venerdì 18 novembre 2011

Sui freni dei velocipedi e sul sovvertire il sistema

Il freno. Che bella parola, che bella sensazione, prima risplende, pinza e ganascia, pastiglia e perno. Facile a dirsi, difficile a montarsi. Sappiate che per prima cosa non tutti ti vendono il freno, taluni ti dicono che conviene cambiare la bici, più che cambiare il freno, che la tua bici ha un sacco di difetti, ruote storte cerchioni storti, catena molle, cambio rotto, manubrio storto la sella tagliata e diciamocelo, “è anche un po’ brutta”. E ti fa male dentro sentir dire queste cose, che Paolo mica se le merita. Si, la mia bici si chiama Paolo.  

giovedì 17 novembre 2011

Un pò più in là



Oggi andavo incontro al mio prossimo destino
quello inutile, solito
curvo
capo chino
spinto dal battito affannato del mio stesso cuore

tentavo di annebbiare il flash
infinito
passato
di quello che era un ricordo pulito
con accordi dissonanti sparsi nella testa

l'altro giorno
era freddo ma non troppo
in mano un ramo
lanciato lontano
più del solito
per saltare i giorni, che contavo.


Volevo dormire

l'altro giorno
il luccichio di quegli occhi
nella mente mia
trasporto
anima
volevo sognare

e correvo forte
con un "bel cappello e delle rose"
e la cordicella sola di un palloncino
nella mano
un pò più in là…


since I've been loving you
m



mercoledì 16 novembre 2011

Post Scripta



Nuove chicche da ascoltare sulla radio di NoAut. Dopo la novità delle playlist torniamo agli antipodi senza pigrizia indotta (mosic) e scarichiamo da smanettoni veri come una volta.


La novità è questa: E' uscito il nuovo album  del beatmaker e rapper casertano Kaos. 

Invisibili

Noi non siamo niente. Invisibili, silenziosi, sudati, infreddoliti e subito accaldati, col fiato corto sputiamo grigio. Non abbiamo luci, spesso non abbiamo freni inibitori e non inibitori. Trasformiamo energia pulita in energia pulita. 



“tanto di me ha paura, passo prima io”      

“tanto sono più veloce, passo prima io”

“tanto se mi vede frena o mi evita”







E anche io mi trovo dall’altra parte alle volte. Ma capisco, sempre più, che se è in mezzo alla strada, è perchè ci deve stare. Se non si schiaccia sulla fila di macchine c’è un motivo. Perchè lui non va troppo lento, sono gli altri troppo veloci. E devono rallentare. 





Milano, 14 Novembre



Taglio Milano
bagnato e bianco
respiro
nebbia
fendo cortine
fumo
e attimi
seguo rotaie
misuro
cavi
perdo lacrime
confondo
luci.
Luci con te.

venerdì 11 novembre 2011

A.A. sei una minchia.

"Non faremo un'ammucchiata" dice Bossi, salvo contraddirsi intrinsicamente dopo neanche trenta secondi auspicando un cambio di vertice, Angelino Alfano premier subito, con lo stesso esecutivo. Pur sempre di ammucchiata si tratta. E intanto si prospetta uno scenario inquietante. Dopo 17anni di Berlusconi, avremo l'onore di veder candidato Angelino Alfano. Ma chi è costui? Nessuno in particolare. Uno dei tanti, ha iniziato con la DC, che non fa mai male, ha proseguito la carriera nel PdL, e un giorno si è trovato a fare il ministro della giustizia senza meriti particolari. Insomma è "una minchia". E non lo dico con cattiveria, ma purtroppo è la verità. Il suo più grande merito è quello di averci messo la faccia, perchè bisogna ammetterlo che con questo governo serve proprio una bella faccia tosta. Non devi ridere mai, anche quando stai sostenendo la più grossa cazzata della tua vita di fronte a milioni di persone, devi stare serio. "le cene a casa del premier avevano un carattere squisitamente elegante". Ma stiamo divagando. Torniamo ad Angelo. Non sono preoccupato tanto per lui, poco mi frega che sia stato al matrimonio della figlia di un mafioso, queste cose si sà, ai politici capitano di continuo, non sanno di chi sono i matrimoni, gli comprano le case, alla mensa di montecitorio un carpaccio di filetto a soli 2,76€, quello che mi turba è che si sta aprendo la strada a tanti piccoli A.A. E quindi gia mi vedo fra dieci anni a urlare imprecazioni verso tante piccole "minchie" che se ne vanno in giro per il parlamento. E questo mi turba, nel profondo. Mosic

giovedì 10 novembre 2011

trompe l'œil

Il trompe l'œil, termine francese che significa "inganna l'occhio" (da tromper, ingannare), è una tecnica pittorica. Indica una pittura che, in base a espedienti illusionistici, induce l'osservatore a credere di stare guardando oggetti reali.Un tipico murale trompe-l'œil può rappresentare una finestra, una porta o un atrio per dare una falsa impressione che la stanza sia più grande.



Siamo una generazione guercia. Ci è regalata una vita dalle infinite possibilità, possiamo scegliere, da privilegiati, dove, come e chi essere. Decidiamo la vita in base ai traguardi che ci poniamo di volta in volta, siano essi di natura economica, sociale o culturale. Inseguiamo i nostri sogni man mano che ci si presentano, cercando di soddisfare i nostri desideri nel modo più efficace e veloce possibile.
 Lo scorrere del tempo come un susseguirsi di mete da rincorrere, tappe. Studiare per laurearsi, per trovare un lavoro, per affittare una casa, per scegliere i mobili e vestiti, per andare in vacanza. E a vent'anni facciamo il possibile per arrivare al primo grande obiettivo: essere affermati o quantomeno chiaramente in procinto di esserlo, alla soglia dei trent'anni. Rendendo così i trent'anni una soglia.

sabato 5 novembre 2011

Sull'Imprevedibilitezza degli eventi e le vecchie che fanno i fuochi

Cioè che poi a volte ci ripenso. Al mare a Framura(vicino alle 5 terre, ndr che sarei sempre io) c'è una vecchia, che vecchia non sembra. La sua più grande passione è fare i fuochi, e fa tutti sti fuochi, almeno tre insieme, controllati dice lei. Controllati da lei. E brucia la spazzatura. E prima o poi lo so che oltre la spazzatura brucia anche la casa, la mia, e la sua, e l'albergo. E allora io non dirò: "caspita, era imprevedibile". Perchè non è vero. Non è prevedibile quando la vecchia fa il fuoco, anche se tutti le dicono di non farlo. Mentre gli altri dormono, la vecchia non dorme, raduna la spazzatura e fa il fuoco. Ma nonostante questo io già prevedo che mi brucerà la casa. Che poi magari non succede, ma io nel caso sarò pronto. E questa vecchia mentre fa i fuochi, e mentre li controlla, sono anni che dice:

"va là che fan schifesse da queste parti, non si può!" -che cosa vecchia?
"li tutte ste terrazze che han fatto pei monti"-perche?
"eh non li puoi non coltivare, le radici servono, li tengono insieme"
"e poi fan troppe case, e le fanno a caso" -brava vecchia, le dico io.

La vecchia lo diceva. Diceva che qualcosa non andava. Che poi non lo so se sta vecchia ha ragione, o è solo una vecchia che fa i fuochi intorno a casa mia e mi puzza la casa. Quindi non è che faccio accuse. Però insomma, diciamo che se poi un giorno arrivo a Framura e la mia casa è bruciata, mica dico:

"vacca boia, era imprevedibile"


Vacca Boia in un momento di riflessione sui massimi sistemi.
mosic