giovedì 12 gennaio 2012

De diciottesimo

ISPIRATO A FATTI E A LUOGHI REALMENTE ESISTENTI, QUEST'OPERA DI FINZIONE E' STATA IDEATA E SVILUPPATA DA UN TEAM MULTICULTURALE DI CREDO E CONFESSIONE RELIGIOSA DIFFERENTI

Tendenzialmente, non sono una persona che si fa troppi problemi, immagino per pigrizia.
Ma un giorno, mentre scendevo le scale, d'improvviso udii alle mie spalle dei discorsi di persone che stavano evidentemente confrontandosi su una certa questione. In breve, capii che quelle erano persone abituate ad affrontare ogni tipo di problema.
Con parole semplici e dirette, in un gergo scorrevole ed efficace, (ben diverso da quello che sono ahimè abituato ad usare) si stavano comunicando un dramma che non esito a definire insormontabile, anche solo considerata la sua natura.
Pare infatti che la narratrice, che per chiarezza espositiva chiameremo Q1, data l'imminenza del suo diciottesimo compleanno (che avrebbe avuto luogo a Gennaio), avesse riflettuto su questo fatto:
una disgraziata loro amica, Q2, avrebbe colto l'ultima ciliegia delle sue diciotto primavere esattamente il 27 dicembre. Come ricordò alle amiche, Q2 era infatti la più giovane del gruppo, e quindi, necessariamente, tutte avrebbero festeggiato la maturità e acquistato IL vestito del diciottesimo prima di lei. E se dunque avessero tutte insieme indossato quello stesso vestito per andare alla festa di Q2, questa povera, disgraziata, miserabile ragazza, pur comprando il più bel vestito da diciottesimo, come avrebbe mai potuto avere il dovuto risalto rispetto alle altre?
Io, devo ammettere, neppure ne ho avuto il coraggio, ma ho tuttavia ritenuto corretto presentare questo problema, perché tutti quanti possiate aiutare Q1 a trovare una definitiva soluzione.

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