venerdì 29 aprile 2011

Repubblica Calcistica Italiana




Ciao ragazzi, torna la nostra rubrica calciofila El Balùn.

Il disgelo invernale ha portato nuove idee e nuove consapevolezze rispetto al calcio moderno e proprio oggi vorrei proporvi alcuni spunti di riflessione sull'universo pallonaro nel nostro paese.


Ho dei dubbi. Perplessità sulle quali rifletto da un pò e che da amante di questo sport non mi permettono di avere del tutto chiara la direzione che i nostri organi dirigenti (FIGC e Lega Calcio) stanno prendendo. Mi riferisco alle pulizie di primavera che da anni tentiamo di attuare: rinnovamento degli stadi, pungo di ferro contro le tifoserie organizzate, privazione del diritto di privacy nei confronti dei tifosi e tentativi di emancipazione all'europea. Sempre più spesso sento commentatori televisivi sputare nel piatto in cui mangiano, cronisti di quarta categoria inveire contro le norme di sicurezza e invocare i modelli inglesi, tedeschi... Credo che questo paese non solo nell'ambito politico si stia rendendo conto che è necessaria una svolta, ma una svolta non è una rivoluzione, ed è bene capire cosa c'è di buono da salvare senza per forza radicalizzare le proprie posizioni con il fermo intento di cestinare ogni retaggio della nostra cultura, in questo caso, quella calcistica.

Il punto sta nel fatto che noi ogni volta che tentiamo di organizzarci emulando standard stranieri, lo facciamo nel modo sbagliato! Mentre in Inghilterra la Thatcher disse: "chi mette piede in campo, chi si azzarda ad andare sopra le righe non mette più piede in uno stadio"> metodo semplice quanto d'impatto, i nostri potenti hanno introdotto la Tessera del Tifoso> forse il più grande caso di militarizzazione organizzata in un ambito sportivo. E' mai possibile che io debba essere schedato ogni volta che entro allo stadio? E tutto ciò per cosa, per porre fine alla illegalità legalizzata che le curve italiane praticano sotto la luce del sole dalla nascita della Fossa o dei dandy SKINS nerazzurri? Signori, non credo. Che poi non ho ancora capito come funziona questa tessera: puoi prendere il biglietto solo se ce l'hai? si e no. Puoi andare in trasferta solo se ce l'hai? mmm forse. Capita infatti che un mio amico di Salerno arrivi in biglietteria senza tessera e gli sia dato un ticket senza fiatare...Pressione psicologica forse, camorra, boh...

Per non parlare poi del rinnovamento degli stadi. Un finto movimento creato solo per rabbonire gli anziani tifosi che vogliono avere lo scaldotto sotto al sedere nelle Domeniche d'inverno.
Luogo del delitto Nyon, assegnazione degli europei UEFA, due anni fa'. L'Italia in lizza con la coppia delle meraviglie Polonia/Ucraina, battaglia persa. Tutte le promesse di restauro cadono nel nulla, mentre la Favorita di Palermo e il San Paolo di Napoli languono nel loro brodo di cartacce sugli spalti e L'atleti azzurri rimane su un'impalcatura che trema a ogni "chi non salta cornuto è!" (lo so per esperienza). Tutto ciò che il dottor Petrucci aveva paventato nella convinzione di corrompere i giudici (già forse corrotti dai pertolEURO ucraini) cade nel dimenticatoio.
Lo scenario calcistico italiano è questo: un mare di personalità poco influenti, tangentisti disinteressati e demagoghi ignoranti che si riempiono la bocca di bei progetti ma alla fin fine lasciano andare tutto, o attuano provvedimenti inutili e militareschi per tener calma la marmaglia, nella ferma convinzione che se dai al popolo qualcosa contro cui lottare (le curve), il popolo ti seguirà.

Purtoppo c'è ancora qualcuno che li segue.

Ma ora che mi sono sfogato, sapete cosa vi dico? Se volete farci rimanere indietro, noi lotteremo per far si che questa emancipazione diventi invece consapevolezza. La consapevolezza del fatto che nel nostro paese non ci sono soldi per fare tali lavori, la consapevolezza che noi, quelli che stanno indietro , sempre, poi lo mettiamo in culo a tutti, sul campo. Vincendo quattro mondiali, portando sempre le nostre squadre in fondo alle Champions ed esportando i nostri ragazzi al di fuori dei confini. E chissenefrega se a San Siro non hanno costrutio un Luna Park per bambini e un ristorante 5 stelle come a Monaco; se al Franchi non c'è una griglieria argentina come all'Emirates e al Ferraris una piscina olimpionica come a Stamford Bridge. Non mi importa se per permettermi di arrivare comodamente al mio seggiolino (di plastica, già pieno di mozziconi e sputi prima del calcio d'inizio) non mi fanno un pompino su una scala mobile d'argento che mi porta su al paradiso del secondo anello.
Il fatto è che dobbiamo essere fieri di certe sporche abitudini nostre: delle cartacce per terra, delle rampe di scale interminabili, del freddo pungente e le goccioline di pioggia che filtrano dalla tensostruttura del Meazza, perché questa è la nostra natura ed è questo che rende forti, anche e soprattutto nel calcio.
E' bello arrivarci a piedi allo stadio, lottare un pò per il posto in curva e rischiare le ossa sulle transenne, odierei l'ordine nazista che vige all'interno degli stadi tedeschi, ove anche le curve sembrano cantare e marciare a ritmo di "Fuhrer-inni".

Ditemi che cosa me ne frega a me se Moratti e Galliani non guardando il derby fianco a fianco come Rosell e Florentino, ma coglioni loro, cazzo! Cosa sarà quella spagnola? Civiltà sportiva? Ma andiamo.
Ditemi cosa m'interessa farmi un veggie snack nel nuovo stand fuori dall'impianto, o di mettermi in camicia per andare in tribuna, no grazie! Il ristorante Sansirese basta e avanza, e ci si può pure imbucare.

Capito? Noi siamo così, un pò coglioni, molto fieri. E allora dite le cose come stanno, che non si farà un cazzo e noi saremo contenti. Ma non obbligateci pure a "metterci eleganti" per la partita per far bella figura con i colleghi europei, perché noi vogliamo solo il rutto libero!

Vediamo di non fissarci su cose inutili e di coltivare la nostra atavica passione anche nel rispetto di certe tradizioni che trasudano italianità.

E che non vi venga in mente di chiedermi 20 euro di rincaro per l'abbonamento se volete costruire la SPA al Posto del chiosco delle caldarroste...eh?!



6olu

1 commento:

  1. Io voglio vivere a Napoli dove si saltano i tornelli, di slancio! Altro che tessera del tifoso.

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