sabato 30 giugno 2012

Procediamo, procediamo























Ti ho portato con me,
anche dove non avrei dovuto, anche quando sapevo che non mi saresti servito.
Sei stato con me al freddo, illuminato solo da candele
dai freddi neon
delle bibblioteche
da alogene
di case,
macchine,
dal sole
su muretti, rifugi e spiagge.

Sei stato con me quando i giorni diventano lunghi e
per illuminarti bastava la luce.

Ti ho sudato,
solcato, graffiato,
ti ho strappato.

Ti ho poggiato su vetri unti,
tavoli di legno,
di acciaio,
tra cuscini e leggii,
sull'erba e tra le mie gambe.

Ti ho piegato, aperto e ripiegato

Ti sei intruso negli zaini come compagno di mutande, magliette e moschettoni
corde e imbraghi, giacevi inutilizzato.

Ti temevo,
ti rispettavo,
mi servivi.

Ti ho piegato, aperto e ripiegato
senza capirti,
ti ho fissato.

Ti ho sporcato
di caffè, cioccolato, briciole e succhi vari,
ti ho asciugato e tamponato per non farti stropicciare,
e nonostante queste cure te ne sei sempre fregato.

Ma ti ho passato e adesso non mi cacherai più il cazzo,
perchè ho capito cosa sei, sei solo un libro, niente più che
un libro arancione.

giovedì 28 giugno 2012

Dal talk show alla panchina con grande umiltà


Che poi sono tutti bravi a criticare gli altri, sempre pronti a saltare addosso a chi cerca di fare un lavoro onesto, con l'obbiettivo di cambiare qualcosa. E' un malcostume che va combattutto quello di denigrare una persona che cerca di apportare delle rivoluzioni nel proprio campo, è così facile gettare merda su Costanzo, mettendo in ridicolo la sua interpretazione del David Letterman e attaccando la sua vita privata, dando del travestito a sua moglie Maria De Filippi. Però adesso sono tutti pronti a saltare sul carro del vincitore, tutti concordi nell'affermare che il suo merito è indiscutibile, non è impresa da pochi cambiare la mentalità di una squadra di campioni che adesso grazie a lui giocano come un collettivo, nessuno prima di lui è stato capace di conquistare un europeo, un campionato del mondo e infine di arrivare in finale anche di questo europeo in Polonia e Ucraina. Va a capire la gente, se solo ogni tanto si fermasse a pensare a quello che dice.  

Maurizio Costanzo cerca di importare il tiki taka in nazionale

Maurizio Costanzo chiede a Fabregas di fare la prima punta

Non è mica da questi particolari


Ero seduto sull'erba, con le gambe distese, e cercavo di riprendere fiato. Era estate e faceva caldo, un caldo umido che non lasciava scampo ma quando sei piccolo non pensi che il caldo ti possa fermare, non ti fai così tante domande, e di sicuro non in quel momento. Eravamo tutti buttati attorno alla panchina, guardavo il viso rosso e accaldato dei miei compagni vestiti di bianco. Alcuni scioglievano i muscoli, perchè l'allenatore ci diceva di non stare mai fermi, e quando ci mettevamo a terra dovevamo muovere le gambe per tenere i muscoli caldi, facendo ballare i polpacci, solo quelli più bravi lo facevano, gli altri si annoiavano. Il mister forse non sapeva che c'erano quaranta gradi, il mister forse non sapeva che noi i muscoli ancora non ce li avevamo.

domenica 17 giugno 2012

And No one paied attention when you just stop eating


Conosco una persona che si chiama ******** *******, ed esiste veramente. Non conosco molto bene la sua storia, né quella della sua famiglia, non conosco i suoi genitori di persona, so solo quello che mi è stato raccontato.

mercoledì 13 giugno 2012

CINNAMON



La sparizione
delle sagome dei camerieri
fuori dai ristoranti
non è avvenuta in una data precisa.
Sono cose che misteriosamente accadono
come la comparsa dei biscotti Togo
al cioccolato.
Tutto è cambiato.
Prendete le chewingum.
Quando ero piccolo il massimo
erano le chewingum a palline dentro la boccia.
Perché una cosa va detta:
anche se i telefilm erano in bianco e nero
c’era sempre una cosa a colori,
la boccia delle chewingum.
Poi sono venute
le prove tecniche di trasmissione.
Se eri fortunato
ti poteva capitare di avere un amico con l’antenna esatta
che captava la Svizzera
o Capodistria.
Tele Capodistria
era un vulcano di emozioni.
Film partigiani
dove i tedeschi erano cattivi
e i partigiani buonissimi e intelligentissimi.
Un paradiso socialista.
Dopo le palline
sono arrivate le Riprova
sarai più fortunato.
Le più ambite
erano quelle di Fort Apache
e se superavi la prova
potevi lanciarti dalle Brooklyn,
la gomma del ponte.
Al tempo per le chewingum
avevano un mucchio di sapori in più
ed il meglio,
il più rivoluzionario,
era il Cinnamon.
Il Cinnamon era il vero gusto da Black Panthers,
da Malcolm X.
Il Cinnamon è la cannella,
ma non vale.
Il Cinnamon
quando è arrivato il riflusso,
lo hanno abolito.
Evaporato, sparito.
Uno andava al bar
e trovava solo le Centerfresh,
quelle con dentro il liquido.
chewingum da maggioranza silenziosa.
La sinistra calava
ed ecco comparire le chewingum del capo
che mangia pesante.
Pesante.
Erano tempi difficili.
C’era chi si dava alle Stimorol danesi
e chi si drogava con le Dentigomma
che si trovavano solo in farmacia.
Poi il miracolo.
Un giorno, al Circolo Gramsci,
preso dallo sconforto per avere scoperto che esistono
le Big Babol Revolution,
ho gettato l’occhio dietro ai Boeri
e alle liquerizie Goleador.
Le Cinnamon erano tornate.
Strano che l’Unità non avesse detto niente.
Alle Cinnamon e a tutti i compagni caduti
bisognerebbe dedicare una piazza
davanti ad un ipermercato.

I was the Duke of Earl


Ho scorto la sua sagoma scura arrestarsi dietro il portone; ora è pronta a rimettere tutto in ordine, scende dal trono e abbandona lo scettto;

1) -cosa sta succedendo, non sono più io, parliamone amore, ti amo, non voglio perderti, come siamo arrivati fino qui? Amore, amore abbracciami.
Il mio respiro su di lei è soffice e tenero, le mani sfiorano i suoi capelli che sono corti, biondi, boccoli.
Da un lato, la routine ha vinto. Tutto sarà come sempre è stato, il cuore si accomoda in poltrona.
Dall'altro, sento posarsi piano una sensazione di perdita; enorme, infinita perdita.

2) Dall'altro lato del portone vedo la sua figura scura scendere dalla bicicletta, pronta a tradire tutti i nostri litigi e baciarmi, dirmi che vuole stare con me, perchè io sono la sua unica certezza. Ma il mio piede è più veloce ad afferrare il pedale. Metto in moto le ruote, mi allontano e alle mie spalle lascio la sua figura goffa, che cerca di mettere su uno stupido cavalletto la stupida bicicletta che le ho regalato e che non le è mai piaciuta per correre da me e dimenticare tutto e ricostruire da zero.
Non credo saprò quello che sarebbe successo, le ruote mi hanno portato via prima che tutto questo potesse succedere. Non mi ha fermato, non mi ha raggiunto, non ha raggiunto in tempo la maniglia del portone, non ha voluto inseguire la mia ombra appiccicosa. Il dolore di vedermi andare via ha fermato l'atto in tronco, prima che potesse reagire.
Non visto lei piangere a terra, raggomitolata stretta sulle piastrelle del mosaico. Neppure l'ho vista tornare a casa sola: per questo probabilmente tutto ciò non è successo.
Amore mio, ti ricordi? Non esiste più niente. Io ho voluto che finisse. Cos'hai fatto amore, quando mi hai visto pedalare via? Mi chiedevi scusa? Chiedevi di parlarmi? Chiedevi che non finisse così, che ci potesse essere qualcos'altro tra noi e la fine?
Mi hai accavallato i pensieri, o meglio, il cervello. Amore qui si soffre per te.
Ma tu non ti accovaccerai più crucciata su questa sedia, triste, per leggere queste righe.
Non ci sarà nessuna litigata poi, nessuna pace.
Non cercherai più di capirmi, non condivideremo più nulla.

giovedì 7 giugno 2012

Terremoto





Quello che nessuno si è accorto è che dopo il terremoto, niente sarà più uguale a prima. Nessuno ha ancora detto questa banalità, che serve per cominciare a rendersi conto di quello che è successo. Perché non dobbiamo pensare che il terremoto sia un incidente, che una volta sistemata “l'emergenza terremoto” tutto tornerà come prima, tutto andrà avanti e la paura sarà solo un ricordo.

mercoledì 6 giugno 2012

- E io dove cazzo la metto?

Con l'arrivo della bella stagione, le persone decidono che sì, perché non prendere la bici, per carità è una cosa giustissima, è una cosa sacrosanta, anche se forse saremmo tutti più sicuri se montassero le rotelle o guidassero direttamente un triciclo, be ma non me la voglio prendere con i ciclisti della primavera che spuntano come gerani in primavera, no non siete solo voi, siete solo complici di un errore strutturale che sta alla base. Io vorrei parlarci con l'inventore delle rastrelliere, secondo me non è mai andato in bici, o forse la legava ai pali e si divertiva sadicamente a vedere la scena, presone piegate e incastrate tra le bici che tentano con la catena di legare a cazzo di cane almeno la ruota. 






Situazione tipica di una rastrelliera durante la bella stagione