E' stato usato per traslochi, tra i
mobili più voluminosi ricordiamo: un frigorifero, un divano, un
letto (smontato, solo in parte).
Ha trasmigrato motorini: una vespa 125
Et4 da Milano a Montenero Val Cocchiara (Molise, non luogo)
andata+ritorno; e uno Scarabeo 100 da Milano a Parma, solo andata.
Ha trasportato 20 persone in discesa su
una strada sterrata in Valle Stretta.
Ha solcato strade e sentieri adatti
solo all'uomo. Graffiandosi le fiancate con onore senza gridare ma
soffrendo in silenzio.
E' stato vandalizzato più volte, e'
stato imbrattato di vernice con offese poco pertinenti, ma sono stati
gli agenti atmosferici a restituirgli la lucentezza perduta.
Si è perso, spesso. Per una sua
refrattarietà genetica all'uso del navigatore.
E' entrato in torrenti varesini senza
uscirne, è stato salvato da un trattore, unico in grado di competere
con la sua potenza e per questo non gli porterà rancore.
Ha affrontato i mariuoli di Marsiglia,
sfidandoli senza paura di mostrarsi nudo e senza capotte.
E' stato casa e campo base, generatore
elettrico nelle spedizioni piovose della Val di Mello.
Ci ha sorpreso vederlo in arresto
cardiaco, immobile e muto nel gelo di Alagna, ma si è ripreso alla
prima defibrillazione.
Ha salito montagne molisane senza
temere di scivolare a valle, ha salvato macchine in difficoltà,
dimostrando la sua superiorità con la discrezione di chi è
consapevole della propria forza.
Ha divelto paletti, smussato angoli,
gli alberi hanno più volte rotto i fanali posteriori, creato danni
di ogni genere alle vetture posteggiate per la sua incapacità di
guardarsi indietro.
E' arrivato il momento di salutarti,
che tu possa ruggire libero sopra qualche bianca strada sarda, ma
prima ti devo togliere i pezzi di questa tua vita.
Ho svuotato:
Cruscotto & plancia di comando
centrale: sorpresa dell'uovo
kinder Titti che va sullo skateboard con tendenza allo scivolamento
laterale; pietra trovata sulla Mainarde (Molise, non luogo)
vagamente simile a un tramezzino,
Bracciolo:
Vari dischi, Zappa, Silvestri, Capossela, Thivery Corporation; cd
fatti in casa “Sasso Ballarò” “santa Paquera” “Pusillipa”
Tasca laterale sedile guidatore:
pelle di camoscio, gratta-neve in plastica regalato dopo il mancato
superamento del Winter-test; due parasole “Esso” di dubbio gusto
ingombranti e mai usati; martello spacca vetro “da usare solo in
caso di emergenza” rubato sul bus per Saint Moriz
Tasca laterale sedile passeggero:
lenti a contatto di Martino, “il rivoluzionario” o di Mosic “il
controrivoluzionario”; opuscoli vari: Viaggia con Q8, Bell'Italia,
Agip; viti e dadi di ogni dimensione, chiavi inglesi, cacciavite a
stella; una lampadina piccola incredibilmente integra; una scatola di
fusibili; tre picchetti per la tenda di cui due storti ed
inutilizzabili; Foglie autunnali secche.
Sotto zerbini anteriori:
essenzialmente fango, puzza di cantina, terra, foglie autunnali
umide.
Cassetto segreto sotto sedile del
passeggero: generatore
elettrico 16V; carica cellulare samsung, adattatore per cellulari di
vario tipo; torcia elettrica.
Sotto il sedile del guidatore:
cassetta di primo soccorso; giubbotti catarifrangenti gialli e
arancioni sufficienti per tutti i componenti dell'autovettura;
triangolo di pericolo per segnalare incidenti.
Tasca dietro il sedile del
passeggero: atlante stradale
del Touring Club volumi: Nord-Centro-Sud; cacciavite a testa piatta,
chiave inglese arrugginite .
Tasca dietro il sedile del guidatore: inspiegabilmente non presente.
Dietro i sedili posteriori reclinabili: Cric idraulico arancione; una pala, una roncola; corde di varia lunghezza, ganci per assicurare il materiale; sacchi neri per il trasporto del materiale durante le grandinate estive senza capotte; foglie secche.
Il
C.A.I. (Club Alpino Inesistente) ti ringrazia e ti saluta, il nostro
sarà come sempre un arrivederci.
Sicuri
di rincontraci in vetta.
Seconda casa, senza IMU |
Tipico esemplare di Cascettone con capotte nel suo habitat |
Trasporto sicuro di motocicli |
Propongo un giorno di lutto nazionale. 27 gennaio?
RispondiEliminaHo le lacrime agli occhi. Mi sembra ieri che, scesi dal cascettone, ci fermammo a rimirar l'orizzonte purpureo della val molisana (Montenero valcocchiara, non luogo): ricordo come fosse ieri con quale innocente stupore lo intravvidi lanciarsi verso l'orizzonte, solo, libero, mosso da chissà quale impeto d'emozione verso le belle montagne, e con quale amore d'un balzo il canuto padre ci si tuffò dentro per tirare il freno a mano.
RispondiEliminaQuella sì che era una macchia. Un vero trattore.