giovedì 3 marzo 2011

Università, chi vivrà vedrà.



Due parole sull’università mi sembra doveroso spenderle. Non voglio entrare nel merito della riforma, dei tagli che sono stati fatti, degli scioperi e conseguenti proteste. Voglio solo raccontare la mia esperienza, in particolare due cose, che toccano gli studenti di Fisica.
Dovete sapere che durante i miei primi due anni ho seguito 4 corsi di laboratorio. Questi corsi prevedevano delle lezioni frontali e ovviamente delle lezioni direttamente in laboratorio. Il laboratorio era quindi utilizzato ciclicamente dagli studenti 5 giorni a settimana. Così è stato per i miei primi due anni. Adesso le cose sono molto cambiate. 
Oscilloscopio
Gli strumenti che si usano in questi laboratori hanno prezzi molto differenti tra loro, si va dai pochi centesimi di una resistenza, ai 300 di un oscilloscopio agli oltre 3000 per il dispositivo per la misura del rapporto e/m(tralasciamo cosa sia, qui ci importa che costa). Come potete immaginare questi laboratori, indispensabili per la formazioni di un giovane fisico, hanno costi di gestione e mantenimento assai elevati, sia per il personale coinvolto(docenti e ricercatori in veste di supervisori), sia per il dispendio energetico(andiamo dalle banali luci sul soffitto all’energia consumata in pratica durante gli esperimenti), sia per il rinnovo dei materiali: vi lascio immaginare un branco di giovani menti perverse che entrano per la prima volta in laboratorio i danni che possano fare, dovuti a inesperienza, disattenzione o qualsiasi altra cosa. Bisogna poi considerare l’usura del materiale e quindi un rinnovo ciclico è obbligatorio. Nel mio piccolo grazie alla mia facoltà ho potuto cimentarmi in due anni di esperimenti, alcuni noiosi, alcuni divertenti, alcuni utili, alcuni inutili. Ho adesso alle spalle la ripetizione di una trentina di esperimenti fondamentali(o meno) per la storia della fisica e per la mia formazione. Non dico di essere completamente formato sotto l’aspetto vita da laboratorio, ma qualcosa ho imparato.
Sapete cosa attende adesso le matricole di fisica? Laboratori più che dimezzati, molte più lezioni frontali(che non ti formano in laboratorio), addirittura per risparmiare alcuni esperimenti verranno fatti nell’aula A(la nostra aula magna) dal professore davanti agli studenti e i dati verranno poi comunicati alla classe(alla quale verrà assegnato l’onere di rielaborarli). Forse a voi sembrerà una cazzata, ma se non vai in laboratorio e non sbagli tante volte per gli affari tuoi, e non fondi mai una resistenza, non ti rischia di cadere un apparecchio delicato, non lasci che durante un esperimento a guidarti sia non solo un libro di testo, ma anche la tua voglia di sperimentare, di provare a smanettare(spesso del tutto a caso) con apparecchiature più complicate di quanto sei in grado di capire al momento, se non ti becchi un cazziatone dal prof perchè non scrivi le unità di misura sul foglio e poi non sai più che diavolo hai misurato, se non fai niente di tutto questo, non sei stato in laboratorio.
Altro problema che ho riscontrato è il seguente. È universalmente riconosciuto  che gli esami di Analisi I, II,e III siano delle brutte gatte da pelare a Fisica. Per quanto riguarda la I e la II, ormai alle spalle, in entrambi i casi una volta fatto lo scritto, avevo disponibile il risultato nel giro di uno massimo due giorni. Durante l’esame erano quasi sempre almeno due docenti, per fare l’appello, disporre gli studenti in maniera ordinata nell’aula, distribuire i compiti, controllare che non si copiasse, e rispondere ad eventuali dubbi posti dagli studenti durante l’esame. Mi tocca adesso l’esame di Analisi III. Per due volte si è presentato il docenta da solo, che ha dovuto fare l’appello, disporre gli studenti, consegnare i compiti e controllare i libretti. Fin qui niente di grave, un po’ di lavoro extra per lui e un po’ di allungamento nei tempi dovuti alla burocrazia pre-esame. Finito l’esame, con l’eventuale orale a pochi giorni, classicamente 4 o 5, inizia la tragedia. Normalmente gli studenti che si presentano sono 60-70. Contando i ritirati, bisogna quindi contare almeno 40-50 compiti da correggere. Il tutto ovviamente tocca al professore. Da solo. I risultati quindi quando escono? A poche ore dall’esame nella migliore delle ipotesi. Nella migliore appunto. Nella peggiore(ed è capitato) il professore è stato costretto a posticipare l’orale per finire di correggere i compiti.

Queste sono solo due delle situazioni di disagio che ogni giorno gli studenti vivono. Mi auguro e invito chiunque abbia vissuto/viva/vivrà situazioni simili a condividerle il più possibile. 

2 commenti:

  1. con un professore solo si copia più facilmente... disperata ironia di uno che ti è vicino.....

    RispondiElimina
  2. verissimo... il problema di analisi III è: da chi cazzo copio? ehehehhe
    pure il libro di testo ti lasciano tenere, pensa te!

    RispondiElimina