mercoledì 18 maggio 2011

Banalott

Banalott ( in Giapponese Bosugodora ) è un Alpinista di tipo roccia-ghiaccio; il suo numero identificativo del Alpedex è 1.
Il suo nome potrebbe sembrare la diretta derivazione dall'italiano “banale” e “lotta”: attenzione, mai supposizione fu tanto errata. Il suo nome è infatti la storpiatura del tedesco faustschlag, termine spesso impiegato dagli uomini che abitano i paesi collinari o montuosi della Rur non appena avvertono che le cose non stanno volgendo a loro favore.

Si evolve dal Landi selvatico con l'utilizzo di Pietratuono.


Banalott è solito delimitare un'intera montagna come suo territorio esclusivo ed è spietato con coloro che osano violare tali confini. Questo Alpinista pattuglia il proprio spazio senza mai abbassare la guardia. In caso di frana o incendio, è in grado di risistemare il terreno, ripiantare gli alberi e ristabilire al meglio il proprio ambiente naturale.








Mosse                     Danno          Commento


Pinza                         100            Probabile brutto colpo
Severità                     - - -           Infligge un danno pari alla marachella commessa
Tepore della roccia    120            Se usato ripetutamente può confondere
Nodo                          95            Mossa infallibile






Aneddoto

Da fonti recentemente verificate ci è giunta un'oscura vicenda che accadde molti anni orsono. Questo Alpinista, Banalott, protagonista assieme al suo compagno Prestito di un'avventurosa escursione, dovette far fronte ad una serie di pericoli. Racconta la leggenda che era ormai scesa la notte tra i declivi montuosi della Val di Meglio quando il nostro Alpinista era ben lungi dal raggiungere la via del ritorno. Si tramanda che fu proprio per velocizzare le faccende che Banalott, in un momento di non curanza, decise di calarsi lungo un'ardua parete, inconsapevole della lunghezza del tiro. Accadde così che in quella stessa gelida notte, l'Alpinista si trovò costretto a gettarsi in un geligo laghetto montuoso. Prestito e i suoi compagni attesero che si schiarisse il cielo, finchè, all'alba del giorno successivo, riuscirono a calarsi dalla stessa parete.
Accadde che, temendo di trovare un cadavere, un cadevere non trovarono, anzi, i giovani Alpinisti scoprirono che il solido Banalott, aveva per loro imbastito una lauta colazione, e li rimproverò persino di un simile ritardo: “Guardate lì” disse indicando sei sirene e tre unicorni laceri e contusi, gettati malamente su di un almpio masso “mi avete fatto preparare la cena per nulla”.
Le cose insomma si conclusero per il meglio, e spero che questa storia abbia insegnato a tutti una cosa: se arrivi prima dei tuoi amici, non ti spendere troppo nel preparargli una cena con tre unicorni e sei sirene, perchè sono degli ingrati.

3 commenti:

  1. genio incompreso. poi ti racconto l'uscita di sabato e domenica. ahah simo

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  2. ma chi è costui? come facciamo ad apprezzare il post se lo conoscete solo voi?

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    1. Non so cosa sia Pietratuono, ma lo voglio!

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