mercoledì 26 gennaio 2011

Finding Nemo

Io nuoto. Amo nuotare fin da quando sono bambino. Mi piace la sensazione di essere immerso in un liquido, meglio ancora se quel liquido è acqua. Ho tolto i braccioli molto prima di imparare a parlare e ora non dico di essere un campione, ma tra me e Phelps l'unica differenza forse è la nazionalità. Ho esagerato, sono anche più giovane e lui è raccomandato. Comunque, pur essendo un mostro marino, ho l'umiltà di andare nelle piscine comunali, durante le celebri ore del nuoto libero. Vorrei in questa sede sottolineare che l'accezione qui indicata per libero non è sdoganato; non puoi venire in piscina e fare il cazzo che vuoi, fratello. Non sono un amante dell'ordine, però cristo se nella scala di bravura dei nuotatori sei stato inserito nel gruppo dei molluschi bivalve, forse è il caso che ti levi dalla corsia "nuoto veloce". Sposta le tue chiappe da vongola e lasciami libero di esprimere tutta la mia arte acquatica.
Questo è un problema standard, che il nuotatore esperto mette in conto nel momento stesso in cui decide di tuffarsi. Lo sportivo accorto adotta la tattica della distruzione morale dell'avversario inetto, spingendolo al massimo delle sue capacità fino a prosciugarlo di ogni energia. Questo metodo ha diverse tecniche di applicazione:


  1. tecnica base: portarsi il più vicino possibile ai piedi del nuotatore che precede; continuamente sfiorargli le estremità con la punta delle dita.
  2. tecnica del bullo: utilizzare la tecnica base per metà vasca, quindi simulare sorpassi per la restante metà, stimolando il suo senso di competizione.
  3. metodo Barona: (solo in situazioni di estremo disagio e in seguito al fallimento delle precedenti due tecniche) invitare, con espressioni di uso comune tendenti al volgare, la balena arenata a usare più di una bracciata al minuto. 
più volte mi è stato sottolineato che superarlo potrebbe risolvere il problema. Vorrei fare presente che il problema si ripresenterebbe nel giro di due, massimo tre vasche. Spostarlo è l'unica soluzione.

Le meravigliose piscine comunali, oltre alla fauna di vario genere, presentano anche altre caratteristiche interessanti da analizzare.
Punto primo: costano un occhio della testa. sì, anche se sono comunali.
Punto secondo: sono generalmente lunghe 25 metri, ma il cloro usato per disinfettarle basterebbe a igienizzare il lago di Villa Certosa. (presumo che a Villa Certosa un lago ci sia. c'è un vulcano perdio).
Punto terzo: la quantità di piscio nell'acqua, calcolata in percentuale, è scientificamente attestata intorno al 25%. considerate la mole del cloro e fatevi due conti.
Punto quarto: è sempre fredda, nonostante il piscio.
Punto quinto: gli orari per il nuoto libero sono scelti in modo casuale e irregolare. segue breve esempio:
  • lunedì: 06.30-10.30; 14.00-18.00
  • martedì: 04.54-05.30;11.09-12.01;22.00-22.21
  • mercoledì: 12.00-23.45 , ma a ogni minuto le cui cifre corrispondano a un numero primo è necessario uscire per trenta secondi, poi rituffarsi
          e così via...


1 commento:

  1. Sottoscrivo.
    e aggiungerei la tecnica intimidatoria: non appena il mollusco bivalve si ferma un attimo, aprofittare per parlargli, e indicando uno che va decisamente più veloce di lui dire: "cazzo, se becco uno che va così lento davanti a me lo affogo". si consiglia un'intonazione della voce Barona's style.

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