mercoledì 16 gennaio 2013

Jean François Tedib


Jean François Tedib nacque a Parigi nel XVII secolo, più precisamente il 5 settembre 1638. Figlio di un principe marocchino della stirpe dei Sa'didi. Da giovane mostra subito una grande manualità e si dedica in un primo momento all'arte dell'ebanisteria. Nulla resta delle opere che realizza nei primi anni di attività, le quali furono cestinate da suo padre Agadid Sa'didi, in quanto rappresentative del lavoro manuale del giovane Jean, che poco si addiceva al suo titolo e alla sua stirpe, che discendeva direttamente dal Profeta Maometto. Questo primo periodo detto del "legno" si conclude quindi con un grande rogo delle sue opere da parte del padre. 

Jean giura quindi a se stesso che non avrebbe mai più toccato legno in vita sua. Inizia quindi il secondo periodo detto "dei metalli". Si dedica in particolare all'acciaio, e realizza splendide armature ornamentali. Durante un banchetto organizzato dal padre in onore di Re Luigi XIV di Borbone, il Re scorge una di queste armature e subito se ne innamora. Chiede quindi in dono l'armatura al padre e chiede di conoscere il fabbro. Jean viene quindi presentato al Re, di fronte al quale il padre non lo riconosce come figlio, e lo ripudia pubblicamente. Jean François viene successivamente cacciato da casa e viene accolto come cortigiano da Re Luigi XIV. Dopo pochi anni, siamo nel 1665, durante una parata ufficiale comincia a piovere, e l'armature del Re si ossida e si rovina. Jean François Tedib viene quindi esiliato da Parigi. 
Trova fortunatamente lavoro come marmista nella vicina cittadina di Evry. 

Entriamo quindi nel terzo e ultimo periodo, detto "del Marmo". Finalmente la dura pietra, così fredda eppur capace con l'ausilio delle sue sapienti mani di regalare emozioni profonde. Nel 1680 si diffonde la voce che il Re abbia dei pruriti che non lo fanno dormire la notte, e che a colui che lo solleverà da questo peso esaudirà un desiderio. Jean François vede in questo un occasione irrinunciabile. A questo fine scolpisce nel miglior marmo di Carrara il primo e unico esemplare di Bidet. Cammuffato presenta la sua opera al Re, il quale dopo averlo provato, gli concede di esprimere il desiderio. A quel punto Jean François Tedib si rivela, e chiede la grazia e di poter tornare a Corte del Re, alla quale vive fino al 1705, anno in cui muore per cause sconosciute. 

Com'è noto Luigi XIV, o Re Sole rafforzò l'influenza della Francia in Europa, in particolare in Italia. Si diffonde così il bidet nello stivale, ed è grazie a questi due personaggi se le nostre case sono dotate di questo oggetto meraviglioso nella sua semplicità. Io purtroppo a Berlino ne sono sprovvisto, e a volte capita di soffrire dello stesso male del Re Sole. Come in questo momento, nel quale mi sento di ringraziare di cuore Jean François Tedib, e allo stesso tempo, vorrei chiedere a Re Luigi, perchè, ma perchè santoddio, non ti sei portato il bidet anche in Germania?


mosic

2 commenti:

  1. l'Italia é il paese in cui il bidè è utilizzato più di frequente (97%), seguito dal Portogallo al secondo posto (92%) e dalla Francia al terzo posto (42%); in Germania il suo uso è raro (6%) e in Gran Bretagna rarissimo (3%)

    perchè il re Sole non ha fatto installare i bidet in tutto il suo paese?
    [fonte: wikipedia]

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  2. Ottima domanda. Credo che un tentativo ci sia stato, ma il costume francese si basa in buona parte su un modello igenico comportamentale molto diverso dal nostro, come si desume facilmente dalla loro cucina a base di Salse e Salsine di indubbia provenienza e scarsa qualità. Ecco quindi una possibile spiegazione dell'arcano. Il rifiuto del Bidet viene proprio da questa esigenza di condire le bistecche. Conferma si trova investigando in che regioni della Francia si usa il Bidet, e quello che si desume è che più ci si avvicina a parigi, patria di quella che viene riconosciuta come cucina francese, minore è il tasso di utilizzo del bidet e maggiore quello dell'uso delle salse per condire il cibo. Al sud, terra rude e autentica, oserei dire desalsinizzata, si trovano grande abbondanza di quelli che con una traduzione letterale chiameremmo sciacquapalle. Si spiega così anche perche la besciamelle, o scrondo, è diffusa al nord della Francia e non al sud, loco in cui questa viene costantemente rimossa tramite l'utilizzo di acqua e sapone, e non di un pratico leccapentola, o leccapalle in questo caso, che ne permette la raccolta in pratiche pentole e a cui vengono successivamente aggiunti latte farina e burro. Due piccioni con una fava quindi. L'origine della besciamella e il differente uso del Bidet nella varie regioni francesi.

    Spero che la mia risposta sia esaustiva, ma per ulteriori chiarimenti ti rimando al famoso libro "Il bidet e le Salse" di Jean Luc Scrondù, edizioni "La Mèr" del 2001.

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