domenica 3 marzo 2013

Breve sfogo

Ci sono due categorie di Italiani che mi stanno profondamente sul cazzo. 



Categoria uno: 

gli italiani all'estero che "tanto in Italia fa tutto schifo", meglio qui in Germania(/Inghilterra/Usa). Per fortuna non ho ancora sentito il finale con "Francia". Quelli che si dissociano dall'essere italiani, e parlano degli italiani come se loro non lo fossero. Quelli che l'Italia è buona solo per le vacanze e per il cibo. Quelli che non si sentono Italiani, ma che poi in fondo in fondo lo sono più di tutti. Che schifano il cibo tedesco che è solo maiale e crauti, che i pomodori sono acqua, quelli a cui piace Berlino perché, fondamentalmente, è la città tedesca più simile all'Italia. Quelli che si sentono superiori perché hanno avuto le palle di andarsene, lasciare tutto e ricominciare, ma poi a cena invitano solo gli italiani, hanno solo amici Italiani e vanno a mangiare la pizza. Beh lasciatevi dire una cosa: mi avete rotto il cazzo. Per quanto mi riguarda chiedete pure la cittadinanza Tedesca(/Inglese/Americana), smettete di parlare Italiano, quando cuocete la pasta cuocetela per almeno venti minuti e poi mettetela in forno con verdure a caso, strafogatevi di burro e birra, se avete fatto l'università in Italia e vi state godendo i frutti dell'Istruzione Italiana all'estero cambiate lavoro, fatevi una laurea all'estero e poi vediamo. Ah e se ci provate con una ragazza non dite di essere italiani, e fate come i tedeschi, siate timidi e impacciati. Abbiate paura del comunismo, siate di destra, molto di destra, che tanto qui va bene. Ah e sopratutto fatevi fregare da tutto e da tutti, fate finta di niente se vi sfilano il portafoglio di tasca, o se vi chiedono 4 euro per un chilo di spinaci marci. Insomma, non vi piace l'Italia, non vi sentite Italiani? Benissimo allora non siatelo. Perché è troppo facile dire che in Italia fa tutto schifo mangiando un piatto di pasta al pomodoro con una grattata di parmigiano. 

Categoria due: 

gli Italiani in Italia che "Io sono rimasto, e tu che te ne sai andato sei uno sfigato e un codardo".  Si perché in questa visione qualitativa(sì, ho finalmente imparato a usare quest'aggettivo) e in bianco e nero del mondo con due sfumature di grigio, ci sono i buoni i cattivi e i codardi. In pratica è buono chi rimane(buonissimo se impegnato in qualche tipo di attività di resistenza politica), cattivo chi vota Berlusconi o Grillo, un po' scemotto chi vota PD, figo chi vota Giannino, codardo chi è andato all'estero. Ovviamente chi non vota è solo un idiota perche votare è solo un dovere. Meglio dare il voto a qualcuno che non ti rappresenta che non farlo, certo. Frasi del tipo "te ne sai andato e vuoi pure votare" le ho sentite troppe volte. Il non rendersi conto che chi se ne va dall'Italia a fare un esperienza è spesso una risorsa molto più utile di chi è restato sempre tra le sue quattro mura. Che poi non vuol dire che le persone che se ne sono andate lo han fatto con l'intento di tornare e portare un bagaglio di esperienze e un bagaglio culturale arricchito, quasi sempre non è così. Ma nei fatti se poi queste persone tornano sono un arricchimento incredibile per il paese. Perché credete che in Germania si dannino l'anima per richiamare studenti e lavoratori dall'estero? E perché poi gli affidano spesso incarichi di responsabilità? e perché cresce la Germania? Per farvi un esempio, dove lavoro io ci sono un 50% di tedeschi, un 40% di persone da tutta Europa e un 10% dal mondo. Ci rendiamo conto dei vantaggi o no? Senza contare che i tedeschi spesso fanno esperienze all'estero e ritornano poi a lavorare in Germania. Beh se non ve ne rendete conto da soli non ve lo sto certo a spiegare, mi spiace(un po' come non parlo con uno che ha votato Berlusconi dal 94 ad oggi). Proviamo invece a capire come mai le persone se ne vanno e gli stranieri non vengono a lavorare/studiare in Italia. Comunque anche voi, lasciatevelo dire: mi state sul cazzo.

Ah, visto che ci siamo e oggi sono incazzoso, se per caso leggete questo sfogo e pensate di riconoscervi in quello che dico non crediate che sia una coincidenza. 

Simone 

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