sabato 5 marzo 2011

L'ILLUMINATA FIGURA POP DI TONY WILSON - CAP 3

Nel 1982 avviene qualcosa che cambierà per sempre il destino della città di Manchester. Il vecchio e glorioso Russell Club chiude i battenti e Tony Wilson con una delle sue geniali intuizioni compra una vecchia fabbrica dismessa alla periferia della città e la ristruttura completamente dandole un look assurdamente post moderno. La chiama The Haçienda (nome ufficiale Fac 51 Haçienda). L’Haçienda, che non è altro che la traduzione in spagnolo del termine Factory”, ci mette un pò a ingranare: i costi di mantenimento dell’enorme locale erano alti e il cambio di “centro oprativo” aveva scombussolato i giovani Mancunians. Nonostante ciò Tony rimase fiducioso nella riuscita

del suo disegno e riuscì a mantenere in vita il club grazie ai, seppur pochi, soldi che entravano alla Factory Records per via della gloria dei New Order, che per molto tempo rimasero i soli a far fare cassa all’Haçienda. Il boom del locale avvenne quando iniziò a essere sfruttato come “venue” per concerti, tra i più famosi negli anni 80 vi suonarono gli Smiths e Madonna, che lo scelse per il suo primo live nel Regno Unito (1984) e quando a metà degli eightee’s fu una delle prime discoteche d’Europa a suonare House Music, quindi a utilizzare il DJ, il



mezzo, e non più il musicista che intrattiene usando le proprie mani e il proprio talento. Questa fu la vera svolta dell’Haçienda, l’istituzione della serata Acid House denominata “HOT” che attirava un numero incredibile di persone. Stava crescendo la Rave Era a Manchester. Intanto gli Happy Mondays erano al lavoro e già iniziavano a far concerti nel club come preludio all’uscita del loro primo album “Squirrel & G-Man Twenty Four Hour Party People Plastic Face Can’t Smile (White Out)” nel 1987.
Nel mentre anche la vita sentimentale di Tony subì un cambiamento quando venne lasciato dalla sua storica prima moglie Lindsay e si fidanzò con la ex reginetta di bellezza Yvette Livesey, che venne rapita dall’intraprendenza e popolarità di Mr.Manchester.

Questo trionfo di popolarità creò comunque molti problemi a Wilson che dovette fronteggiare tra gli altri quello dello spaccio di droga all’interno del suo club. Molti dei soldi che circolavano venivano investiti nel traffico di ecstasy e lui fu costretto più volte ad affrontare i ricatti degli pushers. Ciò fu una delle ragioni per le quali L’Haçienda non incassò mai tutti i soldi che entravano dalle serate. L’arrivo delle droghe sintetiche nelle discoteche fu un vero e proprio fenomeno pop e la prima morte per overdose di Ecstasy nello UK si avverò nel 1991 proprio all’Haçienda dove la sedicenne Claire Leighton non riuscì a sopravvivere a un’overdose. Questo episodio scatenò dibattiti in tutto il paese e causò la chiusura dell’attività per un breve periodo. Alla riapertura dei cancelli il sistema di security si intensificò enormemente e tutte le norme s’irrigidirono anche nel resto del Regno Unito. Tuttavia dopo un breve assestamento il club riprese ad essere pieno tutte le sere. Vi si riunivano attori, calciatori e altri personaggi in vista; divenne di fatto un prototipo di discoteca Glam dei giorni nostri nella quale però risuonava la prima rave music e i pezzi dance dei “Mondays” ormai lanciati da Sean Ryder verso orizzonti felici. Interessante coincidenza fu che il successo degli Happy Mondays coincise con il loro abbandono dell’eroina.

Nel 1992 accadde un fatto inevitabile che cambierà la storia della Madchester che abbiamo imparato a conoscere: la Factory Records chiude i battenti. Troppi i debiti, poche le Sterline da investire. L’episodio che decreta la fine dell’etichetta è l’ennesimo rifiuto, orgoglioso, da parte di Tony, riguardo alla vendita della stessa a fronte di proposte onerose da parte di altre Major. La leggenda vuole che il nostro manager rispose così a una delle tante domande d’acquisto:” io sono onorato che voi ci valutiate così tanto, ma vedete, voi non acquistereste niente, perché io non ho nessun tipo di contratto con i miei artisti. Io rifiuto la vostra proposta e questa è la prova che io


nella mia vita, metaforicamente e letteralmente, non ho mai venduto il culo”. Pronunciando queste parole staccò dal muro il contratto scritto col suo sangue.


...to be continued

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