sbronzo mi aiuti veramente a scrivere, mi aiuta a non accorgermi che quanto scrivo è una merda. E non c'è niente di meno romantico di questo. Anche perchè l'ho già detto.
Non ho niente da dire, amici. Vorrei, ma veramente, poter essere un punto di rifermento intellettuale, vorrei davvero essere ammirato per le mie capacità di analisi. Invece, quando scrivo, bevo, così non mi rendo conto di scrivere stronzate.

Vorrei solo dire un'ultima cosa (mettere l'apostrofo qui mi ha dato una grande soddisfazione, dunque mi verso un altro bicchiere):

-l'amore è una cosa bella.

sembrerà un troiata, ma, in realtà, non lo è. Esiste un sacco di gente che sostiene che l'amore funziona solo se sostenuto da una struttura ben definita di tensione.

"un po' faccio quello che si fa desiderare, così poi lei mi muore dietro"

Son stronzate.
Chiaramente, desiderare ciò che è difficile da ottenere è più stimolante, specie se poi arrivi a raggiungere i tuoi obiettivi, ma impegnarsi a essere sfuggenti a ma suona di troiata. "Io voglio fare l'amore con te ogni minuto della mia vita", cit., anonimo.

vogliatevi bene.

ne vale la pena.

anche se domani cancellerò questa merda.

buonanotte

L'Esile.

mercoledì 30 maggio 2012

Sul prevedere i terremoti

Ci tengo a esprimere il mio personalissimo parere su un personaggio che, come i funghi dopo la pioggia, sbuca sempre dopo i terremoti. Giampaolo Giuliani. Questo simpatico signore, usando Beppe Grillo come cassa di risonanza, ci fa sapere che aveva previsto anche questo terremoto. Ribadisce che può prevedere i terremoti con 6/24 ore di anticipo.
Ma perché ha tanto successo questo truffatore? Ma sopratutto perché è un truffatore?

martedì 29 maggio 2012

Discariche


L'altro giorno sono stato in discarica. Io amo la discarica. Provo attrazione fisica per quei contenitori giganti verdi, dove vedi di tutto. Amo quello del legno, dove ci trovi dalle travi portanti ormai secche e scheggiate ai nuovissmi interni in radica di qualche macchina di serie, senza dimenticare porte, stipiti delle finestre, cassettiere e sedie con tre sole gambe. E tu vai lì con quello che devi buttare e ci sono dappertutto addetti dell'amsa gentilissimi che non aspettano altro che aiutarti nell'impresa di individuazione dell'appostito contenitore di dimensioni colossali. Ci sono persino famiglie con i bambini, che si aiutano a vicenda con le cose da buttare e fanno grandi catene di riciclaggio e ti senti parte di una riforma verde che cambierà il mondo, per fortuna è l'unico verde rimasto, visto che per la lega bisogna cominciare a guardare nelle galere. E quando sei lì tutto festante e abbagliato da tutto quel verde giochi a fare canesto con i tuoi copertoni e con i tuoi cavi elettrici e con tubi d'acciaio di sifoni otturati. E per ogni cosa c'è il contenitore giusto, come ti insegna l'addetto verde. C'è persino il contenitore grande per le lavatrici che si apre dal basso perché una lavatrice non la riesci a tirare facendo canestro. Ma quello che più amo è il contenitore dell' INGOMBRANTE (che scrivo maiuscolo per ovvie ragioni di spazio) ecco nell'ingombrante ci butti tutto quello che non va da nessuna parte, ecco il grande mucchio. E la gente lì impazzisce, ci butta gli sci, perché d'estate non li possono usare penso io, e ci butta le televisioni che non riescono a prendere gli zingari che stanno subito prima della discarica, e poi ci butti tutto quello che ti viene in mente, e ti assicuro che se non è venuto in mente a te, sicuro ci ha pensato qualcun'altro a buttarlo lì. Io ci butterei anche i miei piedi se potessi nell'ingombrante e dio solo sa quanto io ami camminare. E' come un immenso cimitero delle cose che non si usano più, delle cose che non sono più di nessuno ma è un cimitero allegro perché secondo me le cose sono proprio felici di trovarsi tutte insieme nell'INGOMBRANTE.





Famiglia felice in discarica

lunedì 28 maggio 2012

Ostello Bello


Riportiamo il testo integrale del comunicato di OstelloBello.
«La prima volta che siamo andati in Asl, planimetrie dell'immobile alla mano, ci è stato detto: "Volete fare un ostello? Le leggi ci sono, dovete conoscerle. Noi non diamo pareri preventivi. Voi fate l'ostello e poi noi usciamo per il controllo. Se ci piace ok, altrimenti ve lo chiudiamo".

martedì 15 maggio 2012

Piccola lista delle venti cose che penso prima di dormire stasera

  1. non è vero che se ti pagano è un lavoro, ma se non ti pagano non è un lavoro;
  2. non è vero che pulire casa tua è un lavoro;
  3. non è vero che l'artista è un lavoro;
  4. non è vero che se qualcosa ti piace il tempo lo trovi;
  5. è vero che in media le facoltà scientifiche sono più difficili di quelle umanistiche;
  6. non è vero che tutti i corsi devono finire con una laurea. Tipo la laurea in fare le borse non dovrebbe esistere;
  7. è vero che la filosofia è masturbazione intellettuale. Quando hai finito di farti una filosofia ti rimane sempre il rimpianto che non fosse una scopata;
  8. la facoltà di filosofia contribuisce a punto 5 e rientra nel punto 6;
  9. a volte un tradimento è proprio bello da sentire.
  10. non è vero che se uno se ne va io poi gli devo chiedere come va e non viceversa;
  11. non è vero che i figli dei ricchi bisogna considerarli persone normali: in media sono più stupidi;
  12. l'osservazione 11 vale a qualsiasi livello di ricchezza il pensante la pensi;
  13. se la fotografia in un film è brutta ma il film è bello io me ne sbatto della fotografia;
  14. se "Diaz ha un brutta fotografia" è il tuo primo commento a Diaz, mi porrei qualche domanda fossi in te;
  15. ho visto Capitan America e mi sono addormentato gli ultimi venti minuti: questo non mi ha impedito di commentare il finale. Purtroppo, avendo russato, sono stato scoperto;
  16. sto ancora aspettando il seguito di Batman con Two-Face. Per capire come mai vedi punto 13;
  17. non riesco a trovare una soluzione logica al mio dilemma fumare è bene/spacciare è stupido, quindi continuerò a pensarla così;
  18. farsi strisce di coca alle feste dall'altra parte dell'oceano non significa studiare fotografia;
  19. anche se sembra una frase fatta, non mi piace chi si compra il futuro;
  20. se il punto 18 ti sembra moralista, fottiti. Lo dico per senso etico, non per morale.
mosic

domenica 13 maggio 2012

Macao


E' cominciato da un po' e noi non vogliamo stare a guardare. Macao ci da una grande possibilità, quella di partecipare, a qualcosa che è allo stadio prima di un'idea ed è già forte come tante persone. In questi giorni ci sono andato spesso, prima timido, poi a sproposito (un secondo dopo che ce ne siamo andati sono arrivati a suonare gli afterhours) e questo mi ha fatto capire che se vogliamo partecipare a questa “cosa” l'unica cosa da fare è partecipare, alla faccia delle tautologie. Dentro, in ogni angolo, si respira, per prima cosa polvere, e poi tanta voglia di fare, ci sono scritte con le dita appunto nella polvere, ci sono avvertimenti “oltre qui non andare c'è sole sbatti” c'è gente che salva le rondini con le ali spezzate e noi che abbiamo scotchato tutte le fineste. Ci sono muri dove puoi scrivere cose artistiche e posacenere fatti con le bottiglie, c'è un giardino quasi rigoglioso, ma non ho capito dove si fa pipì. Ci sono tante scale, che sembrano passare subito quando sali e non finire mai quando scendi. E quando dall'alto guardi Milano c'è chi è con te che dice “A Milano manca uno sfogo in verticale” e tu non sai se è vero, però è proprio bello. Poi ho visto un buco profondissimo che se ci cadi muori, e dove ti viene voglia di farci la pipì ma non si può. E poi ci sono tantissime persone che ti dicono cosa devi fare, e ci sono altre persone che discutono su cosa devono fare le persone che stanno facendo delle cose, insomma ci sono tante cose da fare e tante che non sappiamo da dove cominciare e altre che non sappiamo neanche che si devono fare. Per questo si deve andare lì, vero?

Per chi avesse dubbi circa la legalità consiglio di leggere anche questo


Guardare il Pirellone in faccia da pari

Buco profondissimo dove se cadi muori, ma non ci puoi fare pipì

giovedì 10 maggio 2012

V ^^

Quello che dice è una cosa semplice, che però bisogna tenere a mente, io per primo.




Ringrazio sempre V.C.C

mercoledì 9 maggio 2012

9-Maggio-1978

Non troppo tempo fa, è bene non scordarlo, c'erano persone che si battevano per qualcosa, che ci è stato descritto in film e canzoni, e quelle cose contro le quali si battevano, be adesso ancora non sono storia e per questo non vedo perché dobbiamo smettere di crederci anche noi.


Il 9-Maggio-1978 moriva Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, solo la forza dei suoi familiari ha consegnato alla giustizia gli assassini, oggi sono passati 34 anni senza di lui.