venerdì 30 dicembre 2011

Cattiveria gratuita

Ho qualcosa di strano. Ciclicamente vado a vedere siti animalisti, non so come mai. E poi provo un misto di rabbia, e pietà. Vedere tutti quei dati sul numero di animali uccisi dal momento in cui sono entrato nel sito, i più svariati video sulla macellazione e la vita dei poveri animali scatena qualcosa dentro di me. Qualcosa che non riesco a capire fino in fondo, a comprendere. Faccio un salto alla sezione video e, divisi per categorie, ne trovo di tutti i tipi e per tutti i gusti: caccia, pesca, tradizioni religiose, vivisezione, macelli e micamacelli. Video di una tristezza infinita, tesi a dimostrare la nostra crudeltà verso gli animali, le bestie. Intanto i numerini scorrono veloci, e scopro che in neanche un minuto vengono uccisi circa 1'000 maiali e 10'000 polli. Di nuovo quella sensazione che mi prende la pancia, poi lo stomaco. Cosa può essere, che cosa la scatena? Forse allora hanno ragione, forse il mio corpo tenta di avvertirmi, di dirmi che quello che faccio è sbagliato? Sono dati di fronte ai quali uno mica può restare impassibile. E allora ecco che capisco la mia sensazione. Anche perchè se a mezzogiorno uno si vede maiali, polli, uova, manzi e bistecche, insomma è normale che gli venga fame. No?


 mosic

sabato 24 dicembre 2011

24 Dicembre 2012

io il Natale lo capisco bene. capisco che debba essere un momento di aggregazione, in cui i parenti si uniscono, vogliono vedersi, mangiare, bere e stare insieme. Capisco che come evento annuale porti con sé sia ripetitività noiosa, sia convenevoli scontati ed evitabili, ma so anche che per molti il Natale non è semplicemente Natale... Vuol dire ritrovarsi dopo tanto tempo, unirsi e sorridere. La ritualità di certi gesti mi spaventa, di anno in anno, ciò nonostante non riesco a comprendere quelli che "odiano" il Natale. Semplicemente sarebbe giusto non viverlo come Natale. Insomma sto Natale è bello alla fin fine: perché mangi e bevi senza il problema di lavorare il giorno dopo, anche. Perché è bello pensare che alla nonna e alla zia fa piacere vederti, di brutto, anche se tu non ne avresti manco per le palle, e poi capisci che vederle ha reso felice anche te, di brutto.

Purtroppo però, in questo momento, vorrei davvero farmi solo i cazzi miei.

martedì 20 dicembre 2011

Vedenza


se fossero parole al vento
voglio ascoltarle comunque
e sorridere, piangendo di gioia
per un abbraccio
un bacio
portandoti con me,
a rincorrere un sogno..

..vedere il mondo, da un altro pianeta

sabato 17 dicembre 2011

E' tardi, forse non troppo.

ti ricordi benissimo quando è cominciato, era inverno ma cadevano le foglie, faceva ancora caldo e tu pensavi solo ai tuoi pensieri, che domani non ci sarebbe stato per te un domani che i tuoi "sì" diventavano "ma" e i tuoi "ma" erano mai. Tutto era uguale a ieri e tutto era lontano da adesso tutto era uguale a domani perché non c'era oggi.

Mani sporche mi offrono mandarini. La ragazza davanti a me sorride ne prende uno, il sorriso di traverso di chi ne sa molto più di te, di me sicuro.
Ormai ho bevuto, ormai è troppo tardi. Chi avrebbe mai pensato che quegli occhi dolci erano capaci di sciogliere polverine nel mio gin tonic.
Bevo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Come se lo facessi tutte le sere. Tutto sta nella naturalezza del gesto, nell'ostentazione di quella che i più temerari definiscono come "facciadimerda". Se funziona bene, altrimenti sembri solo scemo. Penso di fare abbastanza schifo a dissimulare sicurezza.
Aspetto lentamente l'effetto, aspetto di morire.
L'unica cosa che mi viene in mente è il palogoal. La palla colpisce forte la palo e rimbalza in rete. Tutto lì, il mio cervello è impegnato a formulare milioni di azioni che terminano con un palogol. Non riesco ad uscire dal loop.
Sono in silenzio da troppo tempo. La ragazza che mi ha drogato è tornata a ballare senza dire niente. Mi sembra di non parlare da ore, forse è solo la cosa che sta facendo effetto. Penso alle ombre sui sassi, ai tatuaggi non finiti, alle vele delle barche che si scuciono. Lei si è tolta le scarpe e balla a piedi nudi, io preferisco sciogliermi su un muretto, ketamina? MD? Passa Louis, il tipo sporco che ho conosciuto questa sera, parla di birra dello striscione, di bombolette spray, non in quest'ordine, forse. Le parole gli si staccano dalla bocca e vengono perse, il rumore dei tamburi e la lingua straniera fanno il resto. Mi nascondo dalle luci e vado a pisciare, ci sono bicchieri tirati nei cespugli, sassi appuntiti nella sabbia e finisco senza accorgermi nel terreno di qualcuno. 
La luce della luna è davvero incredibile illumina alogena tutto intorno, piscio piano facendo fatica, penso che se morissi adesso non sarei felice.

martedì 13 dicembre 2011

Sulla breve incredibile storia della patata


Coltivata fin dal 800a.c. in Sudamerica, viene introdotta in europa nel XV secolo da David Marcelo Pizarro, senza però grande successo culinario. Veniva infatti usata per lo più come pianta ornamentale, in particolare i germogli. Una serie di concause ci porta direttamente al 1565, data in cui Filippo II di Spagna inviò al papa un certo quantitativo di patate, che vennero scambiate per tartufi e quindi assaggiate crude, con ovvio disgusto. Da quel momento le patate vennero bandite dalla mensa Papale e successivamente anche dalle altre mense regali. Venivano infatti considerate sapide, poco digeribili e velenose in quanto avevano provocato conati di vomito ai commensali Papali. 

Per lo sdoganamento della patata bisogna attendere Antoine Augustin Parmentier, già inventore del Parmigiano Augustino(versione elaborata francese del Parmigiano), da cui il cognome. Parmentier riusci a dimostrare la non nocività della patata ingerendone lui stesso ingenti quantità alla coorte di Luigi XVI di fronte al mondo accademico, sia cruda che cotta. Convinse anche il re a promuovere delle coltivazioni di patata e a farle sorvegliare solo durante il giorno, così che la notte i sudditi potessero liberamente rubarle, assicurando così notevole pubblicità al nostro amato tubero. Tutt’ora ignote le cause per cui Parmentier si battè con tanto vigore per la pubblica rivalutazione di questo tubero.

 Esplose così l’amore per la patata, tanto che nel 1789, durante la rivoluzione francese, si impose come cibo popolare e venne coniato il motto “Liberté, Égalité, Fraternité et Pomme de terre”. 


Da questo momento in poi la storia della patata è ben nota, simbolo universale di fratellanza e pace, viene regolarmente servita sulle tavole di tutta l’europa, nelle più svariate preparazioni.

Viva la patata, viva l'Italia.

Citazioni Famose sulla Patata:

“Il mio regno per delle patate!” -Re Sole sulle patate

“Meglio due patate oggi che una domani” -Antico detto popolare sulle patate

“Una patata è per sempre”- Il papa sulla patata
“Chi cazzo tiene le chiavi?”-The Fox sulle chiavi dell’armadietto delle patate.




mosic

lunedì 12 dicembre 2011

Truccati a festa




Chi era a casa a guardare la Champions Mercoledì scorso? Io si. In realtà l'ho seguita un pò in TV un pò per Radio ma abbastanza da avere le idee chiare su quanto successo. La situazione è presto spiegata: nel girone D il Real Madrid gioca ad Amsterdam già qualificato e certo del primo posto mentre il Lione gioca a Zagabria contro l'ormai ultima Dinamo.
Per passare i francesi devono di sovvertire l'insovvertibile, di immaginare l'inimmaginabile, di sfidare la forza oscura: la differenza reti (parametro che entra in gioco subito dopo i punti) di +9 in favore degli Aiaci olandesi, che al momento sono secondi. 
La prima frazione si svolge serenamente e si conclude con uno 0-2 in favore del Real, prevedibile data la qualità dell'equipo blanco e la quasi certezza del passaggio da parte degli olandesi,  e un 1-1 in Croazia che lascia poche speranze sebbene il parametro sia sceso a +7. 
E' a questo punto che entra in gioco Steven Spielberg...
O almeno sembrerebbe...

Mettiamo le mani avanti

"Ogni entita', non importa quanti tentacoli abbia, puo' avere un'anima''


A proposito del battesimo degli Ufo, glielo offrirebbe? ''solo se me lo chiedono."


Così Padre Consolmagno, in un intervista rilasciata al Daily Telegraph, ai margini del British Science Festival. A dimostrazione del fatto che non importa il contesto in cui uno si trova, quando ha una cazzata in canna, la spara.


Aspettiamo ora una dichiarazione dal mondo ebraico. Che un Rabbino si faccia avanti e si offra di circoncidere l'alieno! 


Nella migliore delle ipotesi tornerebbe da dove è venuto, dopo essere stato accolto da una secchiata di acqua in testa e...zac.


Ma per la salvezza questo ed altro.




Classica espressione Aliena l'istante successivo alla circoncisione, si notino i capelli bagnati dall'abbondante battesimo


mosic



venerdì 9 dicembre 2011

Date a Cesare quel che, eccetera.




Qualche giorno fa è stato scritto questo post
Qualche ora fa è apparso questo articolo




Vorrei portare all'attenzione dei nostri lettori l'impressionante somiglianza tra il video da noi pubblicato e quello di Repubblica.it. Gli osservatori più attenti riusciranno a notare che non solo i due filmati si somigliano, ma addirittura parrebbero essere due copie identiche. Nell'articolo pubblicato da Franco Vanni sul sito del quotidiano si legge:

L'autore del filmato, residente nella piccola via in zona Papiniano, racconta: "Ho fatto un frontale in motorino con una macchina poiché un gentiluomo aveva deciso di non pagare Ecopass".
Ecco, la testimonianza dell'autore del filmato suona esattamente come una frase del post scritto da Mosic. Come è possibile questa meravigliosa coincidenza? Mosic, dopo aver pubblicato su noaut, ha prontamente girato al sito del quotidiano il link alla nostra pagina, nella speranza che la sua inchiesta sui "furbetti dell'Ecopass" (che stile, Repubblica) avesse più visibilità. Nella fretta di far conoscere il clamoroso filmato al grande pubblico, la redazione del quotidiano si è confusa, scambiando "del blogger Mosic" con "nostro" e "scrive" con "racconta". Mosic non ha raccontato dell'incidente a Repubblica, ne ha scritto su noaut.blogspot.com, e la paternità del video non è di un misterioso "autore" senza nome.
Internet è luogo di scambio e di condivisione, l'ultima spiaggia libera, in cui nessuno possiede nulla e ogni informazione appartiene alla comunità, ma in questo trionfo di libertà esiste un'etica, oltre a un regolamento. Ognuno è libero di condividere, purchè citi la fonte. E mi pare che questa sia buona creanza non solo in internet, ma nella vita in generale. Voglio dire, se io ti insegno a fare una cosa fichissima che ho inventato e poi te ne vai in giro a spacciarla per una tua idea, quanto meno ti considero uno sfigato. "Le regole sono uguali per tutti" ricordo di aver letto sulle pagine di Repubblica, con una certa costanza a dire il vero. Traggo la conclusione che, alla fine, nonostante ci si faccia portatori di belle parole e alti ideali, se tu sei piccolo e io sono grande, io di te me ne sbatto. 

Noaut lotterà perché a Mosic sia riservato il plauso che si merita per il suo lavoro.


Noaut lotterà perché in Rete continui a esserci uguaglianza, indipendentemente dal numero di visualizzazioni di una pagina.

martedì 6 dicembre 2011

Idee Confuse

Ho tante idee un po' confuse, un po' astratte, un po' giuste e un po' sbagliate.

Parliamo delle pensioni ad esempio. Varie cose mi sfuggono, a volte mi sembra di contraddirmi da solo. Credo sia chiaro a tutti che la nostra generazione la pensione probabilmente se la scorda. In compenso c'è gente che va in pensione a 50 anni. Adesso stiamo alzando il limite minimo per andare in pensione e c'è gente che ha pure il coraggio di lamentarsi? Ma che ti lamenti? Ma non ho capito, vivrai fino 80 anni e a 60 te ne vuoi andare in pensione? E poi la Germania, dove si va in pensione a 67 anni, dovrebbe essere d'accordo a fare un prestito all'Italia? eh no... mica funziona così..

Sax, una sera di nebbia.





Suonò con foga, passione, con rabbia, con amore e il suo canto rauco si aprì attorno a lui e dai suoi polmoni, dal suo cuore, da suo vecchio sax si allargò alla spiaggia, superò la linea colorata, si distese sul viale del lungomare, raggiunse il molo del porto dove le onde della burrasca si infrangevano con spumeggiante violenza; raggiunse i viali alberati, le insegne spente degli hotel, i parcheggi delle vetture, le cime dei pini frustate dal vento, le barche attraccate nei porti che mordevano gli ormeggi come cavalli selvaggi desiderosi di libertà; andò  sull'insegna del Top In, su quella della sua pensione, sui viali di circonvallazione e finalmente si aprì fino ad abbracciare tutta la riviera. Andò sui volti tirati dei camerieri e delle ragazze di servizio che fra poco avrebbero dovuto alzarsi per raggiungere le cucine unte e bollenti e sature di vapori; andò sui posteggiatori di taxi che sonnecchiavano con il capo reclinato sui vetri dei finestrini, una rivista aperta in grembo; andò sulle cabine telefoniche, sui binari viscidi e luccicanti delle stazioni, sugli strass delle puttane e dei travestiti che raggiungevano le loro stamberghe di lusso, andò sui corpi molli degli amanti addormentati e finalmente placati dopo una notte d'amore, andò sui visi dei portieri di notte accucciati nelle loro sdraie pieghevoli, andò nelle camerate delle colonie per bambini, in quelle per vecchi, raggiunse finalmente quella porta, di fronte alla sua stanza in cui - ormai lo sapeva - stava sognando una donna, una donna che ancora non aveva osato mostrarsi durante quei suoi ritorni all'alba ma che ogni notte lo attendeva. E il suono del suo sax, la sua musica, fu come il rauco grido di dolore delle cose e degli uomini colti in quel momento bagnato, all'alba, dopo il diluvio.

Pier Vittorio Tondelli, Rimini.


Per insegnare a tutti che si possono scrivere periodi lunghi senza punti, senza essere Cesare. Le mani tremanti dietro la telecamera sono le mie purtroppo. I più attenti noteranno che si parla di chiavi e di porte, i meno attenti no.

lunedì 5 dicembre 2011

Potresti essere uno di loro

togliere l'audio, se possibile




Quest'opera di finzione è stata ideata e sviluppata da un team multiculturale di credo e confessioni religiose differenti.

domenica 4 dicembre 2011

Sul fregare l'ecopass e rischiare incidenti


Via Tristano Calco tra i suoi pochi pregi e molti difetti, annovera quello di portarti dentro la zona ecopass gratis, se percorsa in controsenso. Di questo si sono accorte molte persone, che sfruttando il fatto che la via di per se non e tra le più battute di Milano, la percorrono al contrario. Che di furbi l'Italia sia piena non sorprende. Ma in questo caso c'è qualcosa di strano, nella cartina qua sopra(come anche nel video) è visibile un edificio sopra la scritta via Pietro Azario. Tale edificio è una questura, la questura di Porta Genova. Qualcuno vorrà mai sostenere che i poliziotti non siano al corrente che a dieci metri dalle loro scrivanie decine e decine di macchine al giorno eludono così le telecamere dell'ecopass? Che poi fosse quello il problema reale. Il problema reale è il rischio incidenti che si crea. Io stesso ho fatto un frontale con una macchina(ed io ero in motorino) poichè un gentiluomo aveva deciso di non pagare l'ecopass.

Tornando alla questione poliziotti. Sapete molto spesso in divisa, chi c'è dentro quelle macchine? 

Allego anche un video fatto con una telecamera fissa sul balcone. In totale ho effettuato circa un ora di riprese, tra le 12.30 e e 13.30 di un giorno qualsiasi.



mosic

giovedì 1 dicembre 2011

Rich Aucoin: We're All Dying To Live


3 o 4 anni di lavoro, 500 artisti, tra cui nomi noti e cori di bambini, archetti e qualcosa di elettronico, 40 film di dominio pubblico spezzetati e riallacciati; alla fine nel cd risultano 22 brani e titoli chilometrici. Bello e bravo.

La bellezza del paese Italia

Entro in macchina e taac, indosso i guanti del pilota. Taac, ho acceso il bolide e figa sono il padrone della strada. Sembro piccolo, ma scorrazzo ovunque.
L'altro giorno, ero in via Carducci. Sai, quella dello strip bar del Gianni, dove pippo e ballo come un nègher il sabato sera. Ero là che c'era un pirla di traverso col SUV, e io mica ci passavo di là. Figa guardo a destra e c'è il cazzo di cordolo per i tassì. Guarda tè se quei terùn mi ciulano il lavoro e si fanno fare pure le cazzo di vie preferenziali. Grazie a dio mi giro e dall'altra parte c'è un corridoio libero come il colera: messa la quarta ero già libero dall'ingorgo. Figa che soddisfazione. Ma ti pare che un pantulo di un ciclista mi si mette tra le ruote? Poi dico, cazzo, c'hai la bici? Bravo pirla.
Mi si stava spantegando sul cofano, Dio sa come s'è salvato.
Meno male che c'erano i pulotti, che ciò strizzato l'occhio e via, han capito subito che sono uno che ce l'ha duro, con la mia Smart.

Profondità di un bicchiere d'acqua

Che l’uomo fosse mutevole, indecifrabile e corrotto lo si era già capito ai tempi della foglia di fico.

Gestire i cambiamenti è problema di molti, tutti, alcuni, nessuno.

L’ambiente che ci circonda in determinate situazioni che si vengono a creare, muta il nostro modo di relazionarsi, il modo di comportarsi, di gestire situazioni, di sorridere, ridere, scherzare, arrabbiarsi, perfino di pensare.

Maturità?
Dipende.

Integrarsi, reintegrarsi.

Abitudine.

Scombussolamento.

Pensieri.

Difficoltà non tanto di capire ma di farsi capire. Situazioni che si complicano. Comportamenti che si capiscono ma che non si vogliono accettare e non si vuol far vedere di aver compreso ed accettato.

Esporsi, nascondersi, fingere.

Diventare grandi rimanendo incoscienti.