giovedì 7 giugno 2012

Terremoto





Quello che nessuno si è accorto è che dopo il terremoto, niente sarà più uguale a prima. Nessuno ha ancora detto questa banalità, che serve per cominciare a rendersi conto di quello che è successo. Perché non dobbiamo pensare che il terremoto sia un incidente, che una volta sistemata “l'emergenza terremoto” tutto tornerà come prima, tutto andrà avanti e la paura sarà solo un ricordo.
La nostra visione della realtà ci impone di non fermarci, ci costringe a vedere gli accadimenti naturali come fastidiosi ostacoli sul cammino della crescita, è impossibile parlare di imprevisti. Per questo si trova sempre qualcuno disposto nel nome di una scienza tutta sua a dichiarare che c'erano stati degli avvertimenti, insomma una tragedia che si poteva evitare. Gli imprevisti vengono immediatamente classificati come colpa, perchè niente può sfuggire al perfetto sistema infallibile creato dall'uomo. Perchè nell'onnipotenza contemporanea nulla deve sfuggire al nostro controllo, cancelliamo dai nostri vocabolari la parola imprevisto, possiamo far finta che tutto sia riconducibile a ciò che sappiamo affrontare perchè altrimenti veniamo posti davanti alla condizione di esseri umani, con tutta la fragilità che ne deriva ed è molto più rassicurante calpestare la terra pensando di essere gli unici. Sempre più spesso ci dimentichiamo di essere e in balia di un mondo che non è cristianamente accogliente e fatto a nostra misura, per questo il terremoto ci mette davanti alle debolezze che noi stessi ci siamo creati arroccandoci e scambiandole per certezze. Non sapere per quanto andrà avanti è la cosa che più terrorizza, il pensare che tutto ciò a cui davamo un valore può essere irrecuperabile, tutto da ricostruire. Questo è il lavoro più difficile, da accettare e da capire, non è importante invece pensare quanto questo incida ancora di più sulla ripresa economica. Non bisogna affrettarsi a mettere delle pezze per recuperare terreno se non capiamo che tutto questo è inutile.
Da piccolo pensavo che il terremoto fosse solo una scossa tu scappavi fuori e tutto finiva lì, le tue cose, quelle che lasciavi nella casa, prima o poi le avresti ricomprate, trovate delle nuove, non capivo quale fosse il vero problema adesso vedo che molte persone la pensano ancora così, ci vorrà del tempo ma tutto tornerà come prima, non preccupiamoci.

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