mercoledì 26 gennaio 2011

Copiette



Sante copiette, che scaldano la gamba dalla tasca. Ti traggono d’impaccio.Ti aiutano. Ti danno sicurezza. E poi diciamocelo, se non ti sei mai fatto delle copiette non hai mai avuto 16 anni. Poco conta che ne abbia 22. Testimoniano che ne ho avuti 16. E per certi versi… beh le conclusioni le lascio a voi.
Fatto sta che le copiette sono ancora in totale disordine e sono praticamente inservibili. Ma forse stavolta ho esagerato. 27 saranno troppe? Le troverò in tasca? O meglio, troverò, tra tutte, quella che mi serve? La risposta è semplice: no. Però saranno li, nella tasca, a scaldarmi. E a darmi forza. E sicurezza. E quel brivido che ti percorre la schiena, quando capisci che da quella domanda(esercizio) non ne puoi uscire da solo, ti senti perduto sconfitto inerme! Uno sguardo rapido al professore, legge il giornale, perfetto, l’assistente, l’assistente, l’assistente, dove cazzo è l’assistente. Tac tac. Sento dei passi goffi di fianco a me.
È andata, mi ha visto. Cristo Santissimo che figura di merda. Che faccio? Prego? Piango? Lo corrompo? No… integerrimo, e poi diciamocelo, con un buono pasto e venti euro mi vergogno anche a provarci. Eccolo, è qui. Mi guarda. Aspetta un attimo. Sono ancora in tasca. Così calde. E morbide. E calde. E rassicuranti. È andato via. Tensione massima, mano in tasca, finto scrocchiamento di schiena e via. Quale sarà quella giusta. No, no , no, no, neppure, manco per idea, questa manco so cos’è, lista della spesa, scontrino biglietto È LEI! Si cazzo mo lo frego. E vai così. Ovviamente quello che sto scrivendo, e lo so da prima ancora di tirare fuori la copietta, è sbagliato, impreciso. E non basta. Di sicuro non basta.
Idea geniale. Lancio un bigliettino a Marco, lui ha un amico a casa… sapete tutti come funziona. Opla! Manco in NBA. La prende, ridacchia scrive risponde lancia PALO! Ma cazzo era un tiro libero in una cisterna, un rigore senza portiere. Allungo una gamba, ma niente. Maledetto palo. Che faccio? Lo devo passare questo esame maledetto. Devo osare. Via la scarpa. Ma non basta. È incastrato. E allora sì! Lo faccio! Via la calza, arrivano i nostri! Alluce e dito contiguo(nome non pervenuto) afferrano la copietta, tiro leggermente e… AHAHAHAHAH!
Imbecille cazzo ridi, penso. Marco mannaggia a Marco. Ma non ti rendi conto della gravità della situazione? Ho 22 anni, studio fisica, esame di chimica, ho un piede nudo e gia mi sento cretino. E lui ride. Cazzo ridi? Eh no, eh no… e rido anche io. Il professore ci guarda, dice qualcosa all’assistente, che parte. Prendo la copietta, calza nella scarpa, piede nella scarpa, piede fuori dalla calza, punta del piede contro la calza dentro la scarpa. Arriva l’assistente, faccia angelica e sconsolata inserita, sguardo stile occhi dolci della serie speriamo sia gay. È andata. Anche questa volta. Estasi, folla in delirio, Marco sorride, la gente si spoglia, applausi a pioggia. Ho vinto.

P.S. I fatti narrati corrispondono a mera realtà.

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